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Resoconto Convegno Hospitalitè 09/03/2019

“HOSPITALITÉ: COME CONTRIBUIRE A DISEGNARE IL VOLTO DI LOURDES NEI PROSSIMI ANNI”.

Convegno Nazionale Hospitalité NDL Roma, sabato 9 marzo 2019

Cari amici, si è svolto sabato 9 marzo a Roma il Convegno Nazionale dell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes. Desidero, come lo scorso anno, offrirvi qualche notizia e rendervi partecipi dei principali argomenti trattati. Innanzitutto, la partecipazione è stata numerosa: eravamo circa 150, provenienti da ogni parte d’Italia; certamente aver scelto Roma come sede del convegno ha agevolato tanti. Tra i Responsabili presenti, il signor Daniel Pezet, nostro nuovo Presidente, accompagnato dalla moglie, sig.ra Marie-Annick, poi padre André Cabes, Rettore del Santuario, monsignor D’Arodes, Coordinatore della Pastorale Internazionale presso il Santuario, il signor Bernard Gladin, Responsabile del Servizio “Saint Joseph”, la signora Maria Rita Ferri, Responsabile del Servizio “Saint JeanBaptiste”. Numerosi, inoltre, i Consiglieri italiani appartenenti ai diversi servizi.

Dopo la recita delle Lodi, Padre André Cabes ha introdotto il nuovo tema dell’anno “Beati voi poveri di spirito perché vostro è il Regno di Dio (Lc 6, 20-26)”, del quale vi allego una copia già tradotta in italiano. Il Rettore del Santuario ha voluto ringraziare tutti gli hospitaliers presenti, che sono un po’ il volto di Lourdes; ha ricordato come loro caratteristica sia la disponibilità e il sorriso, persino in mezzo alle fatiche e alle difficoltà. Ha invitato a non parlare un linguaggio “mondano”, confidando sull’efficienza dei mezzi, ma, come Bernadette, a lasciarsi raggiungere dalla povertà per essere riempiti dai doni di Dio, così come a saper dire grazie. La consapevolezza di essere poveri e, insieme, ricolmi dei doni di Dio, spinge gli hospitaliers a servire con gratuità e gratitudine.

Di seguito, ha preso la parola la dott. Luciana Leone che ha intrattenuto sul tema: “Dal carisma di Lourdes una nuova missione per la famiglia”. Ha presentato un nuovo progetto di animazione sul tema dell’acqua destinato a famiglie con bambini, che parteciperanno ai prossimi pellegrinaggi. Attraverso un simpatico cartone animato che – in pochi minuti – ha presentato la storia di Bernadette e spiegato il messaggio di Lourdes. Scopo dell’animazione è: aiutare bambini e genitori alla preghiera in famiglia; inoltre, recitare il Rosario in modo semplice; infine, compiere il gesto penitenziale del bagno alle piscine in compagnia della mamma o del papà.

Ha, poi, parlato monsignor Xavier D’Arodes che ha affrontato con competenza e delicatezza il tema della tutela delle persone vulnerabili. I tempi domandano di prestare molta attenzione nella scelta e nella formazione di chi avvicina i minori. In passato, ad esempio, non vi era alcuna norma per l’ingaggio di sacerdoti che prestavano il loro servizio al Santuario. Oggi, invece, il Vescovo di Tarbes-Lourdes con il parere unanime dei Cappellani residenti al Santuario, domanda una verifica previa. Questa consiste nella dichiarazione di idoneità rilasciata dal Vescovo di appartenenza del sacerdote o dal Superiore Maggiore del religioso, che desiderano prestare servizio spirituale al Santuario. Inoltre, il ministro dovrà anche munirsi del proprio casellario giudiziale, che attesti l’assenza di procedimenti penali o amministrativi nel proprio Paese. Chi non si sente di portare questi documenti – alcuni ci sono stati – non può servire a nome del Santuario. Anche questi provvedimenti sono segno tangibile dell’impegno della Chiesa per la prevenzione di fatti gravi a danno di minori e rispondono alle esigenze della legge francese. Inoltre, nel settembre 2018 padre François Bustillo, Ofm conv. è stato nominato Delegato diocesano per la tutela dei minori. Infine, monsignor D’Arodes riformulerà un nuovo ed adeguato codice di buona condotta. Queste notizie vengono date agli hospitaliers, perché, conoscendo un poco la legge civile francese e i provvedimenti del Vescovo del luogo, sentano l’impegno per la tutela dei minori e collaborino per quanto di loro competenza.

A mezzogiorno inoltrato è stato recitato l’Angelus ed è seguito il pranzo nel ristorante dell’albergo.

I lavori sono ripresi alle 14,30 con due interventi, quello del sig. Bernard Gladin, e, in ultimo, quello del nostro nuovo Presidente.

Bernard ha manifestato la sua felicità per essere stato invitato a Roma e salutato con una frase simpatica: «Lourdes senza gli italiani non è veramente Lourdes!». Ha subito informato che entro una decina di giorni dovrebbero essere in arrivo tutte le risposte di conferma agli stages. Il ritardo è dovuto ad un rinnovo di tutto il sistema logistico e informatico. Ha, di seguito, svolto il tema “Diversi Servizi ma una sola Ospitalità”, spiegando la differenza che intercorre tra il Servizio (la missione dell’Hospitalité) e i servizi (i luoghi o i gruppi dove si è stati chiamati a servire). Il termine è il medesimo, ma il significato è diverso: il Servizio (con la S maiuscola) e i servizi. Il Servizio è la missione dell’Hospitalité e comprende fondamentalmente l’accoglienza dei pellegrinaggi e dei pellegrini – all’aeroporto, o alla stazione – gli Accueil, la Grotta, le piscine e anche comprende quella degli uffici HNDL. In questi luoghi si deve vivere lo stile dell’accoglienza: il sorriso, la parola di benvenuto, il tempo dedicato all’ascolto, la preparazione di quanto necessario per l’accoglienza dei pellegrini, specialmente se malati, (mezzi di trasporto, sedie, carrozzelle), la programmazione delle Celebrazioni, la biancheria per le piscine, le camere e i pasti negli Accueil, etc. Nei giorni di servizio l’hospitalier è totalmente rivolto verso chi è nel bisogno. Il servizio vissuto a questa intensità si chiama “carità”! Bernard ha citato l’insegnamento di Padre Brito: i pilastri di un Santuario sono: la Parola di Dio, la preghiera, i Sacramenti, la carità e ha concluso: «noi siamo il quarto pilastro del Santuario, la carità».

Ha, poi, ricordato che ogni anno 8.500 hospitaliers si registrano per prestare servizio una settimana e, se non vi fosse una tale organizzazione formale ed efficace, sarebbe impossibile gestire così tante persone. Gli hospitaliers appartengono, da sempre, alla storia del Santuario: verso il 1880 si avvertì la necessità di accogliere al meglio i pellegrini, che crescevano di numero e, così, nacquero le prime strutture di servizio. Oggi, come ieri, è necessario che gli hospitaliers acquisiscano competenze e formazioni, si sentano responsabili del proprio incarico, trasmettano ad altri le loro conoscenze ed esperienza. Assolutamente da evitare è l’atteggiamento di primeggiare o sentirsi superiori, perché si occupa un posto, che rimane solo di servizio e non di potere. Riconosciamo come valori condivisi e fondanti l’Hospitalité: il servizio, il dono di sé, il rispetto verso il prossimo. Su questi si costruisce il futuro. Agli hospitaliers è chiesto di conoscere bene il messaggio di Lourdes, così da trasmetterlo, di accogliere gli stagiaires – i tirocinanti -, facendo loro vivere l’Hospitalité nel suo insieme e nella sua grandezza. Ancora è chiesta la capacità di saper muoversi, passando attraverso i diversi servizi che l’Hospitalité svolge, così da conoscere la realtà di Lourdes nella sua ricchezza e diversità. Di fatto, già qualcosa avviene. Alcune donne fanno servizio all’aeroporto, alla stazione, alla Grotta o alle piscine esterne (servizi tradizionalmente maschili), e uomini fanno parte del Servizio “Saint Frai” o aiutano al Servizio “Notre Dame”. Inoltre, hospitaliers, che provengono da altri servizi, sono coinvolti al Servizio “Sainte Bernadette” o a quello “S. Michel”. Nel caso specifico del Servizio “Sainte Bernadette” ad esempio, il candidato aspirante a divenire formatore, deve avere un’esperienza almeno quinquennale in un altro servizio. Il futuro dell’Hospitalité sarà garantito anche da questa flessibilità ad impegnarsi in servizi diversi, rispetto a quelli finora svolti, e nell’acquisizione di nuove competenze.

L’ultimo intervento, tanto atteso, è stato quello del nuovo Presidente dell’Hospitalité, il sig. Daniel Pezet, che ha subito raccontato qualcosa di sé. Daniel ha 64 anni, è un militare in pensione e con sua moglie si è trasferito a Lourdes da 7 anni. La scelta di vivere a Lourdes è stata per Daniel un modo per dare un nuovo senso alla vita e al suo pensionamento. Nell’Hospitalité ha svolto l’incarico di “chef d’equipe” nel servizio “Saint Joseph”, quindi di formatore nel Servizio “Sainte Bernadette”. Ha accettato con gioia e con fierezza l’incarico di Presidente – nonostante una inevitabile inquietudine – nel desiderio di rispondere alla chiamata del Signore. Il Presidente ha voluto approfondire due bei temi, quello della missione, prima, e quello della fragilità, successivamente. Ciascun hospitalier per poter accogliere al meglio i pellegrini e facilitare il loro cammino, ha bisogno di due aspetti fondamentali: quello dell’efficienza e quello della fecondità. Il primo, grazie alla disponibilità di ciascuno e al coordinamento, non manca; basti pensare che ogni settimana gli hospitaliers cambiano, eppure tutta l’organizzazione procede a pieno ritmo; il secondo invece consiste nella capacità di ciascun hospitalier di trasmettere il messaggio di Lourdes. La fragilità, purtroppo, appare dalla mancanza di una formazione permanente, terminati i quattro anni di scuola di stage. Chi si reca a Lourdes da 10, 20, 30 anni rischia di ricadere nella presunzione di conoscere tutto di Lourdes, quando, invece, lo stesso messaggio di Lourdes è sempre nuovo e può continuamente arricchire. È sorprendente come ascoltare da persone diverse il medesimo messaggio aiuta ad apprezzare aspetti nuovi. Allora, il Presidente ha invitato gli hospitaliers, nei momenti liberi, a comporre un piccolo gruppo e a cercare un formatore per un breve incontro di approfondimento. Un altro aspetto della fragilità dell’Hospitalité è la carenza di giovani. Occorre da parte di tutti un maggior sforzo per cercarli e proporre loro il servizio all’interno dell’Hospitalité. Se iscritti alla scuola di stage, i giovani andranno maggiormente seguiti e, nel primo anno, organizzati in équipe che diano loro la possibilità di conoscere la molteplicità dei servizi. Il Presidente ha, poi, presentato alcune novità per l’anno 2019. Innanzitutto, sarà approfondita la figura san Benoit Joseph Labre (1748-1783), patrono dell’Hospitalité, tramite conferenze settimanali. L’ascolto della sua vita come quella di altri Santi permette di arricchirsi interiormente e scoprire che anche i poveri possono “donare” e il loro dono è immensamente grande. Inoltre, ogni mercoledì e ogni domenica, dopo la celebrazione della S. Messa Internazionale, si formerà una processione, che dalla basilica di San Pio X si recherà fino alla Grotta portando con onore le reliquie di S. Bernadette. Ancora, il nuovo albergo acquistato dall’Hospitalité sarà in funzione non appena aprirà la stagione dei pellegrinaggi, il prossimo 5 Aprile. Si chiamerà “Foyer Notre Dame De Lourdes”. Comprensibilmente – per questa sistemazione – non si potranno applicare le stesse tariffe dei due alloggi che abbiamo perso, il “Benoit Labre” e il “Sainte Bernadette”. Si cercherà, inoltre, di facilitare i giovani con la ristrutturazione di box-camere, chiedendo loro 8 euro per notte. Si cercherà, anche, di stabilire un fondo di solidarietà per le persone in difficoltà. Il Presidente ha concluso affidando allo Spirito Santo la missione di ciascun hospitalier, affinché Egli liberi da ogni dubbio ed esitazione, nella certezza che Dio agisce nella vita di ognuno di noi.

A conclusione dell’incontro nella cappella prospiciente la sala del Convegno è stata celebrata da P. Cabes insieme a monsignor D’Arodes la Santa Messa della I domenica di Quaresima.

Termino qui, cari amici, nella speranza di aver presentato una sintesi del Convegno annuale, così da accrescere il nostro comune attaccamento alla grande famiglia dell’Hospitalité, nella fierezza di portare avanti una missione in comune, quella di servire in nome di Dio coloro che sono ammalati nel corpo e nello spirito.

Cristina Ercolani Consigliera Servizio Notre Dame

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2 Commenti

  1. Grazie, signora Cristina, bellissime parole tutto verissimo. Io se Dio vuole sarò a Lourdes dal 9al 16 maggio, sono al terzo anno. Lascio la mia famiglia,moglie, figli, nipoti, i miei affetti, per rendermi utile alle persone con handicap e problemi, con amore e affetto per tutto ciò che faccio. Un abbraccio e saluti per tutti gli hospitalier. ❤️

  2. grazie per il resoconto della giornata di Roma e speriamo che i consigli del presidente siano fattibili, perché da anni noi del nostro gruppo stiamo portando avanti questa convinzione che la formazione va fatta per tutti e rinfrescata ogni anno ciao a tutti e buon lavoro.

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