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Da Lourdes la testimonianza di due miracolati

Danila Castelli soffriva di gravissime crisi ipertensive, Vittorio Micheli di un sarcoma osseo che aveva consumato parte del femore. Entrambi sono tornati guariti da un pellegrinaggio a Lourdes dove si sono bagnati nelle acque delle piscine. Le due guarigioni sono state riconosciute “miracolose”

ALESSANDRIA – Un incontro per capire cosa avviene a Lourdes: è quello che si è tenuto grazie all’Oftal di Alessandria alla presenza di medici, religiosi e di due miracolati dopo un viaggio al santuario sui Pirenei. Dopo l’introduzione del dottor Roberto Santi, responsabile degli operatori sanitari dell’Oftal di Alessandria, il pubblico ha ascoltato le testimonianze di Danila Castelli e di Vittorio Micheli, entrambi tornati da Lourdes guariti da malattie gravissime.

Danila, moglie e madre di famiglia di Bereguardo (Pv), ha raccontato di quando a 34 anni ha cominciato a soffrire di gravi crisi ipertensive spontanee. Il quadro clinico si complica negli anni successivi con l’insorgenza di una massa fibrosa uterina e di un tumore. .Nel maggio del 1989, durante un pellegrinaggio a Lourdes, Danila esce dalle piscine del Santuario dove è stata bagnata e percepisce uno straordinario benessere. Poco dopo dichiara la sua istantanea guarigione al Bureau delle Constatazioni Mediche di Lourdes. Dopo cinque riunioni viene dichiarata la guarigione attraverso una votazione unanime. Danila Castelli da allora ha ripreso una vita completamente normale. la Commissione Medica Internazionale di Lourdes, nel novembre 2011, ha certificato “che le modalità della guarigione restano inspiegabili allo stato attuale delle conoscenze scientifiche.” Il 20 giugno 2013 il vescovo della diocesi di Pavia ha riconosciuto il carattere “prodigioso-miracoloso”, e il valore di “segno” di questa guarigione. Questa è la 69esima guarigione di Lourdes riconosciuta miracolosa.

Vittorio Micheli ha ricordato come nel 1962, a 22 anni, durante il servizio militare viene ricoverato all’ospedale di Verona, Soffriva terribilmente ad un’anca e la diagnosi è stata infausta: un sarcoma. La madre chiede all’altro figlio, sacerdote, di portare Vittorio a Lourdes, contro il parere dei medici che temevano non avrebbe retto la fatica del viaggio. L’ossatura è praticamente consumata dal tumore e il femore è staccato dal bacino: Vittorio è ingessato dai fianchi in giù e non riesce più a camminare.. A Lourdes si bagna nell’acqua e riprende a camminare senza dolore. Successivi esami radiografici mostrano una ricostruzione ossea risalente ai giorni del pellegrinaggio. La sua guarigione è il 63esimo miracolo di Lourdes. “Perché proprio io sono guarito? Me lo chiedono in molti – dice Vittorio – non lo so, come non so perché proprio io mi sono ammalato a 22 anni di una malattia così”. Il dottor Mario Botta ha poi spiegato dal punto di vista medico la guarigione di Vittorio Micheli.

Nella seconda parte dell’incontro si è parlato del rapporto tra scienza e fede con il dottor Alessandro De Franciscis e il vescovo di Alessandria Guido Gallese. De Franciscis, dal 2009 presidente del Bureau des Constatations Medicales di Lourdes, ha spiegato come riconoscere un “miracolo” non competa ai medici, ma al Vescovo della diocesi dove risiede il guarito. Spetta ai medici constatare come le guarigioni siano avvenute in maniera istantanea, completa e duratura. C’è poi un Comitato Medico Internazionale che esamina le guarigioni dichiarate e verifica che siano “inspiegate secondo le attuali conoscenze mediche”. Per il riconoscimento del miracolo, ha spiegato monsignor Gallese, la guarigione deve avvenire in un contesto di fede. Come ha ricordare il medico “a Lourdes c’è n dialogo costante tra scienza e fede”.

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