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Intervista ad Egidio Maggioni, presidente di MAB.q

“Il nostro ruolo nel creare la giovane Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport”

Egidio Maggioni è il presidente di MAB.q, azienda italiana impegnata da alcuni anni nell’ambito della comunicazione e non solo, che, tra l’altro, si occupa dell’ufficio stampa del Comune di Lourdes e degli hospitaliers che offrono servizio presso il santuario mariano.

Caro presidente, ci presenti MAB.q…

“Il nostro è un progetto imprenditoriale, anche con sigle differenti, nato nel 1997; riunisce varie professionalità provenienti dal mondo della comunicazione, del marketing, dell’editoria e della grafica. Ciò che tuttavia distingue MAB.q da altre agenzie, è l’attenzione rivolta in particolare al “mondo Chiesa”, ambito nel quale molti di noi operano con successo da anni. Tale esperienza ci ha portato a maturare contatti esclusivi e privilegiati con varie realtà del mondo cattolico e del terzo settore, come diocesi, parrocchie, oratori, scuole e associazioni. Il risultato è un parco clienti, sia laici che cattolici, molto ampio e variegato.”

Da italiani siete riusciti ad ottenere l’incarico di curare l’immagine e organizzare eventi per l’Hospitalité Notre Dame e per il Comune di Lourdes, come è avvenuto?

“Nel corso di alcuni incontri istituzionali, qualche anno fa ebbi modo di conoscere il sindaco di Lourdes, Jean Pierre Artiganave, insieme a Michel Azot, suo vice nonché fondatore delle Università della Pace, evento che ogni anno riunisce nella cittadina mariana esponenti del mondo accademico, religioso, politico e diplomatico per affrontare una riflessione costruttiva sulla pace e presentare soluzioni e proposte il più possibile concrete per una risoluzione dei conflitti. Da quel primo incontro nacque la nostra collaborazione che dura ormai da più di tre anni. MAB.q organizza ogni anno le “Università di Lourdes per la Pace” e cura vari progetti di comunicazione legati ai temi del pellegrinaggio e agli eventi che il Comune di Lourdes gestisce nel corso di un anno. Da qualche mese MAB.q realizza la newsletter mensile del Comune. Da qui l’eco del nostro lavoro è giunta ai vertici dell’Hospitalité Notre Dame che hanno richiesto il nostro intervento per potenziare l’impatto comunicativo internazionale dell’associazione in vista dell’anniversario dei suoi 125 anni di attività. Insomma, diciamo che un lavoro ben svolto, porta sempre buoni frutti e nuove opportunità.”

Con il 2010 gli hospitaliers celebreranno il loro 125esimo anniversario. Cosa farete per loro?

“Con l’Hospitalité di Lourdes stiamo già lavorando su molti fronti in vista dell’importante ricorrenza del prossimo anno. Per esempio abbiamo curato un progetto di restyling dell’immagine coordinata dell’associazione tra cui spicca il nuovo logo per i 125 anni di attività, insieme alla messa a punto di tutti i materiali grafici: manifesti, cartellette, biglietti da visita, il layout del sito web. A questo si aggiunge la realizzazione grafica e di contenuto della newsletter periodica. La nostra collaborazione verte anche sulle pubbliche relazioni, con l’obiettivo di aprire nuovi proficui canali di contatto istituzionali, e naturalmente di ufficio stampa, sia per quanto concerne l’ambito francese che internazionale. Il nostro obiettivo è prima di tutto quello di incrementare la visibilità e le potenzialità comunicative dell’associazione al di fuori dei suoi confini nazionali.”

Quali sono i vostri programmi futuri?

“Abbiamo in cantiere molti progetti a lungo termine, tra cui evidenzierei il ruolo che MAB.q ha rivestito nel creare la giovane Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport. Una realtà che ci vede schierati in prima linea anche nel futuro, e che punta ad occupare uno spazio preminente nell’ambito sportivo cattolico, come testimoniato oggi dalla maratona “Correre sulle orme di San Paolo”, che, partita da Gerusalemme, tra pochi giorni arriverà a Roma in piazza San Pietro. Poi, la nostra priorità è quella di farci conoscere ancora di più e ampliare il nostro raggio di attività, sia in ambito laico che cattolico, incrementando sempre più le collaborazioni che ci vedono impegnati. Certo, vista la generale situazione di crisi, non è compito facile, ma sono convinto che i risultati si ottengano prima di tutto grazie ai frutti di un buon lavoro di squadra e al rispetto nei confronti delle esigenze di chi sceglie di lavorare con noi.”

La vostra azienda mette in contatto due mondi apparentemente distanti tra loro come quello dell’economia e quello della Chiesa. Come avete vinto – come vincete – la reciproca diffidenza esistente tra queste due realtà?

“Non si tratta di due mondi così inconciliabili. Spesso incomprensioni e divisioni nascono da visioni pregiudiziali o mancanza di un confronto costruttivo. In realtà esistono molte possibilità di collaborazione tra il “mondo Chiesa” e le aziende, che possono esplicarsi su diversi fronti, di comunicazione e relativi all’apertura di nuove opportunità e canali commerciali che possono rivelarsi proficui per entrambe le parti. Come MAB.q non facciamo altro che sfruttare i consolidati contatti che abbiamo costruito nel tempo in ambito cattolico, ponendoci come tramite privilegiato tra aziende e realtà del mondo cattolico (oratori, onlus, parrocchie, diocesi), e presentando loro le varie possibilità di interazione e cooperazione. Non solo, il nostro intervento può contribuire al superamento di alcune incomprensioni.”

Cosa può fare l’economia per la Chiesa e cosa può fare il mondo della Chiesa per l’economia?

“Il parco di opportunità è molto ampio, sia di tipo materiale ma soprattutto in termine di valori. La Chiesa non è solo una realtà “spirituale” ma un insieme di persone, una rete di variegati contatti e come tale necessita di un contributo anche di tipo economico per la sua sopravvivenza e per l’incremento/miglioramento delle sue numerose attività. D’altro canto, la Chiesa può fare molto per il mondo dell’economia, veicolando al suo interno, ogni qual volta ci sia l’opportunità, valori di lealtà, solidarietà e responsabilità sociale, fondamentali anche per favorire un miglioramento delle aziende stesse a livello di immagine e nei confronti del pubblico. Un esempio lampante è dato dal Premio San Bernardino per la pubblicità socialmente responsabile, che MAB.q organizza ogni in Toscana da sette anni. Un evento ideato dal vescovo della diocesi di Massa Marittima/Piombino, monsignor Giovanni Santucci, rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, nel corso del quale creativi, personalità del mondo religioso e aziende dei più svariati settori hanno la possibilità di confrontarsi costruttivamente sul tema della comunicazione sociale, avvicinando mondi apparentemente inconciliabili.”

grazie a avvenire.it

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