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Lourdes e il senso del pellegrinaggio

Ampiezza di ricostruzione storica ricca di documenti anche inediti e di citazioni cinematografiche rare.

La vicenda di Bernadette Soubirous e di Lourdes è un evento di risonanza mondiale, primo di una serie di fatti che hanno impostato un nuovo rapporto tra fede e devozione. La puntata di Gli archivi della storia su Raitre, dedicata venerdì a «Lourdes, la storia», a cura di Nietta La Scala, ha ampiamente analizzato la storia delle apparizioni mariane a partire dalle 18 di Massabielle che illuminarono, non senza contrasti, le modalità di una preghiera collettiva in cui dalla metà dell’Ottocento la devozione a Maria si aprì a pellegrinaggi arrivati, negli anni, a oltre trecentocinquanta milioni di presenze e 7300 guarigioni con 67 miracoli comprovati dalla medicina.

Pregio della ricostruzione tv, ricca di dati, è il collegamento cronologico fra apparizioni e vicende storiche coeve, dalla rivoluzione industriale a quella comunista, dagli influssi culturali alle due guerre mondiali.

Ma quel che colpisce lo spettatore (sono stati 1.706.000, share del 7.32%) è stato soprattuto il forte appello della preghiera collettiva (testimoniata anche, oggi, dalla partecipazione intensa al Rosario trasmesso da Lourdes da Tv2000).

Il segno, come ha sottolineato Enzo Bianchi, di una fiducia intensa nell’intercessione di Maria, la madre che fa da ponte fra l’umanità dei fedeli e la divinità del Salvatore.

Il filmato ha ben reso, descrivendo i viaggi dei “Treni bianchi” riservati ai malati, come la richiesta non sia soltanto quella della guarigione ma si rivolga soprattutto alla domanda di speranza, di una presenza nel cuore che aiuti la sopportazione e offra consolazione.

Miracoli dell’anima, in cui la fede di ognuno si somma a quella degli altri ed esercita uno slancio collettivo possente e costante.

E il pellegrinaggio non è solo un viaggio “verso”, ma anche un distacco dalle ansie e dallo sconforto, che si affidano fiduciosi alla Madre.

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