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Lourdes, dove a parlare è soprattutto il silenzio

di Alfonso Signorini

Care lettrici,  cari lettori,  sono appena tornato da un viaggio a Lourdes. Lo consiglio a tutti.

Anche a chi non crede.

L’impatto con la piccola cittadina ai piedi dei Pirenei, lo confesso, non è stato dei più felici.

Negozi sparsi ovunque: c’è addirittura un supermercato del Rosario, una specie di Esselunga specializzata nella vendita di taniche, santini e statuette.

Uno schock.

Poi varchi i cancelli del Santuario e improvvisamente l’atmosfera cambia.

Ti entra dentro il Silenzio.

Un silenzio surreale, che contrasta con le migliaia di pellegrini che ogni giorno sfilano davanti alla grotta e che ti accompagna per tutta la durata del viaggio.

A pensarci bene mi sembra di sentirlo ancora dentro di me.

E’ un silenzio assordante, che parla di più di mille parole.

Mettersi davanti alla grotta dell’apparizione è una grande esperienza, credetemi.

Ci si dimentica di tutto, anche di sé.

Mi sono perso a guardare quell’umanità che mi sfilava davanti agli occhi: tutti camminavano in silenzio, persi dietro ai loro pensieri, e deponevano in quella grotta problemi, sogni, preghiere.

I volti più sereni erano quelli degli ammalati.

File di carrozzine, di lettini, che mi sono sembrate interminabili.

Eppure nei loro occhi brillava una serenità che mi faceva sentire piccolo, egoista.

Vi voglio fare un’ultima confessione.

Ero partito con una lista di cose da chiedere, per me e per i miei cari.

Alla fine sono uscito dopo tre ore passate in quel luogo e mi sono reso conto di non avere chiesto nulla.

Avevo già tutto.

Rendermene conto è valso da solo il viaggio.

Alla prossima.

 

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Un commento

  1. È un esperienza indescrivibile… x me che la faccio ogni anno è sempre diversa e a chi mi chiede il perchè ci torno io rispondo….VADO A RICARICARMI e si è quel silenzio che ri entra dentro ti rafforza e ti dà la spinta per andare avanti.

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