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Reliquie di Santa Bernadette a Monte Grisa

L’accoglienza delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous a Monte Grisa

DIOCESI DI TRIESTE – RELIQUIE DI SANTA BERNADETTE

+ Giampaolo Crepaldi

Santuario di Monte Grisa, 20 marzo 2017

Carissimi fratelli e sorelle!

1. Siamo tutti particolarmente lieti di accogliere quest’oggi, nel Santuario di Monte Grisa, le reliquie di Santa Bernadette Soubirous. L’11 febbraio 1858, Santa Bernadette vide una luce e, in quella luce, una giovane signora “bella, bella, più di tutto”. Questa Signora le rivolse la parola con dolcezza, rispetto e fiducia. Questo il racconto della Santa: “Essa mi dava del voi … Volete farmi il favore di venire qui durante i prossimi quindici giorni? – le chiede la Signora – … Essa mi guardava come una persona che parla ad un’altra persona”. È in questo dialogo, tutto pervaso di delicatezza, che la Signora la incarica di trasmettere un messaggio, semplice e profondo, per richiamare tutti alla preghiera, alla penitenza e alla conversione. Sia durante le apparizioni che quando le raccontava, il viso di Bernadette diveniva raggiante e pieno di luce. Sappiamo bene che la vita quotidiana della famiglia Soubirous era intessuta di miseria e di tristezza, di malattia e di incomprensione, di rifiuto e di povertà. Pur non mancando amore e calore nelle relazioni familiari, era difficile vivere nel buio del “cachot” (la “prigione”). Ma le ombre della terra non hanno impedito di brillare alla luce del cielo: “La luce splende nelle tenebre…” (Gv 1,5). Da Santa Bernadette ci giunge l’invito a conservare e coltivare la luce della fede, la luce della preghiera, la luce della speranza e dell’amore! Come cristiani abbiamo bisogno di luce e, nello stesso tempo, siamo chiamati a divenire luce. Il peccato ci rende ciechi e oscura la strada della vita. Abbiamo bisogno di essere illuminati, ripetendo la supplica del cieco Bartimeo: “Maestro, fa’ che io veda!” (Mc 10,51). Fa’ che io veda il mio peccato che mi intralcia, ma soprattutto, Signore fa’ che io veda Te e la tua luce!

2. Carissimi fratelli e sorelle, oltre al segno della luce, Santa Bernadette ci indica il segno dell’acqua. Ricorderete tutti, quando Maria, durante un’apparizione, le indica una sorgente. Così la Santa può scoprire l’acqua viva, pura e incontaminata; acqua che è vita, acqua che dona purezza e salute. E attraverso i secoli, ormai, quest’acqua viva è un segno da parte di Maria, un segno che indica dove si trovano le sorgenti della vita, dove possiamo purificarci, dove trovare ciò che è incontaminato. In una mirabile pagina di commento a quell’evento significativo, il Papa Benedetto XVI ci introduce ad una piena e illuminante comprensione del segno dell’acqua: “Penso che possiamo considerare quest’acqua come un’immagine della verità che ci viene incontro nella fede: la verità non simulata, ma incontaminata. Infatti, per poter vivere, per poter diventare puri, abbiamo bisogno che ci sia in noi la nostalgia della vita pura, della verità non travisata, di ciò che non è contaminato dalla corruzione, dell’essere uomini senza macchia. Ecco questa piccola Santa è sempre stata un segno che ha indicato a tutti da dove proviene l’acqua viva di cui abbiamo bisogno – l’acqua che ci purifica e che dà la vita –, e un segno di come dovremmo essere: con tutto il sapere e tutte le capacità, che pure sono necessari, non dobbiamo perdere il cuore semplice, lo sguardo semplice del cuore, capace di vedere l’essenziale, e dobbiamo sempre pregare il Signore affinché conserviamo in noi l’umiltà che consente al cuore di rimanere chiaroveggente – di vedere ciò che è semplice ed essenziale, la bellezza e la bontà di Dio – e di trovare così la sorgente dalla quale viene l’acqua che dona la vita e purifica”.

3. Carissimi fratelli e sorelle, durante le apparizioni, Bernadette recita la corona del Rosario sotto gli occhi di Maria, che si unisce a lei al momento della dossologia. È anche questo un prezioso invito a recitare il Rosario. Quando lo recitiamo, Maria ci offre il suo cuore e il suo sguardo per contemplare la vita del Figlio suo, Cristo Gesù. I Misteri che vengono proposti nell’intercalare dell’Ave Maria, infatti, ci fanno ripercorrere gli eventi della vita del Signore Gesù dall’annuncio alla sua nascita, dalle nozze di Cana alla morte in Croce, dalla Resurrezione e Ascensione presso il Padre alla gloria di Maria Immacolata assunta presso Dio, nostra Regina e Protettrice. Qui vi è tutto il Vangelo che la Chiesa proclama, esortandoci a farlo diventare preghiera perché, come accadde per Maria, sia fonte di vita anche per ognuno di noi. La Madonna è veramente la via più facile, più bella e sicura per giungere a Gesù! Maria ci insegni a pregare, a fare della nostra preghiera un atto d’amore per Dio e di carità fraterna. Pregando con Maria, il nostro cuore si apre a Dio ed è pronto ad accogliere i fratelli che soffrono: le vittime innocenti che subiscono la violenza, la guerra, il terrorismo, la carestia; quanti portano le conseguenze delle ingiustizie, dei flagelli e delle calamità, dell’odio e dell’oppressione, degli attentati alla loro dignità umana e ai loro diritti fondamentali, alla loro libertà d’azione e di pensiero; coloro che vivono problemi familiari o che soffrono in conseguenza della disoccupazione, della malattia, dell’infermità, della solitudine, della loro situazione di immigrati; coloro che patiscono persecuzioni a causa del nome di Cristo e che muoiono per Lui. Santa Bernadette, “modello” di un’umanità povera e umile, protegga la nostra città di Trieste e ci indichi la via della santità, una via resa luminosa da un’adesione piena e generosa al Vangelo di Gesù.

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