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La piccola Lizzy Myers prima dal Papa e poi a Lourdes

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Papa: con Unitalsi Lizzy Myers da Francesco, a ottobre famiglia a Lourdes

“Grazie all’Unitalsi di Roma per la splendida accoglienza che ci ha riservato in questi giorni e per averci dato la possibilità di incontrare Papa Francesco. Speriamo di riuscire a rispondere al loro invito di andare presto a Lourdes in pellegrinaggio. Quello che è accaduto in questi giorni è stato un vero e proprio miracolo, nostra figlia Lizzy ha avuto l’opportunità di incontrare il Pontefice che le ha benedetto gli occhi. Noi l’abbiamo ringraziato regalandogli un frammento di meteorite che abbiamo raccolto in Ohio”.

È quanto hanno dichiarato, nella conferenza stampa tenutasi presso la sede dell’’Unitalsi di Roma, Steve e Christine Myers, genitori della piccola Elizabeth (Lizzy) che questa mattina grazie all’Unitalsi di Roma ha incontrato durante l’Udienza Generale Papa Francesco. Lizzy, arrivata a Roma dall’Ohio, è affetta da una malattia genetica rara (Sindrome di Usher – Tipo B) che presto la renderà cieca e sorda. La piccola aveva espresso il desiderio di potere vedere almeno una volta il Pontefice. Attorno a questo suo desiderio si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà che ha portato a Roma la piccola Lizzy con la sua famiglia per potere incontrare Papa Bergoglio. Con Lei anche il papà Steve, la mamma Christine e la sorellina Kayla.

L’Unitalsi di Roma si è messa a disposizione della famiglia in occasione del loro soggiorno romano e li ha accompagnati all’udienza generale che Papa Francesco ha tenuto questa mattina.

La Turkish Airlines ha fatto dono alla famiglia Myers dei biglietti aerei per arrivare nella Capitale, mentre l’ospitalità è stata offerta dall’Appia Antica Resort.

“Una storia commovente – spiega Emanuele Trancalini, presidente dell’U.N.I.T.A.L.S.I. di Roma – che ci ha coinvolti anche emotivamente. Abbiamo messo a disposizione della famiglia Myers i nostri mezzi per l’incontro con il Pontefice e per fare comprendere ai genitori di Lizzy che non sono soli nella battaglia contro questa terribile malattia”.

“Con il nostro Progetto Bambini – aggiunge Trancalini – spesso siamo al fianco di famiglie che devono affrontare il dramma della malattia di un figlio e per questo sappiamo che la prima cura per loro è quella di non lasciarli soli. Abbiamo anche invitato la famiglia Myers a Lourdes in occasione del nostro consueto pellegrinaggio di ottobre per fare insieme un cammino di speranza e di fede”.

“Il Giubileo della Misericordia – aggiunge Alessandro Pinna, responsabile per il Giubileo dell’U.N.I.T.A.L.S.I. – è fatto anche da storie come questa della piccola Lizzy che ha messo in moto una gara di solidarietà e misericordia senza confini”.

“Credo – conclude Pinna – che stare accanto a questa famiglia e a quelle che devono quotidianamente combattere contro la malattia dei propri figli sia un segno importante per sottolineare che Roma nonostante i tanti problemi è sempre la Capitale dell’accoglienza”.

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