SI’ lo vuole il cuore

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Valeria Marini, Tosca d’Aquino,  Sophia Loren, Max Mara,  Lola Ponce, Renato Balestra, Fiorucci, Carlo Pignatelli, Anna Fendi, Gerolamo Etro,  e tanti altri vip dello spettacolo e della moda  hanno creato degli alberi di Natale griffati  per sostenere l’associazione benefica voluta dal Cardinale Francesco Coccopalmerio  e dall’attore Lino Banfi

“SI’ LO VUOLE IL CUORE”

DI Roberto Allegri

Natale è il tempo delle storie buone, positive, ammantate di calore, profumate di biscotti e panettone caldo. Racconti come “Canto di Natale”, di Dickens, “La favola di Natale” di Guareschi oppure “Il racconto di Natale ”di Auggie Wren e Paul Auster. A leggerle, si avverte un senso di leggerezza nel petto, ci si sente in pace col mondo, col desiderio di abbracciare tutte le persone che si incontrano per strade e gridare loro “Buon Natale!”.

Ci sono però storie natalizie che non nascono nella fantasia degli scrittori ma sono  reali, concrete. Sembrano sì uscite dalle pagine di un romanzo, Ma sono invece vere. Per questo, allora, ancora più emozionanti. Eccone una.

Nelle scorse settimane, a Roma, si è verificato un importante evento benefico giunto alla sua ventesima edizione.

Si chiama “Il Natale dei cento alberi d’autore” ed è stato ideato da Sergio Valente, famoso parrucchiere delle star. Consiste in questo: attori, cantanti, stilisti, Vip famosi del mondo della moda e dello spettacolo allestiscono degli alberi di Natale personalizzati secondo il proprio gusto e la propria estrosità, che poi vengono messi in vendita per beneficenza e il ricavato devoluto ad una associazione caritativa. Iniziativa molto lodevole, specie di questi tempi in cui vivere, per tanta gente, è diventato davvero difficile.

2-cardinale-coccopalmerio-e-sergio-valentePersonaggi popolari, che la gente vede spesso in televisione,  come Valeria Marini, Sofia Loren, Valentino, Tosca D’Aquino, Lola Ponce, Roberto Cavalli, Renato Balestra, Caterina Balivo, Guillermo Mariotto e molti altri, hanno creato quest’anno una “foresta” di alberi di Natale tra i più variopinti e fantasiosi. Molti di questi sono già stati venduti all’asta, durante la serata di gala della presentazione dell’iniziativa tenutasi a Roma. Altri sono in esposizione, in attesa di trovare un acquirente.

E tutti i soldi raccolti sono destinati quest’anno ad una associazione onlus molto particolare che si chiama “Lo vuole il cuore”.

Un nome curioso, per niente famoso ma accattivante e attraente. E la storia che sta dietro a questa onlus è davvero degna del più bel racconto di Natale.

<<Il padre di questa associazione è il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi>>, dice don Sergio Mercanzin, direttore del Centro Russia Ecumenica e presidente della onlus “Lo vuole il cuore”.

<<Il cardinale l’ha voluta, la creata. Socio fondatore è l’attore Lino Banfi, il popolarissimo “Nonno Libero” della fiction  televisiva “Un medico in Famiglia”. E’ il portavoce della nostra associazione ed è stato lui ha scegliere il nome “Lo vuole il cuore”. Ha detto che gli dava l’immagine di un amore pulsante.>>

Ci troviamo nel Centro Russia Ecumenica, in via Borgo Pio, a pochi passi da piazza San Pietro, dove sono esposti alcuni degli alberi di Natale creati dai personaggi famosi a scopo benefico. Vediamo quello di Valeria Marini, un tripudio di rosso e argento, quello di Tosca D’Aquino, realizzato con appendiabiti, quello di Guillermo Mariotto che sembra un set di borse da viaggio, quello della cantante Lola
<<Quest’anno, l’evento di Sergio Valente ha scelto come beneficiaria delle vendite degli alberi la nostra Associazione “Lo vuole il cuore”>>, racconta don Sergio. <<Una beneficienza mirata che andrà in aiuto dei bambini profughi e orfani degli immigrati di Lampedusa, che la nostra associazione assiste e cura.

9-lino-banfi-conm-lalbero-da-lui-creato<<Questo è lo spirito che il cardinale Coccopalmario ha dato all’associazione: aiutare gli ultimi, coloro che non hanno nulla, i più disperati e dimenticati.

Uno spirito  perfettamente in linea con gli insegnamenti di Papa Francesco e che sono da sempre presenti e operanti nella vita del cardinale Coccopalmerio.

Raramente ho visto un ecclesiastico trattare i poveri, i barboni, le persone più misere della società con un affetto e una tenerezza così spontanei e grandi.

Ogni mattina, quando va a piedi dalla sua abitazione nel palazzo del  Sant’Ufficio fino al posto di lavoro in piazza Pio XII, è sempre circondato da poveri.

E’ straordinario fare con lui quel pezzetto di strada: i poveri lo riconoscono, lo fermano, lo chiamano don Francesco. Lui non veste mai da cardinale e sembra sempre un semplice parroco. Si dedica ai poveri in modo esemplare ma non è che dà loro l’elemosina e basta. Diventa loro amico, li abbraccia, li aiuta in tutti i modi che gli sono possibili.

E ha voluto allora fondare una onlus per dare una mano in maniera concreta e ordinata a chi ha bisogno.

<<L’associazione è giovane>>, dice ancora don Sergio, <<Eppure di cose ne abbiamo già fatte tante anche se i fondi mancano e siamo sempre alla ricerca di aiuti economici. La cosa straordinaria è che attorno a noi ruotano un’infinità di storie meravigliose, storie di rinascita, di conversione, d’amore per il prossimo. Il bene genera il bene ed è una specie di contagio positivo e bellissimo.

<<Abbiamo sistemato una villa sulla Nomentana, che era stata abbandonata dai proprietari. Una casa molto grande, con più di venti stanze, circondata da oltre cinquemila metri quadrati di terreno. I proprietari ce l’hanno data in affitto e noi l’abbiamo già riempita di persone raccolte dalla strada.Persone che non avevano nulla ed ora, solo per il fatto di avere un tetto sulla testa, stanno recuperando la dignità. Mi viene in mente George, che da più di due anni non dormiva in un letto. Si è trasformato, è un altro. L’affitto costa 2500 euro al mese. E i soldi ci vengono donati puntualmente da un benefattore. E’ una persona che ha avuto anche dei guai con la giustizia, è stato anche in carcere ma è sempre puntuale nel farci arrivare i soldi per l’affitto della villa, a volte in modo rocambolesco.

6-valeria-marini-con-tosca<<In questa nostra casa, c’è un prete fisso e un diacono. Poi c’è un ex sacerdote con la moglie e la figlia. Si chiama Luigi, era depresso, si sentiva un emarginato. E’ anche molto malato e un giorno ha deciso di scrivere una lettera disperata al cardinale Coccopalmerio. Il cardinale mi ha detto di intervenire, io sono stato a Gubbio, dove Luigi abitava, e l’ho portato qui a Roma insieme alla famiglia. E’ rinato. Potersi occupare del prossimo, poter riprendere a leggere brani del Vangelo agli altri, ha dato pace al suo spirito. E’ sereno, si dà molto da fare. La figlia studia teatro. Sono felici.

<<Tante altre storie bellissime nascono grazie alla onlus. Ad esempio, c’è un uomo che ha scontato vent’anni di carcere per rapina. Non ha fatto mai del male a nessuno, ci tiene a dirlo, e ha pensato bene di utilizzare il tempo in prigione per leggere tantissimi libri. Ha cominciato a fare il muratore per restaurare il carcere e ora, grazie all’affidamento alla nostra onlus, gli è stato condonato il resto della pena così potrà passare le feste a casa con la moglie e i figli. E’ sempre a disposizione, 24 ore su 24, pronto a farsi in quattro per aiutare i bisognosi che gli segnaliamo.

<<Ci sono poi quattro senzatetto che, aiutati dalla nostra onlus, si sono associati, hanno preso un casale abbandonato alla periferia di Roma, lo hanno restaurato e allevano cani di razza. Sono praticamente autosufficienti: hanno delle capre, fanno il formaggio e coltivano l’orto. Hanno un sogno: completare la ristrutturazione del casale per poter ospitare altri bisognosi senza fissa dimora.

<<Mi viene in mente anche una famiglia con quattro bambini. Il padre è sordomuto. Non avevano una casa e allora la nostra onlus ha acquistato per loro un camper dotato di tutto, televisore compreso, che è diventata la loro abitazione. Sono al settimo cielo perché hanno sempre desiderato viaggiare e ora possono farlo con la loro casa.

3-don-sergio-cardinale-mara-e-valente<<La nostra associazione ha aiutato anche un missionario francescano che svolgeva il suo apostolato in Congo. Quando i superiori lo hanno richiamato in Italia, ha voluto fare un patto con loro: avrebbe lasciato la missione solo se poteva occuparsi dei poveri. Ora vive in un convento a Trastevere, un convento che è storico perché ci ha abitato san Francesco quando era a Roma. E questo francescano ha aperto le celle ai senzatetto e i frati vivono così insieme ai poveri.

<<Poi c’è un altro istituto che tutti chiamano “il Mammina” perché fondato da una suora, una certa suor Elisa, che tutti chiamavano “Mammina”. E’ una scuola materna, elementare e media. Ma alla domenica diventa una casa di accoglienza per 500 persone con colazione, medicine, doccia e pranzo. Lì ci sono dei volontari di una onlus che si chiama “Matteo 25” come il famoso passo del vangelo che dice: “….ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…..” eccetera. Sono ragazzi fantastici e noi diamo loro una mano.

<<E infine c’è Sebastiano. E’ uno dei nostri più fidati collaboratori. Ha alle spalle una vita difficile di disgrazie e dolore, ha vissuto sulla strada, ha perso un figlio in modo drammatico, ha contratto l’AIDS con una trasfusione infetta. Era a pezzi. Noi lo abbiamo aiutato, gli abbiamo ridato fiducia in se stesso e ora tutti sono innamorati della sua energia. Prima fra tutti Valeria Marini. Quando lo ha conosciuto, in occasione della serata dei “Cento Alberi”, Valeria ne è rimasta conquistata. Gli vuole molto bene e gli ha dato persino il suo cellulare>>

Roberto Allegri

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