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Ripartono i pellegrinaggi OFTAL per #Lourdes

O.F.T.A.L. (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) sarà la prima grande Associazione organizzatrice di Pellegrinaggi a ritornare a Lourdes nel 2020

Un fatto singolare, come già avvenne nel 1947; anche allora O.F.T.A.L. fu la prima Associazione organizzatrice di Pellegrinaggi a tornare presso il Santuario di Lourdes dopo il Secondo Conflitto Mondiale. Quel ritorno così importante e significativo per la storia dell’Associazione e dei rapporti tra l’Italia e la Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale fu reso possibile dalla tenacia e dalla forza di volontà del fondatore nonché primo Presidente di OFTAL Mons. Alessandro Rastelli.

Dal 14 al 17 agosto 2020 (le stesse date del 1947, altra casualità) O.F.T.A.L. sarà a Lourdes con il primo Pellegrinaggio il cui trasporto avverrà con aerei e pullman.

Per la restante parte della stagione di Pellegrinaggi sono previsti altri 3 appuntamenti nei mesi di settembre, ottobre e dicembre.

“Con gioia e grande attesa ripartiamo con la nostra opera di apostolato, preghiera e assistenza ai malati, in particolare ai più poveri e indigenti. E’ una grazia che attendevamo da tanto tempo e che ora si concretizza. Lourdes è per molti un luogo insostituibile per la vita e il cammino quotidiano; sono giornate attese e cariche di speranza e amore. Lo sono tutto l’anno e tutti gli anni. Lo sono ancora di più in questo 2020 che ha visto al centro la sofferenza e il dolore causato dalla tremenda esperienza Coronavirus. AI piedi della Vergine porteremo tutto questo carico di sofferenze e pregheremo per quanti ci hanno lasciato”, dichiara il Presidente Generale OFTAL Mons. Paolo Angelino.

Ascolta l’intervista a monsignor Angelino

Ripartono i pellegrinaggi per Lourdes. Monsignor Angelino: finestra di cielo sulla terra

Ad Agosto Oftal sarà la prima associazione a riattivare il trasporto di malati, disabili e infermi al Santuario di Lourdes. Per il momento i viaggi non sono consentiti agli ospiti delle RSA, per ragioni di salute legate al contenimento del Covid-19. Il presidente generale di Oftal, monsignor Paolo Angelino: la cura dell’anima fa stare meglio anche il corpo

Marco Guerra – Città del Vaticano

Dopo i mesi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid-19, Oftal (Opera federativa trasporto ammalati a Lourdes) sarà la prima grande associazione organizzatrice di pellegrinaggi a ritornare a Lourdes.

Vari pellegrinaggi entro il 2020

Il Santuario francese ai piedi di Pirenei accoglierà il primo pellegrinaggio Oftal dal 14 al 17 agosto 2020, che avverrà tramite pullman e aerei. Subito dopo ripartiranno anche i pellegrinaggi al Lourdes organizzati dall’Unitalsi: il primo volo è in programma per il 18 agosto. Per la restante parte del 2020 sono previsti altri 3 appuntamenti di Oftal nei mesi di settembre, ottobre e dicembre.

Come dopo la II Guerra mondiale

La storia sembra ripetersi visto che nel 1947 – nelle stesse date del pellegrinaggio del prossimo agosto – Oftal fu la prima realtà associativa a riportare i malati presso la Grotta di Lourdes dopo il Secondo conflitto mondiale. Quel ritorno così importante e significativo per la storia dell’associazione e dei rapporti tra l’Italia e la Francia fu reso possibile dalla tenacia e dalla forza di volontà del fondatore, nonché primo presidente di Oftal, monsignor Alessandro Rastelli.

Malati accolti come persone

“La ripresa dei pellegrinaggi è un grande segnale di speranza perché dopo questo periodo di sofferenza cerchiamo qualche cosa che sta più su della terra, Lourdes è una finestra sul cielo”: così il presidente generale di Oftal, monsignor Paolo Angelino, esprime a Vatican News tutta la sua soddisfazione per la ripresa del trasposto dei malati presso il Santuario e perla della modalità per garantire la sicurezza sanitaria.

Ascolta l’intervista a monsignor Angelino

R. – Raggiungeremo Lourdes inizialmente soprattutto con gli aerei. Ma occorre precisare questo: non tutte le categorie di malati potranno tornare a Lourdes. Un esempio praticolare sono gli ospiti delle RSA, che verranno accolti certamente in un secondo momento. Ma i diversamente abili o anche tutte le persone che rientrano nella sfera delle malattie interiori potranno venire in pellegrinaggio con noi. Potremmo organizzare anche dei bus con un numero minore di presenze, proprio per osservare le disposizioni che le autorità hanno dato.

Dopo i mesi di lockdown, la ripresa dei pellegrinaggi e il trasporto degli ammalati può essere un segnale di speranza?

R. – È un grande segnale di speranza, perché questa epoca di chiusura, di sofferenza e di malattia che ha colpito tanti nostri fratelli domanda ora grossi segni di speranza, una speranza che non è soltanto strategia che questo mondo può dare, ma un qualche cosa un po’ più su della terra. Il Santo Padre stesso è andato dinanzi alla Grotta di Lourdes in Vaticano per rivolgere a Maria la sua preghiera a nome di tutta la Chiesa. Il Papa che va dinanzi alla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani è uno stimolo per tutti noi a ritornare alla Grotta di Massabielle, perché è uno dei grandi luoghi di speranza di questo mondo, è una finestra di cielo aperta sulla terra.

Quindi tornare al Santuario, alla preghiera mariana e nei luoghi sacri in generale è un modo per alimentare l’anima, per avere un nuovo slancio per le sfide del futuro?

R. – Questo certamente. E direi che se l’anima sta bene, se l’anima riceve soddisfazione da parte di Dio, anche l’aspetto della salute corporea ne avrà giovamento. Non dobbiamo dimenticare che il messaggio cristiano, la rivelazione cristiana, è il rispetto dell’uomo nella sua completezza di anima e di corpo, perché la seconda persona della Santissima Trinità prende corpo in Gesù Cristo e questo ci dice che i due aspetti sono legati, tant’è che la nostra fede dice che noi risorgeremo in anima e corpo.

Nella pandemia abbiamo visto lo sforzo di tutta la società per preservare la salute dei più fragili e salvare ogni malato: questo ha rimesso in luce il valore di ogni vita che voi avete sempre esaltato con il trasporto degli ammalati a Lourdes…

R. – Questo davvero è stato un recupero dell’attenzione verso il mondo della sofferenza, non più nascondendolo ma mettendolo in primo piano, ciò che è sempre stato il nostro intento. A Lourdes malati e persone cosiddette ‘sane’ sono sempre insieme. A Lourdes il primo posto è riservato ai nostri fratelli sofferenti, che sono accolti come persone e non come creature che devono essere nascoste.

Quindi Lourdes è un presidio, un faro contro quella società dello scarto denunciata Papa Francesco?

R. – Proprio così, Lourdes è il faro sicuro che dimostra che l’uomo ha sempre una sua dignità in tutte le fasi della vita. Lourdes vuol dimostrare che ciò che è bello può essere effimero ma l’uomo vale in quanto uomo, in tutte le stagioni della vita e anche in tutti gli stati di salute o di mancanza di salute.

Monsignor Angelino, cosa chiederà alla Vergine quando tornerà dinanzi alla Grotta dove è apparsa a Bernadette?

R. – Generalmente più di 6 mesi all’anno resto a Lourdes ad accogliere le persone sofferenti. Ora finalmente potrò tornare e guarderò la Vergine dicendoLe: “Tu sai, Vergine Santa, ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno e per questo Ti rivolgo ancora una volta il mio grazie e il grazie di tante persone che si affidano alle nostre preghiere”.

Lei ha avuto modo di cogliere nei fedeli la voglia di tornare a Lourdes, ha avuto messaggi in questo senso?

R. – Tantissime telefonate, tantissimi messaggi di gente che desidera tornare, che ha bisogno di Lourdes, anche di tanti fratelli sofferenti che vogliono ritornare, anche di quelli purtroppo che per ora, stando alle disposizioni delle autorità, non potremo immediatamente riaccompagnare in pellegrinaggio . Ma la speranza nei loro cuori non è spenta, perché non sarà immediata per alcuni la possibilità di ritornare ma certamente ci sarà in futuro. Questo è il segno di un inizio: a Lourdes torneremo tutti.

L’Oftal riparte ad agosto con i pellegrinaggi a Lourdes

Con la riapertura delle frontiere bloccate dalla pandemia, l’Opera fondata ai primi del Novecento per il trasporto degli ammalati sui luoghi di Bernadette riprende i viaggi verso il Santuario francese

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

La prima ripartenza fu dopo il secondo conflitto mondiale. Allora era il 1947 e in un’Europa che ritrovava le strade della normalità, anche della vita di fede, l’Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) fu la prima organizzazione a portare nuovamente gli ammalati, accompagnati dalle sue dame e i dai suoi barellieri, davanti alla Grotta di Massabielle.

Le date dei pellegrinaggi 2020

Settantatré anni più tardi quella storica settimana dal 14 al 17 agosto, sarà di nuovo l’Oftal a ripartire per prima dopo la “guerra” combattuta, e ancora in corso, negli ospedali del mondo contro il coronavirus. E la singolarità è che, analogamente alla ripresa postbellica, anche le date del pellegrinaggio post-lockdown saranno identiche a quelle del ‘47, cui seguiranno tre altri appuntamenti nei mesi di settembre, ottobre e dicembre.

“Ripartiamo col nostro apostolato”

“Con gioia e grande attesa ripartiamo con la nostra opera di apostolato, preghiera e assistenza ai malati, in particolare ai più poveri e indigenti. È una grazia che attendevamo da tanto tempo e che ora si concretizza”, scrive in un comunicato monsignor Paolo Angelino, presidente generale dell’Associazione fondata negli anni trenta del Novecento da monsignor Alessandro Rastelli e che ogni anno accompagna oltre 20 mila persone tra ammalati, volontari, pellegrini e sacerdoti lungo le rotte dei più grandi Santuari mariani.

Preghiera al tempo del Covid

Quello delle apparizioni dell’Immacolata a Bernadette, osserva monsignor Angelino, “è per molti un luogo insostituibile per la vita e il cammino quotidiano”, si legge nel comunicato. “Sono giornate attese e cariche di speranza e amore. Lo sono tutto l’anno e tutti gli anni. Lo sono ancora di più in questo 2020 che ha visto al centro la sofferenza e il dolore causato dalla tremenda esperienza coronavirus. Ai piedi della Vergine – conclude – porteremo tutto questo carico di sofferenze e pregheremo per quanti ci hanno lasciato”.

Fonte vaticannews.va

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