Stampa

Miracolo made in Lourdes

di Lietta Tornabuoni

Una donna costretta sulla sedia a rotelle va in pellegrinaggio per rompere la solitudine in cui vive. Contro ogni aspettiva, guarisce ma poi ricade nell’immobilità. E’ il pretesto narrativo con cui la regista austriaca Jessica Hausner racconta la città e la sua ricerca di prodigi burocratizzata

Una giovane donna piuttosto brutta, da anni costretta dalla sclerosi sulla sedia a rotelle, va in pellegrinaggio a Lourdes. Non è mossa dalla fede religiosa né dalla speranza di miracolo: vuole soltanto fare qualcosa, trovarsi fra propri simili, rompere la solitudine in cui tristemente vive. Lourdes accresce la tristezza ma, contro ogni aspettativa, riacquista la possibilità di muoversi, persino di ballare e flirtare; è felice della illusoria guarigione; presto ricade nell’immobilità.


È questo il nucleo narrativo che consente alla regista Jessica Hausner, trentenne austriaca, ex cattolica sbattezzatasi nell’età adulta, di raccontare dettagliatamente in ‘Lourdes’ uno dei santuari cattolici più venerati del mondo occidentale, città religiosa e città turistica visitata da sei milioni di pellegrini l’anno.

In quel luogo francese dei Pirenei si vuole che nel 1858 la Madonna vestita di bianco e di celeste sia apparsa per diciotto volte alla contadina Bernadette Soubirous.

Il posto è diventato nel tempo méta di ammalati, sede di speranza e di guarigioni certificate dalla Chiesa: ‘Lourdes’ lo descrive con il maggiore materialismo, non discutendone la natura di capitale del miracolo, ma soffermandosi sulla fisicità dei riti, degli impegni quotidiani e delle cerimonie a cui i pellegrini partecipano assistiti dagli hospitaliers e dai volontari.

Del quadro fanno parte le processioni, le grotte mistiche, le Messe, le immersioni dei malati nella piscina miracolosa, le sale-mensa, il condensato di sofferenza, i piccoli commerci, sempre alla presenza di infermieri e guardie in divisa: proprio questa ricerca di prodigi burocratizzata, questa immanenza di dolore regolamentato, danno al film una grande qualità, una natura rivelatrice, uno straordinario interesse.

La protagonista Sylvie Testud è molto brava.

C’è anche una barzelletta: nella famiglia di Gesù si parla di vacanze, Capri, Saint Tropez; uno suggerisce Lourdes; “Sì, sì”, applaude la Madonna, “mi piacerebbe,non ci sono mai stata”.

Lourdes di Jessica Hausner
con Sylvie Testud, Léa Seydoux, Bruno Todeschini

IL TRAILER ITALIANO CLICCANDO QUI

Avviso: Le pubblicità che appaiono in pagina sono gestite automaticamente da Google e sono necessarie a poter mantenere gratuite queste pagine. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità. Nel caso, anche se non dipende dalla nostra volontà, ce ne scusiamo con i lettori.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio