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Portava i malati nelle piscine di Lourdes

Cerciello nel ricordo dell’amico volontario

Il collega dell’Ordine di Malta che più volte ha viaggiato con lui: «Andava in giro per Lourdes portando i malati a braccetto, oppure spingendo le loro carrozzine o i loro letti. Li portava nelle basiliche per pregare, nelle piscine per fare il bagno, alle mense per mangiare»

«Andava in giro per Lourdes portando i malati a braccetto, oppure spingendo le loro carrozzine o i loro letti. Li portava nelle basiliche per pregare, alle mense per mangiare e nelle piscine per fare il bagno, bagnando loro le parti malate. Era profondamente credente e sperava, ogni volta che accompagnava i malati, che i loro desideri potessero avverarsi, che il miracolo tanto sognato potesse davvero arrivare. Aveva iniziato questa forma di volontariato circa dieci anni fa, dopo il primo viaggio ha continuato a venire tutti gli anni. Non veniva certo per obbligo, ma perché credeva fermamente in quello che faceva. Negli ultimi due anni è stato accompagnato dalla fidanzata, quella che poi è diventata sua moglie. Ogni volta che veniva a Lourdes, come del resto tutti gli altri volontari, si rendeva conto di quanto era fortunato, cercava di restituire agli altri questa fortuna. L’ultimo viaggio è stato lo scorso maggio».

Il carabiniere Mario Cerciello Rega rivive nel ricordo di Gianluca Semmola, storico volontario dell’Ordine di Malta, dove era impegnato anche il giovane ragazzo rimasto ucciso a Roma, un uomo molto impegnato nel sociale e nel volontariato. «Era una persona molto carina e sempre disponibile, sempre sorridente» ricordano i colleghi dell’Ordine. Semmola era uno di quelli che ha condiviso più viaggi e più esperienze insieme a lui: «Partivamo per Lourdes da Roma con decine e decine di malati e altrettante decine di volontari, soltanto da Roma si riempiono ogni anno due aerei, dall’Italia partono complessivamente oltre 1.500 persone».

A Lourdes e durante il viaggio, Mario Cerciello Rega si occupava di trasporti e servizio d’ordine. «Era la cosa per la quale era più ferrato e lo faceva con tanta passione». Non solo Lourdes, Mario era impegnato, ogni martedì sera, alla stazione Termini di Roma. «Portava cibo e vestiti a oltre cento senzatetto che gravitano attorno alla stazione romana. Portava vestiti da casa oppure il cibo che arrivava all’Ordine tramite i panifici, le pasticcerie, i conventi. Usciva di notte insieme a un gruppetto di altri carabinieri, anche loro volontari dell’Ordine, e sfamava i più poveri. Parlava poco, però agiva con grande amore verso il prossimo».

E dall’Ordine di Malta arrivano parole di cordoglio: «Mario è stato sempre partecipe agli interventi su strada programmati due volte a settimana nella tarda serata, in aree critiche capitoline come le maggiori stazioni ferroviarie ove è più solito trovare persone bisognose ed emarginate» ha detto Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, attuale Gran Maestro dell’Ordine di Malta.

Jacopo Storni per CORRIERE.IT

 

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