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Bernadette guida il cammino a Lourdes

La visita alla casa e ai ricordi della giovane a cui apparve la Madonna, nella seconda giornata del pellegrinaggio diocesano guidato dal cardinale Vallini

di Emanuela Micucci

«Io voglio che venga della gente. Voglio che si venga in processione. Penitenza! Pregate per i peccatori». Il messaggio della Vergine di Lourdes riecheggia davanti alla lunga teoria di pellegrini che percorre la grande piazza davanti al sagrato della basilica del Rosario. Al buio, ciascuno con in mano una piccola candela, ricordo del proprio battesimo. Snocciolano i grani del Rosario e intonano in tutte le lingue l’Ave Maria di Lourdes, canto composto nel 1873 su un’antica melodia dei Pirenei. È la fiaccolata che conclude il secondo giorno del pellegrinaggio della diocesi e della città di Roma a Lourdes. Una giornata sotto la guida spirituale di Bernadette, la bambina che Maria scelse come sua confidente, apparendole per 18 volte nella grotta di Massabielle.

Una processione della luce e della fede iniziata la mattina con la Messa internazionale presieduta dal cardinale Agostino Vallini nella grande basilica sotterranea San Pio X, capace di ospitare 24mila fedeli. Accanto a quello di Roma sono entrati in chiesa stendardi e gonfaloni di tutta Italia: dalla Campania a Torino, da Lecce a Brescia, passando per Sanremo e Verona. Quindi, quelli di Croazia e Brasile, Malta e Francia. Una folla immensa. Quanto i 5 milioni di pellegrini che ogni anno vengono in questa cittadina. Figli di Dio dispersi, radunati nell’unità. «A Lourdes si vive la Chiesa e la gioia della comunione», commenta Sonia, un’animatrice dell’Opera romana pellegrinaggi. «Un’umanità bella, che sta bene insieme, senza paura», afferma il cardinale Vallini.

Con il canto i fedeli chiedono a Santa Bernadette che insegni loro a pregare Gesù. E invocano la stessa fiducia, la generosità, la pazienza della giovane morta a soli 35 anni dopo una vita affidata alle mani di Dio. «È molto importante per noi scoprire l’animo di Bernadette – sottolinea padre Mario Biffi, cappellano per i pellegrini di lingua italiana – che diventa l’immagine del nostro animo cioè del cammino verso la santità, nostra meta finale». Dopo le apparizioni, infatti, Bernadette ha continuato la sua strada con coraggio. «Per questo motivo – afferma il vescovo di Lourdes, monsignor Jacques Perrier –, dopo il Cammino del Giubileo, vi proponiamo il Cammino di Bernadette».

Così i pellegrini, nel pomeriggio, hanno potuto visitare alcuni luoghi legati alla vita della santa, di cui quest’anno si celebra il centotrentesimo anniversario della morte. Il museo con il plastico della Lourdes del 1858, anno delle apparizioni mariane; gli abiti di Bernadette suora nel convento di Nevers; i cuori e le croci che ricamava malata; il gesso della statua di Maria della basilica Superiore, che sembrava alla giovane «la meno male» tra tutte quelle scolpite. Il Moulin de Boly dove è nata, il 7 gennaio 1844, e ha vissuto i primi 10 anni in una semplice famiglia di mugnai operai. Il Cachot, la vecchia prigione della città vicino al castello dove i Soubirous si stabilirono gratuitamente quando cominciarono le grandi difficoltà economiche. Una sola piccola camera umida, il pavimento di pietra, il lavandino, una piccola finestra, il camino dove Bernardette bruciò la legna raccolta nella grotta quando Maria le apparve la prima volta. «C’è una logica sconvolgente – spiega padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Orp –: Dio sceglie gli ultimi. Più uno è povero e indifeso, più ha posto nel cuore di Dio». Bernadette ha vissuto nella sofferenza della povertà e della malattia, dell’incredulità e dell’incomprensione. «È un messaggio forte per noi- prosegue –: Bernadette appartiene a quelle persone a cui chiediamo perché non sono tristi, arrabbiate, depresse avendo tutti i motivi per esserlo. Nessuno può scappare dal dolore. La società occidentale ci dice invece che si può uscire dalla sofferenza con il denaro e i beni materiali. Bernadette ci indica la strada nella fede, la preghiera e la semplicità».

A margine del pellegrinaggio il pranzo nello chalet vescovile tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il cardinale Vallini e il vescovo di Lourdes, monsignor Perrier, a cui ha partecipato anche il sindaco della cittadina francese.

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