Loppiano, La Mariapoli Toscana

Papa Francesco in visita alla cittadella della fratellanza universale fondata da Chiara Lubich

DI Roberto Allegri

Giovedì 10 maggio, Papa Francesco farà vista a Loppiano, piccolo e curioso centro toscano, nella zona di Incisa Valdarno. Un luogo quasi irreale, una sorta di “eden” di fede e fratellanza unico nel suo genere, inventato dalla fantasia di una santa, Chiara Lubich.

3 La chiesa  dedicata a Maria Theotokos, madre di Dio inaugurata a Loppiano nel2004 (1)Non si tratta di un Centro culturale, dove si tengono convegni, conferenze, ritiri spirituali o cose del genere. E’ un luogo dove si vive. Un vero e proprio paesino con case, ville, aziende agricole, cantine, piccole fabbriche immerse nei boschi e nei vigneti, abitato da circa 900 persone. La caratteristica che lo distingue sta nel fatto che questi abitanti provengono da settanta diverse Nazioni di cinque continenti.

E non sono extracomunitari in attesa di un lavoro o del permesso di soggiorno. E neppure turisti incantati dalla bellezza delle colline toscane. Sono cittadini, che vivono e lavorano abitualmente in questo luogo, formando una comunità singolare che non ha eguali al mondo. In questa comunità  non esistono distinzioni di religione, razza, etnia o cultura. Qui si respira veramente aria cosmopolita, ecumenica. Qui, ognuno segue il proprio credo, le proprie tradizioni, la proprie convinzioni, ma è strettamente unito agli altri da una sola regola che costituisce la ragione specifica della cittadina: vivere secondo il desiderio che Gesù espresse poco prima di morire e cioè “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.

<<Loppiano è la città della fratellanza, della solidarietà, della comprensione e dell’amore>>, ci spiega una gentile signorina appartenente all’organizzazione di Loppiano, mentre ci conduce a visitare il paesino. <<E’ un punto d’incontro tra i popoli, le culture e le fedi religiose. Un cantiere aperto in cui sperimentare che l’unità tra uomini è davvero possibile. Un progetto che potrebbe sembrare utopia ma che invece è una bellissima realtà, esistente da oltre 50 anni ed ha già ramificazioni in giro per il mondo>>.

1 Chiara Lubich (1920-2008) fondatrice del Movimento dei Focolarini e della Mariapoli di LoppianoLa cittadina di Loppiano è stata ideata e realizzata nel 1964 da Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento Carismatico dei Focolarini. Chiara è morta nel 2008, dieci anni fa ed è in corso il processo ecclesiastico della sua beatificazione.  Era nata a Trento, nel 1920. Era cresciuta in una famiglia socialista, ma affascinata fin dall’adolescenza dagli insegnamenti del Vangelo. Un giorno del 1943, mentre camminava per Trento, appena devastata da un bombardamento, vedendo il dolore della gente decise di dedicare la sua vita a Gesù, ai suoi insegnamenti,  si consacrò a lui. Nacque in questo modo il Movimento dei Focolari, che ha come ideale la convivenza nell’amore cristiano, e che conta oggi circa sei milioni di aderenti in tutto il mondo.

<<Nel ‘64 il Movimento era già molto diffuso>>, ci dice la nostra accompagnatrice. <<Il cuore di Chiara bruciava dal desiderio di realizzare quello che lei chiamava “il Testamento di Gesù”, e che era racchiuso nella frase da lui pronunciata durante l’ultima cena: “Che tutti siano uno”.  Ripeteva spesso: “Per quelle parole siamo nati, per l’unità, per concorrere a realizzarla nel mondo”. Chiara pensò di fondare delle cittadine i cui abitanti avessero come ideale e regola di vita “l’amore evangelico”.

<<Uno dei suoi più stretti amici di allora era Vincenzo Folonari, giovane rampollo della celebre famiglia bresciana produttrice di vino, e fu lui, Vincenzo, a regalare a Chiara il terreno per la futura cittadina dell’amore evangelico. Il sogno prese subito forma concreta e Loppiano iniziò la sua storia. Oggi ci sono già altre 33 cittadine simili sparse per il mondo>>.

2 Indicazione mappale di Loppiano, la Mariapoli fondata da Chiara Lubich nel 1964

Loppiano si estende su 260 ettari con coltivazioni di ulivi, vigneti, alberi da frutta. E’ una cittadina moderna con negozi, sale per incontri, centri d’arte, atelier, piccole aziende, scuole e una grande chiesa dedicata a Maria Theotokos, cioè “madre di Dio”, inaugurata nel 2004. Tutti gli abitanti lavorano per vivere, ma non per arricchirsi. I beni e il lavoro sono considerati “mezzi” per realizzare la fraternità universale e così ognuno pensa anche agli altri. In questo modo non esistono persone in difficoltà economiche. La cittadina è come una grande famiglia, i cui membri vivono l’uno per l’altro.

Camminare per Loppiano è un’esperienza incantevole. Si incontrano persone sinceramente cordiali che si fermano a chiacchierare, ti danno subito del “tu” e il sorriso che hanno sul viso è spontaneo. Chiediamo ad una coppia di lituani di poterli fotografare e loro subito spariscono in casa per apparire subito dopo con la famiglia al completo, compreso il nonno che ride e si sbraccia per salutare. Facciamo poi la conoscenza di un ex marine degli Stati Uniti che sembra un attore di Hollywood, che ora vive a Loppiano e mette la sua casa a disposizione degli studenti.

In questa cittadina c’è  anche un’Istituto Universitario, “Sophia”, inaugurato ufficialmente  nel 2008, che offre agli studenti una laurea in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità”.

Ci fermiamo a mangiare alla mensa dell’Istituto Universitario, che è  naturalmente invasa dagli studenti. Una comunità cosmopolita, allegra ed esuberante. I giovani siedono a tavola con i loro professori, senza alcuna distinzione. Veniamo accolti come fratelli, i ragazzi ci raccontano le loro esperienze tra risate e brindisi. Tutti parlano italiano, dato che le lezioni vengono tenute nella lingua del Paese ospite. Qualcuno di loro ha trascurato  importanti borse di studio per venire a Loppiano, altri hanno lasciato mestieri già avviati. <<Sono laureato in ingegneria e al mio Paese lavoravo nel campo dell’Economia>>, ci dice Carlos che viene dal Messico. <<Qui voglio vivere il pensiero dell’unità.>>

4 Studenti dell'Istituto Universitario Sophia di Loppiano, con il preside prof. Piero Coda<<Io sono molto affascinata dalla figura di Chiara Lubich>>, ci dice invece Maria Chiara, giapponese che vive in Canada. <<Sono convinta che a Loppiano io possa anche approfondire il mio rapporto con Dio>>.

<<Questi ragazzi non hanno sogni legati al profitto o alla carriera di successo>>, ci spiega il professor  Piero Coda, presidente dell’Istituto.  <<Il loro desiderio è quello di una vita migliore, di un mondo più giusto. E sanno che questo è possibile attraverso la fratellanza, attraverso il Vangelo che in questa Università diventa non solo esperienza di vita ma anche di cultura.

<<Oggi si parla molto di economia e di finanza. Bene, qui a Loppiano abbiamo un modo di fare economia che è assolutamente straordinario. Chiara Lubich lo aveva chiamato “Economia di comunione”>>.

In questa oasi di fratellanza universale arriva giovedì Papa Francesco e  avrà certamente straordinarie riflessioni da regalarci su tematiche a lui molto care che qui Chiara Lubich ha cercato di far crescere fin dal 1964.

Roberto Allegri

1 Commento

  1. Che fine ha fatto il focolare, casa Rodolfo Bosi, chi vi è ora? PACE A VOI IN MODO PARTICOLARE a MAIA,VEDOVA DI GORDON,LODE,SCINTI!

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