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Guarigione inspiegabile di una donna pavese

(ASCA) – Roma, 2 mar – Una guarigione che e’ impossibile ”spiegare scientificamente”: la notizia e’ stata data al vescovo di Pavia, mons. Giovanni Giudici, dal vescovo di Lourdes, mons. Jacques Perrier, e resa nota nel numero in uscita oggi del settimanale diocesano ”Il Ticino”. La guarigione e’ quella di Danila Castelli, sessantaseienne di Bereguardo (Pavia), ammalatasi gravemente nel 1981. Dopo otto anni di calvario i medici avevano incrociato le braccia e la donna, nel 1989, si era recata con il marito a Lourdes per un ultimo pellegrinaggio prima della morte. Ma qui la malattia, improvvisamente, scomparve e ora, dopo oltre vent’anni di accertamenti a opera del Bureau Medical di Lourdes, e’ arrivata l’ufficialita’. ”Una notizia che e’ ragione di gioia”, scrive il vescovo alla diocesi. ”Questi fatti, sui quali l’autorita’ della Chiesa s’impegna, dopo molta cura e attenzione agli avvenimenti, a dichiarare l’impossibilita’ di spiegazione scientifica – annota mons.Giudici – sono un dono per tutti i credenti. La grazia interiore ed esteriore che ha toccato la vita di una nostra sorella ci rinnova la certezza della cura che in ogni istante della nostra vita e’ rivolta a noi dal Padre”.

”La mia malattia e’ stata una bella storia d’amore con il Signore. In quegli otto anni ho vissuto momenti d’intimita’ con Lui che credo si possano provare solo quando stai veramente male. Per questo non ho mai perso la gioia nel cuore”, racconta Danila Castelli al settimanale pavese.

”Ogni volta che vado a Lourdes – spiega – dico che torno a casa. Ecco, la sensazione e’ quella di essere veramente a casa mia. Prima andavo da malata, oggi da volontaria Unitalsi e posso dire che il mio percorso mi consente veramente di comprendere fino in fondo un malato. Ho passato di tutto nei miei otto anni, la vergogna di dover dipendere da tutti per ogni cosa. Per questo ora quando ho di fronte un malato che prova vergogna a dover chiedere posso rispondergli: ”E’ capitato anche a me, non ti preoccupare’. E mi rivedo in lui”.

Castelli racconta dei pellegrinaggi alla Grotta dal 1983, ”due anni dopo l’inizio della malattia”, il desiderio di andarci con il marito – ”nel 1987 a Lourdes avevo chiesto come regalo alla Madonna di convincere mio marito ad accompagnarmi almeno una volta, poi avrei potuto andarmene serenamente” – fino a quello – il primo, appunto, assieme al marito – nel 1989. Qui avvenne la guarigione e comincio’ ”il procedimento del Bureau Medical”.

”Vent’anni estenuanti”, fatti di indagini approfondite, fino al riconoscimento ufficiale.

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