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Proviamo vergogna, al Papa il nostro sostegno

L’assemblea plenaria a Lourdes invia un messaggio di solidarietà a papa Benedetto XVI
“Fatti abominevoli perpetrati da alcuni preti, proviamo amarezza”
Vescovi francesi: “Proviamo vergogna al Papa il nostro sostegno”

PARIGI – “Proviamo tutti vergogna e amarezza davanti ai fatti abominevoli perpetrati da alcuni preti e religiosi”, scrivono i vescovi di Francia in una lettera al Papa, Benedetto XVI, in relazione ai fatti di pedofilia emersi nella chiesa. Riuniti a Lourdes, in Francia, per l’Assemblea plenaria di primavera, i vescovi hanno indirizzato “un messaggio cordiale di sostegno” al pontefice “nel difficile periodo che attraversa la nostra chiesa”.

 

 

I presuli francesi, nella loro lettera, si rivolgono al Papa: ”Abbiamo letto la vostra lettera ai cattolici irlandesi ed abbiamo capito che è anche un appello rivolto agli altri paesi”. Riferendosi poi al documento del 2000 messo a punto proprio dalla conferenza episcopale francese sulla pedofilia, aggiungono: “Abbiamo confermato le disposizione prese dieci anni fa e continueremo ad esercitare vigilanza. Noi tutti – prosegue il messaggio – sentiamo vergogna e rammarico per gli atti abominevoli perpetrati da alcuni sacerdoti e religiosi. Ci uniamo alle vostre parole forti destinate alle vittime di questi crimini. Coloro che hanno commesso questi atti sfigurano la nostra Chiesa, feriscono le comunità cristiane ed estendono il sospetto su tutti i membri del clero”.

E ancora: “Anche se queste azioni sono commesse da un piccolo numero di sacerdoti – ed è già troppo – quelli che vivono con gioia e fedeltà il loro impegno a servire la Chiesa sono comunque danneggiati nella comunione del sacerdozio”.  ”Constatiamo anche – scrivono poi i vescovi al Papa – che questi inaccettabili fatti sono utilizzati in una campagna volta ad attaccare la vostra persona e la vostra missione al servizio del corpo ecclesiale. Noi tutti soffriamo per questi attacchi sleali e indegni e ci teniamo a dirvi che portiamo con lei la pena che provocano queste calunnie che vi colpiscono ed esprimiamo la nostra comunione e il nostro sostegno”.

Altre reazioni: Schifani. “Un fatto inaccettabile e indegno – ha detto Renato Schifani, presidente del Senato, rispondendo ai giornalisti a margine della consegna della nave da crociera “Azura” realizzata per P&O Cruisess negli stabilimenti Fincantieri di Monfalcone – “Già ieri ci siamo espressi -ha aggiunto Schifani – su questo lanciare attacchi contro la figura del Santo Padre, che è un fatto senza precedenti. Con il Santo Padre sono state adottate recentemente delle misure decisive contro la pedofilia: ha assunto della posizioni rigorosissime che vanno rispettate e apprezzate. Ecco perchè non capisco e non capiamo – ha concluso Schifani – il motivo di questi attacchi che avrebbero potuto rimanere nell’ambito dei paesi dai quali sono venuti”.

Casini. “Chiedo a tutti gli esponenti politici di esprimere solidarietà al Papa e alla Chiesa, non possiamo dividerci su questo”. Il leader Udc, Pierferdinando Casini, durante una conferenza stampa per la chiusura della campagna elettorale risponde alle domande sulla querelle tra Osservatore Romano e New York Times e afferma che “l’evocazione del complotto è sempre antipatica, ma nessuno come il Santo Padre è stato più inflessibile nel condannare questi comportamenti anomali. Più di così cosa si può chiedere alla Chiesa? Se non è sufficiente questo, è tutta una manovra che nessun atteggiamento rigoroso della Chiesa può sconfiggere”.

D’Alema. “Sono questioni che vanno seguite con rispetto. Non è materia da mescolare alla campagna elettorale”. Così Massimo D’Alema, impegnato a Foggia in un tour elettorale, ha risposto ad un giornalista che gli chiedeva un commento sullo scandalo pedofilia che sta coinvolgendo la Chiesa cattolica.

Ferrero. “Invece di fare la vittima, il Papa faccia sposare i preti. Il fatto che non si sposino crea pericolosità sociale”. Lo ha detto il portavoce della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero, che oggi ha partecipato alla chiusura della campagna elettorale per le regionali del partito nel Lazio, intervenendo in merito alle polemiche sugli scandali della pedofilia che hanno coinvolto il Vaticano.

Monsignor Betori. Si tratta di “una strategia per staccare il popolo dai propri pastori”: così l’ arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, ai microfoni della Radio Vaticana , controbatte alla campagna mediatica sulla pedofilia e sulle presunte responsabilità di Ratzinger. Le notizie del New York Times sono “un evidente manipolazione dei dati”, incalza il vescovo, che testimonia come – in un caso di prete pedofilo a Firenze – la Congregazione per la Dottrina della Fede si sia mossa con il massimo rigore e severità. Perchè sta dunque accadendo tutto ciò? “Mi sembra – risponde Betori – che il mondo occidentale contesti alla Chiesa di essere un soggetto che abbia un ruolo all’interno della società. Quello che dà fastidio, mi sembra, è che la Chiesa sia un soggetto, come agenzia educativa, riconosciuto dalla gente per la sua autorevolezza, e questo dà fastidio a chi vorrebbe invece spadroneggiare in queste nostre società occidentali, senza alcuna remora e alcun riferimento etico. E’ importante secondo me – conclude – non cedere alla strategia di chi vuole staccare il popolo dai pastori, perché il tentativo è chiaramente questo”.

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