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Lourdes, speranza a prova di crisi

Treno in ritardo: pellegrini in partenza un’ora sotto il solleone. Tra loro il vescovo

Un’ora di ritardo alla partenza per Lourdes. Ieri 358 pellegrini mariani, con il vescovo monsignor Giuseppe Pellegrini, sono rimasti in attesa sulla banchina della stazione ferrovia a Pordenone. Pazienza al massimo, caldo africano e zero proteste, con l’entusiasmo rimasto a mille dei volontari: 70 barellieri, 90 dame – sorelle con iniezioni massicce di under 30. «Un guasto a 50 km da Pordenone – ha spiegato il capotreno – è stato la causa del ritardo».

Il treno violetto ha accolto 90 malati, una decina di preti, sei medici e tanti pellegrini. La mascotte del pellegrinaggio 2012 dedicato al rosario di Bernadette è Davide Basso, 10 anni e 10 pellegrinaggi all’attivo. La decana è Stella Calabrese, 81 anni e 30 andate – ritorno da Lourdes. Don Bernardino Del Col è a quota 100 e Annamaria Gardenal al taglio del viaggio numero 104. Il sacrestano del duomo di San Marco, Flavio Turcatel, è all’ottavo tour religioso. «Portiamo un rosario di legno – ha detto Bruno Cadamuro, presidente Unitalsi, al timone organizzativo del tour religioso al vescovo Pellegrini -. Lo lasceremo in Francia, come simbolo di una fede forte». I pellegrini calano del 30%, ma il gruppo di Pordenone regge l’urto della crisi. «Il mercatino dell’olio di Pasqua – hanno spiegato Cadamuro e la vice Marinella Venerus – ha messo a disposizione un “tesoretto” per abbassare le quote-viaggio dei pellegrini in difficoltà economiche».

Il viaggio della speranza è l’anticamera dell’anno della fede, ceh partirà a ottobre, in diocesi. «Preghiera e carità sono il binomio di Lourdes – ha stretto le mani a volontari, ammalati e compagni di viaggio il vescovo Pellegrini -. Rafforziamo la fede con la preghiera condivisa e la solidarietà. E’ un cammino di fede che aiuta a riscoprire l’attenzione per gli altri, per gli ammalati».

Messa e adorazione del Santissimo nella carrozza-cappella nelle 24 ore di viaggio, con don Bernardino e don Matteo Lazzarini assistenti spirituali. «E’ la prima volta e il mio viaggio è per grazia ricevuta» ha detto don Filippo, monaco benedettino in carica nella chiesa delle Grazie. «E’ un viaggio della speranza» ha aggiunto don Sergio Deison, presente nel gruppo. Fede e grazia per rigenerare lo spirito in sei giorni. Il rientro è previsto per il 13 agosto

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