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La disabilità, risorsa e valore da cui imparare

La disabilità, risorsa e valore da cui imparare

Più sostegno all’integrazione, educazione e cure migliori per disabili.
Sono gli obiettivi del vice presidente del Parlamento Europeo, On. Roberta Angelilli.

I bambini sono da anni al centro della mia attività parlamentare, a livello europeo in quanto Vice Presidente del Parlamento europeo con delega ai diritti dei minori, ma anche in Italia con il lavoro che svolgo come delegata del Sindaco di Roma alla protezione e alla tutela dei diritti dell’infanzia.
La loro protezione, il loro rispetto, la tutela dei loro diritti sono da sempre una battaglia importante e difficile e che deve diventare priorità per l’Unione Europea.

On Angelilli, a Bruxelles quale linea programmatica si sta valutando per valorizzare il potenziale dei bambini disabili e favorire una maggiore inclusione sociale?
Proprio con questo obiettivo si è recentemente tenuto a Bruxelles un convegno dell’European Accademy of Childhood Disability, che ha permesso di riunire numerosi esponenti del mondo scientifico, politico e del sociale sui temi della difesa e della tutela dei bambini diversamente abili permettendo di riflettere su quali siano le priorità per il futuro e le possibili soluzioni.

Il diritto ad un’infanzia e una crescita serena e il diritto di protezione e non discriminazione rientrano tra i principi basilari della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e della Carta europea dei diritti fondamentali.

Purtroppo ancora oggi la disabilità rappresenta nella nostra società un fattore di pregiudizio, discriminazione e di esclusione sociale.
A mio parere la migliore ricetta per valorizzare il potenziale dei bambini diversamente abili e favorire la loro inclusione sociale è innanzitutto un cambiamento dal punto di vista culturale, poiché le persone diversamente abili sono persone che, nonostante alcuni problemi fisici o mentali, hanno comunque tutte le capacità e le potenzialità per affrontare le sfide quotidiane, ma soprattutto rappresentano una risorsa per la società nella quale vivono, una risorsa che va valorizzata e non messa da parte. I bambini e i giovani diversamente abili sono cittadini alla pari di tutti i loro coetanei normodotati, con eguali diritti ed opportunità, ma soprattutto rientrano anche loro tra le future generazioni che costruiranno la futura Unione Europea.
Occorre poi un impegno politico per favorire tutte quelle azioni a sostegno dei bambini diversamente abili e delle famiglie all’interno degli Stati membri.
L’Unione europea è da tempo impegnata nella promozione di politiche di inclusione sociale. Nel 2007 sono stata relatrice della Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori, che aveva l’obiettivo di individuare gli aspetti “strategici” sui quali si dovrebbero indirizzare le future azioni e i principali orientamenti a tutela dei diritti dei minori dell’Unione Europea. Una delle priorità della strategia era proprio quella della tutela dei diritti dei minori diversamente abili, esortando gli Stati membri ed i paesi candidati a dare piena attuazione degli impegni internazionali esistenti, in particolare nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, che include disposizioni specifiche per i minori disabili, e delle convenzioni dell’OIL sul lavoro minorile.

Dopo l’ONU anche l’UE è impegnata sul tema della disabilità, come ha dimostrato il Trattato di Lisbona.

Attualmente, molti progressi sono stati fatti in materia, infatti il 26 novembre 2009 tale Convenzione Onu è diventata legge dell’UE.
Soprattutto con l’entrata in vigore il 1 dicembre scorso del Trattato di Lisbona, la Carta dei Diritti fondamentali diventa parte integrante del diritto comunitario, ove si affermano sia il principio di non discriminazione sulla base della disabilità, sia quello di inclusione sociale delle persone con disabilità. Quindi ora abbiamo finalmente una base giuridica forte per tutelare i diritti dei minori diversamente abili.

L’OMS ha dato appuntamento a Budapest per un altro fondamentale passaggio legislativo?
Questo mese verrà adottata a Budapest una dichiarazione dal titolo “Better health, better lives” redatta dall’Ufficio europeo dell’OMS in collaborazione con l’Unicef e la Commissione Europea, nel quale viene delineato l’impegno quinquennale degli Stati membri su dieci priorità volte a migliorare la qualità della vita di 5 milioni di bambini e giovani europei affetti da disabilità intellettiva e quella delle loro famiglie. Tale iniziativa rappresenta un importante appuntamento per la Comunità internazionale che si impegnerà a mettere in atto misure di sostegno all’ integrazione, all’educazione nel contesto familiare ed al miglioramento delle cure sul piano riabilitativo fisico e mentale dei bambini con disabilità. Per ultimo vorrei ricordare che tali sfide saranno possibili solamente attraverso il coinvolgimento di tutti, per primo quello delle famiglie dei bambini diversamente abili e dei bambini stessi, soprattutto nell’individuare e promuovere le migliori pratiche per considerare finalmente la diversità una risorsa e un valore dai quali abbiamo molto da imparare.

Ufficio Stampa Unitalsi

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