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Avvengono ancora miracoli a Lourdes?

Le guarigioni inspiegabili sono molto diminuite negli ultimi decenni. Ce ne parla il medico perugino Fausto Santeusanio, che fa parte dell’apposito Comitato medico internazionale

È una domanda che viene posta spesso, perché il numero dei miracoli riconosciuti a Lourdes è diminuito nettamente, soprattutto negli ultimi decenni.

Ne abbiamo parlato giovedì 26 maggio a Perugia in un incontro promosso dal Meic presso il Centro di accoglienza in via Bontempi.

È stato chiesto a me di affrontare questo tema poiché da circa 10 anni faccio parte del Comitato medico internazionale di Lourdes.

Come è ben noto, subito dopo la prima apparizione della Vergine a Bernadette l’11 febbraio 1958 sono iniziate le segnalazioni in numero sempre crescente di guarigioni ottenute a Lourdes in modo scientificamente inspiegabile da malattie o disabilità gravi.

Successivamente, dopo il riconoscimento da parte della Chiesa ufficiale della veridicità delle apparizioni riferite da Bernadette, proprio per verificare l’autenticità delle segnalazioni di guarigioni da parte di molti pellegrini è stato istituito il Bureau Médical con il compito di raccogliere la documentazione sia delle dichiarazioni sottoscritte dalle persone malate riguardo alle grazie ricevute per intercessione della Vergine, sia della documetazione medica per confermare o meno la consistenza e l’affidabilità delle segnalazioni. Successivamente il Bureau Médical ha assunto il ruolo di ufficio per la raccolta e l’archiviazione delle documentazioni da trasmettere, se meritevoli di considerazione, ad un comitato medico (Comitato medico internazionale di Lourdes – Cmil) per una valutazione molto più accurata e completa e quindi per un giudizio medico attendibile e sicuro.

Il Cmil, composto da circa 30 medici specialisti nei più diversi settori della medicina, ha il compito di esaminare le relazioni cliniche dei casi meritevoli di attenzione e segnalati dal Bureau Mèdical, consultando, se necessario, anche altri specialisti estranei al comitato, ed indicare quindi se una guarigione straordinaria, avvenuta nel contesto di una intensa esperienza religiosa vissuta a Lourdes, possa essere spiegata – o no – alla luce delle attuali conoscenze scientifiche.

Solo quando la guarigione segnalata viene riconosciuta dal Comitato medico come un evento straordinario che non trova una spiegazione scientifica, il caso viene affidato al Vescovo della diocesi di origine, al quale spetta il compito di riconoscere nell’evento un “miracolo” dopo aver consultato tuttavia una commissione diocesana di esperti, quali teologi e medici.

In accordo con l’insegnamento della Chiesa, “il miracolo di per sé è un fatto osservabile che si stacca dai fenomeni dell’esperienza ordinaria e che si verifica soltanto in circostanze religiose, voluto da Dio con intervento straordinario, per il fine primario di chiamare l’uomo alla salvezza di Cristo” (G. Blandino, Miracolo ed epistemologia, in Lateranum, 1978). Il riconoscimento di un miracolo è quindi procedura complessa e delicata, che fa riferimento ai criteri proposti dal card. Lambertini nel 1734 e tuttora utilizzati dalla stessa Congregazione per le cause dei santi.

I criteri da seguire sono molto precisi ed esigono che la malattia guarita sia grave, incurabile o difficile da curare, che non sia stato adoperato alcun farmaco o, se adoperato, sia risultato inutile, che la guarigione avvenga all’improvviso e sia perfetta, non parziale, e che non abbia a recidivare nel tempo. Solo se tali criteri vengono soddisfatti la commissione medica, nel caso specifico di Lourdes il Cmil, può dichiarare che la guarigione non ha una spiegazione scientifica.

Pertanto, considerando il progresso incredibile della medicina moderna ed il giudizio medico che deve attenersi ai criteri di Lambertini, si comprende perché oggi sia più difficile che in passato attribuire ad un evento il carattere di guarigione non spiegabile scientificamente.

Pur tuttavia, l’esperienza quotidiana di Lourdes va oltre i miracoli riconosciuti attraverso il lavoro delle commissioni mediche e diocesane.

Infatti, se è vero che su oltre 7.000 segnalazioni di guarigioni straordinarie solo 68 sono a tutt’oggi riconosciute come miracoli, è pur vero che sono tante le persone che vanno a Lourdes per pregare con fede e che dichiarano di aver ricevuto una “grazia”, che può essere la soluzione di un problema fisico, ma anche il superamento di difficoltà personali o familiari, la riconciliazione con gli amici di un tempo, la pacificazione interiore così come l’accettazione fiduciosa e serena di gravi stati di sofferenza fisica o psichica.

Il cristiano di fronte al dolore è invitato ad imboccare la via della condivisione e dell’amore, e questo è lo spirito che si respira nell’esperienza di Lourdes vedendo il lavoro fatto anche di fatica, di sacrificio e rinuncia da parte dei barellieri, di amici, parenti dei malati, medici e religiosi, che con la loro partecipazione solidale danno tanta serenità e fiducia a coloro che veramente soffrono.

A mio avviso, questo è il vero miracolo di Lourdes, segno di salvezza e di amore, al di là dei fatti straordinari che sono molto rari.

Fausto Santeusanio

Comitato medico internazionale di Lourdes

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