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Papa: giubileo straordinario da dicembre

Il pontefice lancia un «Anno Santo della Misericordia» che si concluderà il 20 novembre del 2016. «La Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta»

«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio». A due anni dalla sua elezione, nell’omelia della «liturgia penitenziale» con le confessioni in San Pietro, Papa Francesco annuncia l’indizione di un «Anno Santo della Misericordia», il cuore del suo pontificato: «Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre». Gli Anni Santi ordinari celebrati nella storia della Chiesa fino ad oggi sono 26, l’ultimo fu il Giubileo del 2000 indetto da san Giovanni Paolo II.

Anche la data di inizio scelta da Francesco, l’ 8 dicembre di quest’anno, è significativa: la Porta Santa in San Pietro, di norma murata, si aprirà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, l’8 dicembre 1965. La Chiesa che si apre al mondo e accoglie tutti. Francesco, prima dell’annuncio, ha commentato il passo nel Vangelo di Luca della peccatrice che porta un vaso di profumo e piange ai piedi di Gesù che la perdona «perché ha molto amato». Il Papa ricorda la risposta di Cristo al fariseo che resta «fermo alla soglia della formalità» e si scandalizza, e spiega: «Il richiamo di Gesù spinge ognuno di noi a non fermarsi mai alla superficie delle cose, soprattutto quando siamo dinanzi a una persona. Siamo chiamati a guardare oltre, a puntare sul cuore per vedere di quanta generosità ognuno è capace».

Così Francesco sillaba: «Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio; tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato e maggiore dev’essere l’amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono». Bergoglio lo aveva detto fin dal primo Angelus dopo la sua elezione: «Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza». E lo ha ripetuto anche nell’ultimo messaggio di Quaresima: «Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!».

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