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Ottava Giornata nazionale Unitalsi

Nelle piazze italiane oggi e domani l’ottava Giornata nazionale Unitalsi

“Per te un piccolo gesto, per loro un grande dono”: è lo slogan dell’ottava Giornata nazionale Unitalsi che vede migliaia di volontari impegnati, oggi e domani, in tremila piazze italiane. Con l’acquisto di una piantina di olivo sarà possibile contribuire ai numerosi progetti in favore di anziani, bambini e disabili. Benedetta Capelli ne ha parlato con Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi:

R. – Ogni anno l’associazione si presenta alla gente spiegando perché l’Unitalsi, che nasce dall’esperienza di Gesù Cristo, abbia scelto di vivere l’esperienza innanzitutto della carità. La Giornata nazionale serve a far comprendere come sia importante per chi vive i pellegrinaggi – perché questa è la nostra storia, in particolare a Lourdes – che è un’esperienza che dura una vita; stare vicino ai malati è una risposta quotidiana alla necessità di dignità e di comunione.

 
D. – Con un piccolo gesto sarà possibile acquistare una pianta d’ulivo che ha per voi un significato tutto particolare…

 
R. – Sì, innanzitutto, è ancora una volta un segno di pace nell’avvicinarsi della Pasqua per dire a tutti che la carità è la vita dell’associazione, un condividere la pace e una voglia di serenità. Soprattutto in questo periodo in cui tanto si è parlato della sofferenza noi vogliamo ricordare, con questo gesto dell’ulivo, che la pace e la serenità possono essere condivise anche con chi si trova in situazioni di difficoltà.

 
D. – Aderendo all’iniziativa quali progetti dell’Unitalsi saranno finanziati?

 
R. – Noi innanzitutto stiamo portando avanti dei grandi progetti di vicinanza alla solitudine, soprattutto dei malati che non hanno nessuno che vive con loro. Stiamo lavorando molto per il trasporto dei disabili, per l’attenzione ai più piccoli, con la creazione di ludoteche e di doposcuola per i bambini più in difficoltà. Abbiamo realizzato diverse case di accoglienza, soprattutto in vicinanza degli ospedali italiani nei quali vengono ricoverati più spesso i bambini.

 
D. – Ad oggi quali sono i numeri dell’Unitalsi, una grande famiglia sempre al servizio di Lourdes…

 
R. – Questa grande famiglia viene da un anno straordinario che è stato il 2008, l’anno del Giubileo. Un anno in cui veramente a Lourdes, tramite l’Unitalsi, sono andati a vivere l’esperienza del pellegrinaggio più di 100 mila persone. Ma il dato importante è la presenza di migliaia di volontari, perché questo segno del pellegrinaggio rappresenta davvero una scelta, un impegno per la felicità di chi lo vive. E questa è una grande educazione all’esperienza della fede vissuta concretamente, perché il Signore è presente nelle persone che incontriamo; per chi crede questo è un dato veramente straordinario. Per chi non condivide l’esperienza della fede è comunque una grande possibilità: quella di impegnare la propria vita in un servizio che realizzi la propria e l’altrui dignità.

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