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Le ferrovie cancellano i treni per Lourdes

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Le ferrovie francesi cancellano i treni per Lourdes: «Impediscono ai disabili di vivere liberamente la loro fede»

Intervista a Salvatore Pagliuca, presidente Unitalsi. «Hanno scelto il business a discapito della carità. Così non potremo più accompagnare circa seimila disabili»

Benedetta Frigerio

ono sempre meno i malati e i disabili che visitano Lourdes, la città dove nel 1858 la Madonna apparve a una contadina di nome Bernadette. Ma non si tratta di una crisi di fede. Anzi. «Le domande aumentano, solo che per incrementare il servizio dell’alta velocità le ferrovie francesi (Sncf) stanno sopprimendo i treni speciali», spiega a tempi.it Salvatore Pagliuca, presidente di Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes), nata 110 anni fa per «vivere la speranza con chi soffre».

Pagliuca, come mai le ferrovie francesi hanno preso questa decisione?

Hanno scelto il business a discapito della carità: vogliono sostituire i treni speciali con quelli ad alta velocità. È una vicenda iniziata nel 2004, ora siamo solo alle fasi finali che hanno accelerato incredibilmente il processo. Abbiamo fatto una stima dei malati che non potremo più accompagnare a Lourdes: sono circa seimila, la metà di quanti ne portiamo oggi. Tra l’altro noi non siamo un’agenzia viaggi, ma una compagnia di persone che va in pellegrinaggio insieme. Offriamo un’amicizia che dura tutta la vita. Ecco perché non possiamo accettare di lasciare a casa non dei clienti ma degli amici.

Perché l’alta velocità non risponde alle vostre esigenze?

Ci vogliono vetture dedicate con lo spazio per le barelle, con la cucina, la cappella, la farmacia. Non possiamo usufruire dell’alta velocità, anche perché snaturerebbe lo scopo del viaggio, che è un pellegrinaggio, per noi necessario affinché cresca la speranza e si possa scegliere ogni giorno di condividere un cammino associativo di solidarietà e di amicizia. Per questo preghiamo insieme e affrontiamo il viaggio in condizioni ben precise, cosa che non potremmo fare su un altro treno. Per non parlare delle necessità di molti malati che richiedono cure e attenzioni specifiche. Motivo per cui gli aerei e i pullman non sono sufficienti per portare chiunque con noi.

Vedete qualche soluzione?

Ci siamo rivolti a Trenitalia e abbiamo aperto le trattative circa tre mesi fa, insieme ad altre associazioni europee che accompagnano i malati per provare a trovare una soluzione comune. Chiediamo che siano messi a disposizione dei treni speciali, da usare insieme alle agenzie del Belgio, della Francia e degli altri paesi su cui la decisione di Sncf ha avuto conseguenze anche più pesanti.

Il problema è anche per il Comune di Lourdes?

Il Paese gira intorno ai malati, è nato e si è modellato con il fine di accoglierli con modalità strutturate, con treni speciali e servizi appositi. Cosa succederebbe se la città fosse invasa da pullman? E soprattutto: che senso ha Lourdes senza malati? Infatti il sindaco, Josette Bourdeu, ha parlato della diminuzione dei treni come di una catastrofe. Voglio aggiungere che qui non c’è in ballo solo l’impedimento dell’uso dei mezzi di trasporto, ma della possibilità per alcune persone di vivere la propria fede liberamente.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vescovo della diocesi di Tarbes e Lourdes, Nicolas Brouwe.

Sì, ha chiarito che i malati spesso si attaccano a Cristo e alla Madonna con una forza maggiore, ricevendo una gioia che colpisce il mondo e dà speranza anche ai sani. Molti di loro traggono forza dai pellegrinaggi, addirittura sostenendo i parenti fisicamente sani. E così contribuiscono al benessere di una società spesso depressa. Per questo la decisione di Sncf è miope.

Fonte TEMPI.IT

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