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Suora a piedi fino a Lourdes

Rita Mantovanelli, 60 anni a gennaio, è una suora francescana di Pisa che ha deciso di mettersi in cammino da sola verso Lourdes.

Quasi 1200 km da sola per suor Rita, che ha scelto di fare della sua vita una missione per aiutare i bisognosi e gli ultimi, nutrendoli e sostenendoli. A Pisa organizza spontaneamente una mensa per i poveri e i senzatetto che stazionano nella zona della stazione. Da 4 anni vive la carità come un dovere e la sua missione è raccogliere offerte, preparare il pranzo e presentarsi alle 12 in punto con un carrello pieno di pasta fumante, frutta, pane e caffè da distribuire a chi altrimenti resterebbe a digiuno.

Rita Mantovanelli, 60 anni a gennaio, è una suora francescana di Pisa che ha deciso di mettersi in cammino da sola verso Lourdes. Devota a santa Rita da Cascia, ha scelto di fare della sua vita una missione per aiutare i bisognosi e gli ultimi, aiutandoli e sostenendoli. A Pisa organizza spontaneamente una mensa per i poveri e i senzatetto che stazionano nella zona della stazione. Da 4 anni vive la carità come un dovere e la sua missione è raccogliere offerte, preparare il pranzo e presentarsi alle 12 in punto con un carrello pieno di pasta fumante, frutta, pane e caffè da distribuire a chi altrimenti resterebbe a digiuno. Molti di loro vivacchiano attorno alla stazione da anni, hanno acciacchi fisici e mangiano una sola volta al giorno, appunto quando arriva Rita. Chiede elemosina per dare elemosina agli emarginati, agli esclusi che abitano il limite della società, e che con la loro immobile presenza tracciano anche i confini del mondo civile: “Ho iniziato portando latte caldo e biscotti durante la notte, per confortare questi nostri fratelli meno fortunati. Poi ho deciso di preparare ogni giorno il pranzo e di distribuirlo con un carrello della Coop: è successo durante un pellegrinaggio ad Assisi. È stata una chiamata e non potevo non rispondere. So che può sembrare strano per chi non crede, ma è andata proprio così. Avverto il desiderio di cucinare per i poveri. Vorrei creare una struttura e chiamarla ‘Ho sete, una mensa per i poveri’, che magari possa ospitare una comunità e che abbia un pezzetto di terra. Mi piacerebbe restituire la dignità a quelli a cui ogni giorno viene tolta e che vengono giudicati: coltivando la terra, lavorando insieme, aiutando gli altri. Per questo ho aperto un conto corrente, e aspetto chi voglia darmi un contributo in denaro o portarmi del cibo” ci dice con un sorriso luminoso e gli occhi che brillano quando l’abbiamo incontrata questa mattina.

Poi ha deciso di fermarsi per due o tre mesi, ed è partita da Pisa il 22 maggio scorso, giorno in cui si celebra santa Rita da Cascia, avendo deciso di arrivare a Lourdes a piedi per portare la parola del Vangelo nelle città che faranno parte del suo pellegrinaggio. Quando gli chiediamo come mai ci risponde che non è facile da capire per chi non crede, ma che lei si è sentita chiamata e si è messa nelle mani di Dio. E’ stata altre volte a Lourdes con l’associazione ‘Unitalsi’, che organizza il ‘treno bianco’ dei malati che arriva appunto fino alla cittadina francese, luogo di culto e pellegrinaggio per molti fedeli, ma mai a piedi e soprattutto sola. È ormai una settimana che è partita e ogni giorno riesce a coprire dai 30 ai 40 km, armata semplicemente di una borraccia, dei sandali bucati, uno zaino con le sue cose e un bastone del pellegrinaggio per ‘Santiago di Compostela’ regalatole dal prete della sua parrocchia.

“Sono una francescana libera: libera vuol dire ho fatto i voti di povertà e di castità, ma ho deciso di non vivere in convento, ma per strada, con gli ultimi, come san Francesco e Madre Teresa. Strada facendo voglio portare una testimonianza delle parole del Vangelo nei cuori della gente, un messaggio di speranza.  La gente non ama dio perchè non lo conosce. Io l’ho incontrato e dedico la mia vita a chi ha bisogno. Dopo essere partita da Pisa, sono stata a La Spezia, Viareggio,Alassio e ora Sanremo: cerco di fermarmi nei centri più grandi per trasmettere a più persone l’esperienza del  mio cammino.

Io m reputo un niente nelle mani di Dio, per fare qualcosa per qualcuno.”

Suor Rita vive in una casa del comune di Pisa, che ha trasformato in un piccolo santuario dedicato a Lourdes e a san Francesco. È qui che prepara i pasti per i poveri e dove dorme e prega, per terra.

“Sto cercando di far conoscere la mia storia e per questo sono venuta anche da voi di SanremoNews. Voglio lasciare una testimonianza e mi piacerebbe anche parlare in tv. Vorrei poter parlare a Napolitano , Obama e il papa e dir loro che bisognerebbe fare della sofferenza tesoro per aiutare altra gente che sta male, non giudicare gli altri. Tutti abbiamo una chiamata e dobbiamo solo aspettare ci capire quale sia e quando verremo chiamati a portarla a termine. Per me sono i poveri: se dio li ama li amo anche io. La chiesa è madre, anche se ha delle contraddizioni. Io so cosa devo fare: voglio essere povera tra i poveri, dato che nella povertà ho trovato la ricchezza e nella solitudine la compagnia.

Vorrei far capire alle persone che dovrebbero vivere con più calma, accontentandosi di quello che hanno e non bramare sempre qualcosa. Se hai uno vuoi due, e se hai due vuoi tre: la gente che ha potere e ricchezze non è mai sereno, gli manca qualcosa. La gente non è felice perchè si dimentica che Dio ci ama. La mia è una testimonianza che con niente vuole far felice altra gente e lottare per la pace”.

Per adesso la suora pisana ha trovato un buon riscontro nella gente: quando sanno che vuole andare a fino a Lourdes a piedi, le persone vogliono aiutarla, dimostrandosi solidali. “Mi offrono da mangiare, da bere. Oltre ad alimentare il mio corpo, mi offrono anche tanto amore per l’anima. Poi c’è gente che si commuove, che mi chiede di pregare per loro. La grotta di Massabielle a Lourdes sarà il premio per questo viaggio in cui proverò a lasciare un semino nel cuore della gente”. Ogni sera, prima di dormire, suor Rita scrive un diario di bordo e fotografa le persone che incontra, per ricordarle e documentare il suo cammino spirituale. Alla domanda che gli pongo relativa al fatto che si senta o meno una missionaria mi risponde che lei non si sente niente, lei sta solo ubbidendo a una chiamata di Dio, e che le piacerebbe stare coi giovani, divertirsi con loro ballando e scherzando, per poi avere la possibilità di parlare di Gesù e del Vangelo, proprio come in ‘Sister act’ dice.

Prima di salutarci e ripartire ci dice che niente è impossibile se si ha fede.

“Bisogna tendere la mano ai propri fratelli perchè possano rialzarsi. Dio ci ama. È l’uomo che mette dei  limiti e giudica. Aiutiamoci! Non giudichiamo! Perchè potrebbe succedere a chiunque di cadere in un momento di abbandono e di difficoltà”.

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