Guarigione dalla Sla: dopo il miracolo in 100mila a Lourdes
Dalla Francia: “Il 45% di prenotazioni in più”. L’Unitalsi: “I pellegrinaggi non sono delle gite”
Guarigione dalla Sla: dopo il miracolo in 100mila a Lourdes
La notizia dell’inspiegabile guarigione (almeno per la medicina) dalla Sla della torinese Antonia Raco sta avendo ricadute in tutto il Paese. Quest’estate la sua storia è stata raccontata da televisioni e giornali e oggi, dopo il periodo feriale, al rientro nelle grandi città, in molti hanno cominciato a riflettere su quello che potrebbe essere un miracolo della madonna di Lourdes. E la prima cosa che si fa, ovviamente, è alzare il telefono, chiamare l’Unitalsi e prenotarsi per il primo pellegrinaggio: «Siamo letteralmente presi d’assalto da centinaia di persone che vorrebbero recarsi alla grotta di Massabielle», commenta il commissario della sezione torinese dell’Unitalsi, l’avvocato Pierfranco Bertolino. Ma anche nelle altre città italiane la situazione non è molto diversa da Torino, «La vicenda della signora Raco – prosegue Bertolino – ha avuto una vasta eco mediatica che spiega così questo rinnovato interesse per Lourdes».
Le richieste sono centinaia e all’Unitalsi avevano anche preso in considerazione la possibilità di organizzare nuovi pellegrinaggi, treni straordinari o voli charter, ma poi si è preferito soprassedere: «Qualcuno lo farà, noi non siamo un’agenzia di viaggi e non vogliamo snaturare il significato dei nostri pellegrinaggi», sottolinea Bertolino.Il prossimo è previsto dal 6 all’11 settembre ed è già completo da tempo ma, secondo quanto riferiscono dall’ufficio accoglienza della cittadina francese, «nel solo mese di settembre abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni provenienti dall’Italia del 40-45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». In parole povere, nel corso di questo mese gli Italiani che si recheranno alla grotta di Massabielle , sulla scia del miracolo torinese, saranno otre 100mila.
Numeri che all’Unitalsi non provocano entusiasmi fuori luogo: «Stiamo parlando di Fede, non di fideismo. In parole più semplici – spiega il commissario – andare a Lourdes non significa fare una gita per poi passare all’incasso. I nostri sono, prima di tutto, pellegrinaggi di Fede e il miracolo più grande che lì può avvenire è la conversione dei cuori. E’ molto pericoloso andare in pellegrinaggio accompagnati solo da forti aspettative umane». Ci sarebbe la delusione per qualcosa che non si è verificato, «I nostri sono i viaggi della speranza, a Lourdes così come verso altri santuari mariani e, se c’è rettitudine d’intenzione, la Madonna si manifesta certamente». Ci sono stati altri miracoli ma all’Unitalsi nessuno ne parla volentieri: «Certo che sì. Ma non spetta a noi dire. E’ la Chiesa che si pronuncia. L’esperienza del pellegrinaggio, comunque, è indimenticabile per tutti».
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