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Resoconto Unitalsi Lombarda a Lourdes

Resoconto del pellegrinaggio regionale dell’Unitalsi a Lourdes Diario di viaggio e ricca galleria fotografica

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Si è svolto da venerdì 7 a mercoledì 12 agosto il pellegrinaggio a Lourdes promossa dall’Unitalsi lombarda e a cui ha preso parte anche la Sottosezione cremonese. In tutto oltre 700 le persone che hanno preso parte a questa intesa esperienza di spiritualità: 177 barellieri, 178 dame, 8 medici, 22 sacerdoti, 103 malati e 231 pellegrini. La delegazione cremonese era composta, invece, da 42 barellieri, 29 dame, 1 medico, 7 sacerdoti, 19 malati e 17 pellegrini. Di seguito il resoconto completo del pellegrinaggio con l’ampia rassegna fotografica dell’evento.

Venerdì 7 agosto – Lo speciale treno bianco doveva partire dalla stazione di Cremona alle 19.35 di venerdì 7 agosto, ma una serie di imprevisti e disagi hanno fatto slittare l’inizio del lungo viaggio per Lourdes alle 21.50. L’enorme ritardo non ha però smorzato l’entusiasmo degli unitalsiani cremonesi guidati dalla presidentessa Marinella Oneta.

Al centro del treno una carrozza speciale adibita a cappella, necessaria al trasporto della reliquia, destinata propria al Santuario di Lourdes, consiste in un frammento della veste talare di papa Paolo VI, il pontefice di origini lombarde beatificato l’anno scorso, contenuto in un reliquiario realizzato dall’Istituto artistico Beato Angelico di Milano. Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, lo aveva consegnato ai giovani dell’Unitalsi Lombarda l’11 febbraio scorso, nella ricorrenza della prima apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous, che coincide con la Giornata dell’ammalato, perché lo recapitassero a Lourdes come dono della Chiesa ambrosiana. Un dono in memoria di uno storico pellegrinaggio, che nel 1958 era stato guidato dall’allora cardinale Giovanni Battista Montini, all’epoca arcivescovo di Milano. Ma sui Pirenei la reliquia giungerà anche con la scorta ideale delle preghiere espresse in questi mesi dai fedeli di centinaia di parrocchie, case di riposo, ospedali e comunità religiose di tutta la Lombardia attraverso cui è passata in “peregrinatio”, raccogliendo l’omaggio devoto di migliaia di persone che hanno voluto onorare la memoria di un “grande Papa” e “grande Arcivescovo” che “con la sua visione profetica – come disse il cardinale Scola consegnando la reliquia ai giovani dell’Unitalsi – aveva previsto l’evoluzione dei nostri tempi”.

Sabato 8 agosto – Dopo il travagliato viaggio in treno, che ormai sembra diventare la “penitenza” più grande, la sistemazione nelle strutture prima del primo appuntamento ufficiale: alle 21 nella Basilica di S. Bernadette per la Messa di apertura. A presiederla il vescovo di Crema, mons. Oscar Cantoni, che ha guidato il pellegrinaggio lombardo, inaugurato con una riflessione su “La gioia della missione nella comunione”.

Domenica 9 agosto – La giornata di domenica per il personale è iniziata alle 6.30 con la recita delle Lodi mattutine sotto il portico della chiesa di Santa Bernadette, di fronte alla Grotta. Nell’occasione mons. Cantoni ha lasciato un pensiero di san Francesco di Sales: “Fate tutto per amore”. “Servire – ha sottolineato – deve essere fatto per amore, inteso come carità, gratuitamente, tutto con delicatezza, accoglienza, sollecitudine, abbandono, partecipazione alle gioie e dolori accompagnando, vivendo l’impegno con amore, con la gioia del Vangelo”.

Alle ore 9.30 nella basilica dedicata a San Pio X il Vescovo di Crema ha presieduto la Messa internazionale, durante la quale è stata offerta al Santuario una reliquia del Beato Paolo VI.

Dopo il pranzo, la Via Crucis per i malati presso il luogo in fondo alla Prateria, creato in modo particolare gli infermi. La celebrazione è stata presieduta da don Ivo Compagnoni (assistente Unitalsi Mantova). In contemporanea la Via Crucis dei pellegrini, guidata da sacerdoti cremonesi don Giuliano Vezzosi e don Maurizio Lucini. A seguire la Processione e l’Adorazione Eucaristica. A fianco del vescovo Cantoni don Alessandro Bertoni, il sacerdote novello originario di Roggione di Pizzighettone. La processione, partita dall’altare della Praterie, è proseguita verso la Basilica sotterranea.

Dopo cena la Celebrazione penitenziale per il personale, presso il 7° piano del Salus, durante la quale mons. Cantoni ha commentato la pagina della lavanda dei piedi, facendo risaltare come il vero servizio nasca dal dono di sé stessi e dal saper essere pronti a rinnovare tutta la nostra vita. Al termine la possibilità di un momento di adorazione personale presso la cappella del Salus, al 6°piano.

Lunedì 10 agosto – Il secondo giorno del Pellegrinaggio a Lourdes è stato nuovamente ricco di appuntamenti e di contenuti. Si è aperto, per il personale, con la recita delle Lodi al settimo piano del Salus, nel ricordo del diacono martire san Lorenzo. Alle ore 9.30 appuntamento nella Basilica di Santa Bernadette per la celebrazione penitenziale. Il perdono, come riscoperta del Battesimo e occasione per vivere sempre meglio la propria testimonianza cristiana, è stato il centro della riflessione di mons. Egidio Faglioni (ex vicario generale della Diocesi di Mantova, oggi parroco a Suzzara), che ha guidato i pellegrini e gli ammalati a riconoscere sempre più la bellezza di una fede che ci rende liberi e gioiosi testimoni. Al termine, dopo la foto di gruppo, una parte dei pellegrini ha vissuto l’esperienza dei “Passi di Bernadette”: un cammino che porta a scoprire i luoghi della vita della ragazza francese e della sua famiglia.

Nel pomeriggio, alle ore 16.30, la Messa presieduta da mons. Cantoni, durante la quale sono stati festeggiati gli anniversari di matrimonio e di consacrazione religiosa. Nell’omelia il Vescovo di Crema ha sottolineato “La gioia della missione nella famiglia”. “Il vincolo della fedeltà – ha sottolineato – non è un giogo che rende schiavi, ma una suprema realizzazione della libertà. E questa è una forte testimonianza davanti a molti che oggi non credono che sia possibile perseverare in fedeltà per tutta la vita, dopo una scelta fatta con piena responsabilità. Occorre avere fiducia in Dio, ma anche in noi stessi!”.

Alla sera il Pellegrinaggio dell’Unitalsi lombarda ha aperto la processione “aux flambeaux”, momento ricco di suggestione e di preghiera, che ogni sera, alle ore 21, si svolge a Lourdes. Un fiume di fiaccole ha illuminato la notte condividendo la recita del Rosario in tutte le lingue: conclusione con la Salve Regina e la benedizione.

Martedì 11 agosto – Il terzo giorno di permanenza a Lourdes è inizio come sempre con il consueto appuntamento delle Lodi mattutine per il personale. Alle 9.45 il tanto atteso appuntamento della Messa alla Grotta, insieme ad altri pellegrinaggi italiani, sempre presieduto dal vescovo Cantoni. Tanti i sacerdoti concelebranti, tra questi anche mons. Giorgio Biguzzi, saveriano, vescovo emerito di Makeni in Sierra Leone. Al centro dell’omelia, con riferimento alle nozze di Cana, “La gioia della missione della Chiesa”. “Oggi l’uomo punta alla gioia come conquista – ha sottolineato il Presule – ma si accontenta di gioie effimere e che non danno la felicità vera. Maria ci insegna a cercare la gioia senza fine, frutto anche di fatica, di impegno, di sacrificio, di tempo donato, messo a disposizione degli altri, di rinuncia a noi stessi e al nostro egoismo”. E ancora: “Gesù trasforma l’acqua in vino, ossia rinnova il nostro cuore chiuso e lo apre alla Vita; dilata gli orizzonti del nostro cammino, così che non viviamo più per noi stessi, ma impariamo da Lui a fare della nostra vita uno spazio abitato dagli altri, i nostri fratelli e sorelle in umanità. Gesù scioglie le barriere con cui ci nascondiamo o ci difendiamo dagli altri per divenire capaci di solidarietà e di tenerezza”. A conclusione della celebrazione il passaggio ai piedi di Maria, come fece Santa Bernadette, per toccare con mano la Roccia bagnata dalla sorgente.

Nel pomeriggio la Catechesi con il vescovo Cantoni e la cerimonia di accoglienza nell’Unitalsi: una festa per i “primini”, termine usato per chi è al primo anno di servizio. Molti i giovani della sottosezione cremonese che per la prima volta partecipavano al pellegrinaggio, trascinati positivamente dalla testimonianza dei loro coetanei e compaesani o dai loro sacerdoti, vicini all’Unitalsi. Le parole del Vescovo sono state sempre centrate sul tema pastorale del Santuario di Lourdes per l’anno 2015 “La Gioia della Missione”: “La gioia del Vangelo – ha detto – è il carburante del nostro servire, del nostro essere. Alla scuola di Maria impariamo lo stile dell’annuncio: è compito di ciascuno parlare dell’amore del Signore! Voi giovani avete il coraggio, a scuola, di dire che il Signore vi ha trasformati dal di dentro? Quale messaggio Maria vi ha lasciato in questa esperienza? La Gioia di essere discepoli del Signore ci fa missionari!”

Alle 18 ultimo appuntamento spirituale dell’intero pellegrinaggio: il Rosario alla Grotta, trasmesso in collegamento con Tv2000.

A conclusione di questa altra intensa giornata è stata organizzata una serata gioiosa presso il Salus. Alle 22.30 in prateria l’incontro con il personale (giovani e 1° viaggio) con il vescovo Cantoni, che ha saputo ancora una volta attirare l’attenzione dei presenti, invitandoli a dare senso a questa esperienza, capace di portare a scelte concrete nella vita di ogni giorno. Tanti i volontari, soprattutto giovani, che si sono poi fermati alla Grotta per la Messa delle 23, momento quasi irrinunciabile per portarsi ancora di più nel cuore l’abbraccio di Maria.

Mercoledì 12 agosto – Nel giorno del rientro alle 9, nella chiesa di Santa Bernadette, la Messa di chiusura pellegrinaggio. Al centro della riflessione “La gioia della missione nella quotidianità”. “Lourdes – ha affermato il presule cremasco – è la capitale della sofferenza redenta, ossia dove si comprende che la sofferenza non è inutile, perché se unita a quella di Cristo, misteriosamente immette nel mondo un torrente di amore e quindi di fecondità a beneficio della redenzione dell’uomo. Abbiamo visto tanti nostri fratelli e sorelle inferme che hanno donato loro stessi, trasfigurati dalle loro sofferenze. Ma anche abbiamo toccato con mano una Chiesa che serve attraverso tanti nostri fratelli e sorelle che non si sono sottratti alla fatica, che non hanno ceduto alla stanchezza, pur di essere vicini agli infermi, con tanta semplicità e senza apparire. Ciò che noi abbiamo udito e visto è il tesoro che vogliamo comunicare a quanti incontreremo una volta tornati nelle nostre case: un dono del Signore che ci fa convinti che l’unità tra noi è possibile, se ci lasciamo trasformare il cuore dalla grazia di Dio”. Poi ha concluso: “L’incontro con il Signore Gesù, che Maria ci ha facilitato attraverso il nostro pellegrinaggio, trasformi la nostra vita quotidiana e la renda una narrazione credibile dell’amore operoso di Dio”. A seguire, in Prateria, l’Arrivederci a Maria.

Poco prima del rientro in Italia una brutta avventura per il seminarista cremonese Arrigo Duranti, originario di Soncino, ferito alla spalla destra da uno squilibrato di nazionalità francese nei pressi della stazione di Lourdes. Il resoconto dell’accaduto

“Ogni anno – afferma al termine del pellegrinaggio la presidentessa della Sottosezione cremonese dell’Unitalsi, Marinella Oneta – quando osservo il gruppo di persone che la vergine Maria raduna per il pellegrinaggio a Lourdes provo sempre stupore e meraviglia per la bellezza del mosaico che lei compone. Questo anno il mosaico aveva colori molto vivaci per la presenza di tanti giovani che con i loro sorrisi, la loro gioia, il modo di essere, hanno tanto contagiato i malati. I giovani superavano come numero i “veterani”, eppure il servizio è stato assicurato perché tutti ci siamo messi in discussione e abbiamo imparato gli uni dagli altri. La “gioia della missione”, tema dell’anno 2015 del Santuario di Lourdes, è stata veramente sperimentata nel servizio, sostenuto dalla preghiera, nostra linfa vitale, per vedere Cristo nei fratelli che serviamo. Il vescovo Oscar Cantoni, con le sue meditazioni è stato una guida preziosa per scoprire veramente la gioia di appartenere a Cristo. Allora anche la fatica del viaggio estenuante, il caldo e l’episodio di Arrigo hanno aumentato la comunione tra di noi”.

“In verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Così dice Gesù – conclude l’assistente cremonese, don Maurizio Lucini – dopo la moltiplicazione dei pani nel vangelo di Giovanni, ascoltato qualche domenica fa. Noi, pellegrini dell’Unitalsi, in realtà abbiamo cercato Gesù nei tanti segni che ci ha offerto per mezzo della Madre sua: la grotta, l’acqua, le liturgie, la gioia dei giovani in servizio, la natura…Tutto Lourdes è un segno che trascende la nostra realtà e le nostre vite: la malattia, la disabilità, il peccato che ci abita, le nostre relazioni ferite, essi sono diventati luoghi della misericordia di Dio, della compassione di Gesù, dello sguardo amorevole di Maria e dell’esercizio della speranza. Per questo molti di noi sono giunti a casa con il desiderio di ritornarvi non perché abbiamo visto miracoli, ma perché abbiamo visto segni dell’amore di Dio”.

Photogallery del pellegrinaggio:

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