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La crisi colpisce anche i pellegrini

Lourdes – Otto mesi dopo la disastrosa alluvione che ha dissestato il Santuario della Madonna di Lourdes, 30mila pellegrini da ogni parte del mondo hanno partecipato alla Festa annuale della prima apparizione della Madonna a Bernadette.

«Il Santuario ora è aperto, ma dopo il nubifragio del giugno 2013 temevano di non poterlo riaprire per la festa di oggi – racconta monsignor Nicolas Brouwet, vescovo di Tarbes e Lourdes – L’acqua del fiume aveva raggiunto la grotta praticamente ai piedi della Madonna, ma la Basilica sotterranea era completamente allagata. In questi otto mesi abbiamo lavorato senza sosta per mettere in ordine il Santuario, ma sono tanti i lavori che restano ancora da fare».

L’alluvione dell’anno scorso ha provocato danni per 10 milioni, dice il vescovo. «La crisi della fede e la situazione economica si fanno sentire – dice il vescovo Brouwet – C’è stata una diminuzione del numero di pellegrini. Le persone che andranno in pensione non saranno sostituite e probabilmente saremo costretti a diminuire leggermente anche il numero di assunzioni degli stagionali».

Il vescovo di Lourdes ha in mente una «rivoluzione», proprio a cominciare dalla Grotta dell’Apparizione. «Nei prossimi tre anni dovremo prenderci cura di questo luogo di grazia – spiega – Vogliamo rendere più coerente il percorso davanti alla grotta dei pellegrini, favorire il silenzio ed il raccoglimento, troveremo soluzioni per i flussi dei gruppi durante la stagione e sicuramente daremo maggiore armonia al luogo di culto. Dunque il sagrato della Grotta resterà in piena luce, ma i pellegrini accederanno alla fontane per riempire taniche e bottiglie solo dopo la loro visita alla Grotta».

L’altra novità riguarda le piscine. «Tutti gli interventi – precisa il vescovo di Lourdes – saranno concordati collaborando con i servizi statali che si occupano delle misure di protezione contro le piene. A questo proposito sono in corso alcuni studi per esaminare le disposizioni atte a proteggere i luoghi più sensibili in caso di nuove inondazioni»

Fonte ILSECOLOXIX

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