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Treno da Lourdes, caos a Padova

imageTreno da Lourdes sul binario sbagliato, caos tra i malati: scatta l’esposto

Domani l’incontro tra Ferrovie dello Stato e Unitalsi dopo i gravi disagi patiti alla stazione di Padova. Ferrari: «Non c’è solo il problema del binario»

di Stefano Volpe

PADOVA. «Una vergogna assoluta». I volontari dell’Unitalsi faticano quasi a parlare, tanta è la rabbia e la stanchezza accumulata, per commentare quanto accaduto venerdì sera alla stazione di Padova. Il treno speciale in arrivo da Lourdes (13 vagoni riempiti da 500 pellegrini di tutto il Nord-Est), è stato fatto arrivare al binario numero 6 invece che al primo, come accadeva da sempre per ovvie ragioni.

Ma che evidentemente non sono più risultate tali a chi ha il compito di gestire il traffico ferroviario. A bordo del primo vagone, come per ogni viaggio organizzato dall’associazione diocesana che si occupa del trasporto degli ammalati a Lourdes, viaggiavano trenta persone affette da gravi disabilità, in alcuni casi gravissime. Persone che possono essere trasportate solo con l’aiuto delle barelle.

Un esposto contro le Ferrovie, da presentare al più presto. È questa l’idea di Unitalsi Triveneto all’indomani del polverone scatenato dall’enorme disguido vissuto dai pellegrini di ritorno da Lourdes alla stazione di Padova.

Venerdì sera, infatti, dopo anni di viaggi da Padova (fulcro di partenza dei pellegrinaggi dal Triveneto), il treno speciale con a bordo 500 fedeli è stato fatto arrivare al binario 6 anziché, come è sempre accaduto, al primo. Uno schiaffo ai più deboli, visto che l’arrivo al binario principale era concordato per permettere ai volontari di far scendere agevolmente i 30 disabili gravi (oltre alle casse piene di viveri e medicinali) che viaggiano su una carrozza speciale.

E invece, l’arrivo al binario 6 ha scatenato il finimondo. Lunghe code all’ascensore, malati in difficoltà, traffico ferroviario fermato due volte per permettere a qualcuno di attraversare i binari e un deflusso durato un’ora. «Senza calcolare che eravamo molto provati dopo un viaggio di 26 ore», aggiunge Bruna Ferrari, presidente di Unitalsi Padova. «Mi hanno molto sollevato le tante testimonianze di affetto e vicinanza arrivate ieri, da parte di medici, professori o anche semplici sostenitori della nostra associazione di volontariato».

In quanti le hanno chiesto di far causa alle Ferrovie? «Tantissimi. Domani ci troveremo con la persona che ci fa da tramite con le Ferrovie e decideremo. Anche perché non c’è stato solo il problema del binario. A Padova mancava anche il sollevatore del treno, che ci permette di far scendere i disabili direttamente in carrozzina». Ancor più pesanti le parole di Armando Donello, presidente di Unitalsi Triveneto: «L’esposto verrà preparato quasi certamente entro martedì sera, al termine della nostra consueta riunione. Non può passare inosservato questo schiaffo».

Intanto, in attesa di una versione ufficiale, sembra che l’errore da parte delle Ferrovie sia dovuto al fatto che il treno sia stato considerato “normale” e fatto quindi transitare sul binario 6, essendo diretto a Conegliano.

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