L’uomo che cambiò Fidel Castro

Raul Castro presidente della Repubblica cubana, in Vaticano, da Papa Francesco. Sono caduti e stanno cadendo muri e muraglie di ogni genere. Il dialogo e il disgelo conquistano. E mentre avviene questo incontro storico, il mio pensiero va al professor Alfredo Luciani. Uomo sconosciuto al grande pubblico, schivo, riservato, lontano da ogni forma di pubblicità e timido anche. Ma è un personaggio di grandissimo valore e di grandissimo peso sociale. E’ lui il profeta che 30 anni fa, esattamente nel 1986, pose le prime basi per questo incontro. E’ lui che mise nella mente e nel cuore di Fidel Castro e dei suoi collaboratori il seme di un nuovo modo di ragionare.

Alfredo Luciani

<<Nel 1986 ero andato a Cuba per tenere alcune conferenze>>, mi raccontò anni fa il professor Luciani. <<Conobbi vari intellettuali, professori universitari, filosofi, persone molto legate a Fidel Castro. Avevo da poco pubblicato un mio libro “Cristianesimo e movimento socialista in Europa 1789/1848>>, un’opera in cinque grossi volumi, che aveva avuto ottime recensioni in Italia, e pensai di farne un presente a Fidel Castro. Lui gradì il dono e fece recensiere l’opera dal suo filosofo di fiducia, Felipe Carneado, un personaggio chiave a Cuba, compagno di Fidel fin dai tempi della rivoluzione, membro del Comitato centrale e della direzione e responsabile per gli affari religiosi. Carneado si entusiasmò per la mia opera. Ne parlò il professor Fernando Rojas Arabs, rettore dell’università dell’Avana. Cominciammo a scambiarci messaggi, opinioni, libri. All’inizio del 1988 fui invitato a Cuba per tenere una serie di conferenze>>.

Era nata un’amicizia, un dialogo che si irrobustiva sempre più e nel 1990 il professor Luciani tornò a Cuba per un impegno storico. D’accordo con i suoi amici cubani e con il beneplacido di Fidel Castro, era riuscito a organizzare un “incontro ufficiale tra studiosi cattolici e studiosi cubani”.

Il convegno si tenne nel gennaio 1990. Il professor Luciani arrivò a Cuba con una delegazione composta da sei tra i più importanti teologi europei: il gesuita fran¬cese padre Jean-Yves Calvez della rivista Etudes: il francescano portoghese padre Manuel Da Costa Freitas, professore di filosofia all’università Cattolica di Lisbona; il domenicano spagnolo padre Jordan Gallego, professore di teologia a Valenza; il gesuita italiano padre Angelo Macchi, direttore della rivista Aggiornamenti Sociali, e il saveriano padre Giovanni Battista Mondin, docente di filosofia all’università Urbaniana di Roma. La delegazione cubana era molto più numerosa, comprendeva una ventina di persone.

<<Fu un seminario di straordinaria importanza>>, mi disse il professor Luciani. <<Discutemmo sulla concezione dell’uomo, della libertà, della società economica, dei rapporti tra Stato e società, tra cultura e religione. Le conclusioni del convegno ebbero un grande rilievo sulla stampa cubana. Tutti gli atti vennero inviati alle autorità religiose e politiche. Credo sia stato quel convegno a muovere definitivamente le acque>>.

Infatti, ci furono subito chiari segni di cambiamento a Cuba. Nel 1991, Fidel Catro aprì le porte del Partito comunista anche ai cattolici; cominciò a permettere che la Chiesa avesse attività sociali, che operasse cioè fuori del “recinto sacro”; permise il sorgere di riviste cattoliche.

Il professor Luciani ha continuato il suo lavoro sotterraneo, e mano a mano che il dialogo diventava interessante, concreto, lui spariva, lasciando posto ai rappresentanti ufficiali. Com’è nel suo stile e nei suoi propositi.

Per portare avanti questi suoi ideali di una nuova politica, il professor Luciani ha fondato una associazione laica che si chiama “I missionari della carità politica”. <<Ha lo scopo>>, mi ha spiegato il professore << di promuovere la giustizia e l’amore all’interno di ciascuna nazione e nei rapporti delle nazioni tra loro; di stimolare tra le diverse religioni un dialogo delle opere; di contribuire a rendere la politica un laboratorio trasparente di idee, di proposte, di progetti e di realizzazioni conformi alla dignità e ai diritti fondamentali della persona e dei popoli>>. Nel 1996 il Pontificio Consiglio per i Laici ne ha decretato il riconoscimento come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio.

E’ formata da poche persone, che lavorano con uno stile del tutto nuovo, totalmente avulso delle mode del nostro tempo ammalate di apparenza, di pubblicità, di consensi, di potere, di prestigio. Sono persone sconosciute ai media, ma così ricche di valori interiori da renderle capaci di cambiare, a volte, anche il corso della storia.

Renzo Allegri

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