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Via le piscine dal luogo del miracolo

Spostate oltre il fiume. Il vescovo: “Non è un sacrilegio”

Il trasloco annunciato in una data simbolica: 150 anni dopo il 18 gennaio 1862, quando la Chiesa validò le apparizioni.

ALBERTO MATTIOLI

La decisione è presa: «traslocheranno» le piscine di Lourdes, alimentate dall’acqua della fonte miracolosa di Bernadette. Saranno spostate di qualche decina di metri. Di fronte al probabile sconcerto dei pellegrini, monsignor Jacques Perrier, vescovo di Tarbes e Lourdes, mette già le mani avanti: «Non è un sacrilegio». Se lo dice lui sarà senz’altro vero, ma di certo è un’importante novità nella geografia del santuario più famoso di Francia e forse del mondo.

Dagli Anni 50 le piscine dove si bagnano i pellegrini sono ospitate in un brutto edificio di cemento che costituisce il prolungamento della grotta di Massabielle. Adesso verranno spostate dall’altra parte del Gave, il fiume che attraversa l’area del santuario, insomma nella «prairie», il grande prato di fronte alla grotta. La nuova struttura dovrebbe essere pronta per il 2014 e costare quattro milioni di euro, tutti donati dai fedeli. Per fare le cose, diciamo così, come Dio comanda, la Diocesi ha bandito un concorso cui partecipano cinque studi d’architettura, due di Parigi, uno di Lione, uno di Grenoble e uno di Pau. Consegna dei primi disegni entro la fine di aprile.

La decisione è stata confermata ieri l’altro, in una data molto importante per Lourdes. Era infatti il 150˚ anniversario del 18 gennaio 1862, il giorno in cui il vescovo di allora, Bertrand-Sévère Laurence, riconobbe ufficialmente che per la Chiesa la Madonna era davvero apparsa, tre anni e undici mesi prima, a Bernadette Soubirous, ripetendo poi le apparizioni per altre diciassette volte. Nomen omen, il vescovo Sévère aveva indagato per quasi quattro anni per stabilire che non si trattasse, parole sue, di «superstizioni, giochi di prestigio o sistemi per ingannare». Peraltro il suo successore di oggi anche in questa occasione ha tenuto a ricordare che l’autenticità delle apparizioni mariane «non è un articolo di fede» cui il cattolico è tenuto a credere, ma è solo «altamente credibile e raccomandata dalla Chiesa», a conferma ancora una volta che, di tutte le virtù, quella più amata dalla Chiesa è la prudenza.

Con l’occasione, monsignor Perrier ha confermato che saranno costruite le nuove piscine e dismesse quelle attuali che, ha spiegato, hanno vizi capitali. Primo: impediscono una «preparazione corretta» alle abluzioni, dato che la zona d’attesa è «poco propizia alla meditazione». Secondo: non ci sono cabine individuali dove spogliarsi prima di immergersi in una delle diciassette vasche. Terzo: le piscine rischiano la «saturazione».

E poi l’autorità ecclesiastica vuole che si torni al semplice gesto di lavarsi e bere, perché «mai la Vergine ha domandato di bagnarsi ma solo di bere dell’acqua e di lavarsi alla sorgente apparsa in questo luogo». La nuova struttura sarà un sistema di vasche, alcune delle quali a livello del suolo perché i pellegrini possano entrarci stando in ginocchio. Per ulteriori dettagli, bisognerà aspettare che gli architetti facciano i loro lavoro. In compenso, il nuovo complesso è già stato battezzato: «Siloe», come la piscina evangelica dove Cristo ridiede la vista a un cieco.

Gli inconvenienti delle piscine attuali fanno sì che, su circa sei milioni di pellegrini all’anno, soltanto 400 mila, dunque meno del 10%, ci si immergano. Per il resto, i pellegrinaggi a Lourdes non conoscono la crisi e, se oltre che le agenzie di viaggio, se ne occupassero anche quelle di notazione, niente toglierebbe loro una tripla A con prospettiva stabile. Per il 2012, sono attesi circa 500 pellegrinaggi ufficiali in arrivo da 70 paesi e i 52 ettari del santuario ospiteranno almeno 450 processioni. Tra fontane, rubinetti e piscine, ogni anno sono consumati più di 10 mila metri cubi d’acqua della fonte miracolosa e bruciate 700 tonnellate di ceri.

Poi, certo, c’è la questione delle guarigioni miracolose. Dal 1884, di inspiegabili se ne sono registrate più di settemila, ma la percentuale di quelle ufficialmente riconosciute «miracolose» dalla Chiesa è bassissima: meno dell’1%. In altri termini: i miracolati veri, certificati, in un secolo e mezzo di culto mariano a Lourdes sono esattamente 67.

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