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La Chiesa deve uscire nel mondo

1_0_744100Seguire l’esempio di Papa Francesco, proponendo un modello di Chiesa povera e dialogante, capace di uscire nel mondo e di ascoltare chi soffre “per annunciare con coraggio l’amore di Dio per ogni uomo”.

Con questo invito il neo-presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), mons. George Pontier, ha aperto i lavori della Plenaria autunnale dei vescovi, in corso da martedì fino al 10 novembre a Lourdes.

Un lungo e articolato intervento in cui l’arcivescovo di Marsiglia, succeduto quest’anno al card. André Vingt-Trois, ha più volte evocato temi cari a Papa Bergoglio, anche in riferimento alle questioni al centro del dibattito politico in Francia. Così il presule si è soffermato sulla difesa dei membri più vulnerabili della società verso i quali la Chiesa ha una particolare attenzione: i poveri, i bambini e gli immigrati.

Riferendosi alla controversia in corso sui rom e alle recenti misure del governo Hollande contro gli immigrati irregolari, mons. Pontiers ha criticato la mancanza di politiche alternative alla mera repressione e al “rifiuto dell’accoglienza” e l’insufficienza di mezzi per accompagnare gli immigrati irregolari “che vivono pacificamente nel Paese”.

A preoccupare la Chiesa francese è poi la crisi economica che – ha detto il presidente della Cef – sta scavando un “fossato sempre più grande tra i più ricchi e i poveri”. Di qui l’appello a lavorare per una società più giusta a ritrovare un “minimo senso di fratellanza e solidarietà reale”.

Un invito che riguarda anche i vescovi. Mons. Pontiers ha ricordato che Papa Francesco chiede al vescovo di vivere una vita semplice e all’insegna “della compassione, della carità e della misericordia”. Nel suo intervento l’arcivescovo di Marsiglia non ha mancato di affrontare altri argomenti controversi nel dibattito politico in Francia, ribadendo la posizione della Chiesa: dalla procreazione assistita, alla legiferazione sull’eutanasia, al matrimonio per tutti.

Gli interventi dei vescovi su questi e altri temi che riguardano la vita della società francese – ha puntualizzato – non violano la necessaria separazione tra le Chiese e lo Stato. Esso deve mantenere una “neutralità benevola”: “Lo Stato è laico, ma la società è composta di persone e gruppi con convinzioni diverse che devono imparare a dialogare”, senza “esprimere una volontà egemonica. I cristiani – ha poi assicurato – sono cittadini che amano il loro Paese e che sono mossi solo dalla ricerca di quello che è meglio per tutti”.

Mons. Pontier ha concluso il suo intervento con un accenno ai numerosi e importanti argomenti all’ordine del giorno dell’Assemblea: l’Europa a qualche mese dalle elezioni europee del 2014, così importanti per il futuro e la pace nel continente; il fenomeno dell’aborto e le sue drammatiche conseguenze e il connesso tema dell’educazione all’affettività dei giovani; la presenza dei cattolici nella società francese; il servizio della Chiesa ai più poveri e la formazione dei sacerdoti. Un altro tema affrontato dai vescovi francesi sarà infine il dramma dei cristiani in Medio Oriente e in altre parti del mondo. (A cura di Lisa Zengarini)

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