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#Lourdes Dichiarazioni dal Nazionale Italiano

Pellegrinaggio a Lourdes: card. Calcagno, “Dio può convertire ogni momento della nostra esistenza in un significato diverso”

“Siamo arrivati qui da mille strade diverse perché il Signore e la Madonna ci hanno chiamato nonostante le difficoltà e le fatiche per diventare realmente un popolo di Dio in cammino. Ciò che accomuna noi pellegrini, infatti, è il desiderio di incontrare Gesù e sua madre, facendoci prossimi con spirito di carità”. Con queste parole il card. Domenico Calcagno, arcivescovo emerito di Savona-Noli, ha rivolto il proprio benvenuto ai 2.500 pellegrini italiani presenti in questi giorni a Lourdes per il pellegrinaggio nazionale Unitalsi, nel 115° anniversario della storica associazione: in qualità di presidente emerito dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica ha portato inoltre il saluto personale di Papa Francesco. Facendo poi riferimento al brano evangelico delle nozze di Cana da cui trae spunto il tema pastorale dell’appuntamento 2018, nell’omelia pronunciata stamane durante la Celebrazione internazionale, Calcagno, presidente d’onore Unitalsi, ha ribadito che “come Gesù trasformò l’acqua in vino, così dobbiamo credere che oggi Dio può convertire ogni momento della nostra esistenza in un significato diverso, che scaturisce dal Padre”. Infine, citando proprio il versetto “Qualsiasi cosa dica, fatela”, il cardinale ha esortato i partecipanti al medesimo impegno, ispirati dall’”umiltà che solo Maria può insegnarci”.

Pellegrinaggio a Lourdes: mons. Bressan (emerito Trento), “non smettere di pensare ai più dimenticati”

(da Lourdes) “È un momento importantissimo, poter entrare insieme nel Santuario di Lourdes che è stato centro per milioni e milioni di pellegrini durante questi 160 anni dalla prima apparizione della Vergine a Bernadette. Ci ha lasciato un messaggio profondo che ha entusiasmato tanto popolo di Dio, tanti fedeli, anche non cristiani, ma tanti devoti di Cristo”. Questo è il messaggio che mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, ha rivolto come assistente ecclesiastico nazionale Unitalsi ai pellegrini giunti ieri nella cittadina francese per il secondo periodo del pellegrinaggio nazionale (25-29 settembre). “Ora qui veniamo per incontrare la Vergine, perché noi tutti siamo davvero un popolo in cammino e questa è la caratteristica della nostra esistenza che ha identificato il cristianesimo attraverso i grandi pellegrinaggi dei secoli scorsi, come anche l’esempio di Santiago di Compostela ci testimonia”, ha aggiunto. “Tante cose non ci sembrano possibili: accettare le prove della vita, essere sempre coerenti, essere altruisti come vuole il Vangelo e non narcisisti o concentrati su noi stessi. È una costante conversione, ma è possibile. Viviamo intensamente queste giornate che trascorreremo a Lourdes – ha concluso Bressan -, portando nel nostro cuore tutte le persone che ci sono affidate e senza smettere di pensare ai più dimenticati. Preghiamo per loro e sentiremo anche noi il conforto di un’esperienza così ricca e distensiva perché in grado di inserirci nella storia della Chiesa”.

Pellegrinaggio a Lourdes: mons. di Molfetta (emerito Cerignola-Ascoli Satriano), “disposti a correre verso il prossimo bisognoso di noi”

(da Lourdes) Un clima decisamente suggestivo quello respirato nella serata di ieri a Lourdes, nel corso della celebrazione iniziale che, nella chiesa di santa Bernadette, ha aperto il pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi suggerito quest’anno dal brano dell’evangelista Giovanni: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Proprio all’episodio delle nozze di Cana raccontato dal Vangelo, inoltre, si è ispirato lo spettacolo animato dai giovani volontari Unitalsi, tra cui i dodici ragazzi impegnati nel progetto di Servizio civile avviato nel paese di Bernadette. Dopo il saluto alle singole sezioni, la messa di apertura è stata presieduta da mons. Felice di Molfetta, vescovo emerito di Cerignola-Ascoli Satriano e assistente regionale dell’Unitalsi pugliese. Celebrando l’Eucaristia assieme ad altri vescovi e sacerdoti provenienti da tutta italia, Di Molfetta ha fatto più volte cenno, nell’omelia, alla figura di Maria, spiegando come “venire a Lourdes significa proprio imparare alla scuola del Vangelo come ha fatto la madre di Cristo, mettendosi a disposizione con umiltà e semplicità. Ancora oggi noi, come la piccola Bernadetta, possiamo essere testimoni di una bella notizia da trasmettere agli altri, proseguendo la missione della Vergine come pellegrini che si recano alla grotta animati di speranza: nel suo esempio di donna possiamo davvero ravvisare la vera ‘grammatica’ della vita”. A ciascuno, pertanto, l’esortazione ad essere in questi giorni e nel rientro a casa “grembo capace di accogliere la commozione, bocca in grado di manifestare la Parola del Signore, occhi rivolti verso ciò che intristisce i nostri fratelli che soffrono, mano pronta ad offrire consolazione e piedi disposti a correre verso il prossimo bisognoso di noi”.

Pellegrinaggio a Lourdes: Diella (Unitalsi), “non lasciare indietro nessuno”

(da Lourdes) “Il pellegrinaggio con l’Unitalsi a Lourdes è il pellegrinaggio della comunità, quello che non lascia indietro nessuno, quello dove sono presenti coloro che spesso sono in difficoltà non solo a camminare, ma a vivere realmente un’esperienza di fraternità con tutti. Grazie a voi pellegrini, volontari e amici ammalati che soffrono, invece, grazie a voi questo pellegrinaggio sarà il pellegrinaggio della comunità, il pellegrinaggio che avrà il passo di chi sembra più lento”. Così Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi, che in questi giorni a Lourdes vive il secondo periodo del pellegrinaggio nazionale che si concluderà sabato. In occasione dei 160 anni dalla prima apparizione della Vergine a Bernadette e nel 115° anniversario associativo l’invito che Diella rivolge oggi ai pellegrini, ai soci e agli ammalati che scelgono di venire in questo luogo di fede è quello di “aprire il cuore”, perchè “a Lourdes si vivono tante emozioni, si scoprono posti mai visti o si rivedono luoghi che parlano sempre un linguaggio nuovo, ma quello che più è importante è che a Lourdes si scopre che è possibile avere nella vita una speranza di felicità che vale sempre, non solo qui e che dovrà valere quando tornerete a casa, nelle vostre famiglie e anche nei luoghi più difficili in cui vi troverete. Lourdes è esperienza di felicità”.

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