Ricordo di tre papi
QUANDO WOJTYLA DISSE: ”QUESTA VOLTA NON SPARANO A ME”
Angelo Comastri racconta in un libro la storia di tre papi che hanno cambiato la Chiesa: Roncalli, Montini, Wojtyla. Tra storie ecclesiastica e vicende personali
GIACOMO GALEAZZI
CITTA’ DEL VATICANO 15 OTTOBRE 2012 – Tre successori di Pietro visti dal cardinale vicario del Vaticano. Momenti pubblici e privati: storia ecclesiastica e vicende personali. Per esempio, un anno dopo l’attentato a piazza San Pietro, Giovanni Paolo II atterra in Argentina. Viene accolto con lo sparo di alcuni colpi di cannone. Karol Wojtyla sobbalza, ha ancora negli orecchi gli spari del suo attentatore turco Mehmet Ali Agca, ma quando si rende conto che è soltanto un rito di benvenuto, si volta verso l’organizzatore dei suoi viaggi padre Roberto Tucci e sorridendo gli dice:”Questa volta non sparano a me!”.
Memorie di un porporato che di vita pontificia se ne intende. Nel libro “Ricordo di tre papi” (edizioni San Paolo, 172 pagine, 14 euro), il cardinale vicario per la Città del Vaticano, Angelo Comastri racconta “da vicino” tre papi che hanno cambiato il volto della Chiesa: Roncalli, Montini,Wojtyla. Il porporato è finito recentemente sotto i riflettori della cronaca per essere stato indicato dall’ex maggiordomo papale Paolo Gabriele come uno dei suoi “confidenti” e per un presunto conflitto con il segretario di Stato Tarcisio Bertone sulla gestione economica della Fabbrica di San Pietro. Tanti gli spunti interessanti nel “diario” del cardinale vicario.
Particolarmente commovente la descrizione dell’ultimo saluto a Karol Wojtyla e della tentata benedizione sul letto di morte.”Venerdì 1° aprile 2005 ho visto Giovanni Paolo II per l’ultima volta- rievoca Comastri-.Erano circa le 10 del mattino e mi trovavo nel mio ufficio presso la basilica di San Pietro.Sento squillare il telefono. Alzo la cornetta e riconosco immediatamente la voce di monsignor Stanislao Dziwisz, segretario particolare del Santo Padre. Temendo che mi annunciasse il decesso del Papa, con trepidazione chiesi.”E’ successo qualcosa?”. “No!-mi rispose con voce velata dall’emozione-.Non ancora!Però il Papa sta morendo! Se vuole, venga a salutarlo e a ricevere l’ultima benedizione”. Prosegue il racconto in forma di memoria personalissima eppur condivisa da milioni di devoti del Beato in tutto il mondo: “Emozionatissimo corro verso l’appartamento pontificio. Sulla porta mi aspetta monsignor Dziwisz e mi introduce nella camera privata del Papa. Lo vedo disteso sul letto, mentre respira affannosamente, assistito da un medico che gli inala ossigeno. Le mani sono gonfie e il corpo sembra pronto ad allentare gli ormeggi per partire per il grande viaggio. Mi inginocchio , prego, sento le lacrime sgorgare spontaneamente dagli occhi, non oso dire una parola. Un sacerdote sta leggendo in lingua polacca il racconto evangelico della morte di Gesù. Così aveva chiesto il Papa”. Il racconto culmina nell’ultima benedizione:”Passano lunghi, interminabili momenti. Il segretario, a un certo punto, scuote delicatamente il Papa toccandogli la spalla destra. Il Papa apre gli occhi, mi guarda con affetto paterno. Ho la forza di chiedergli di benedirmi, egli tenta di benedirmi ma per due volte la mano gonfia ricade pesantemente”.
Il cardinale tratteggia il profilo di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, tre grandi papi che hanno cambiato il volto della Chiesa. Con l’indizione del Vaticano II, Angelo Giuseppe Roncalli dava il via a una stagione nuova nel rapporto tra la Chiesa e il mondo. Con fedeltà Paolo VI proseguiva l’evento conciliare e coraggiosamente collocava la Chiesa nel mondo contemporaneo. L’ondata di contestazione indusse molti a guardare al passato. Il pontefice esortò i cattolici ad affrontare il mare aperto nella fede verso il suo Fondatore. Venuto da lontano, Giovanni Paolo II fu un papa carismatico che guidò con determinazione la Chiesa verso il nuovo millennio. Rivolgendosi all’umanità la esortò a non avere paura e a spalancare le porte a Cristo, e negli ultimi anni lasciò una testimonianza di sofferenza che è ancora nel cuore di molti.
I tre capitoli – uno per ogni papa, a cui si aggiunge un ricordo di Giovanni Paolo I – sono suddivisi in due parti: la prima rievoca alcuni episodi della vita dei pontefici, la seconda è invece costituita da un alunga riflessione personale di carattere autobiografico. Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro a Roma e Vicario generale di Sua Santità Benedetto XVI per la Città del Vaticano, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione. Predicatore profondo e ispirato, sa trasmettere il messaggio cristiano con passione e convinzione. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, Dov’è il tuo Dio? (2004), La firma di Dio (2004), Come andremo a finire? (2004), Dio è amore (2005), Non uccidere la libertà (2005), Nel buio brillano le stelle (2005), Prepara la culla: è Natale! (2005), Prega e sarai felice! (2006), Via della croce e del cristiano (2007), Nelle mani di Dio (2010), Giovanni Paolo II. Nel cuore del mondo (2011), I giorni di festa (2012) e l’autobiografia Dio scrive dritto (2012) con Saverio Gaeta.
Vatican Insider
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