Comunicazioni

Tema pastorale 2009

L’anno 2008 era logico consacrarlo alle Apparizioni. Ma non per questo ci siamo dimenticati di Bernardetta, dato che il Cammino del Giubileo è passato attraverso tre luoghi significativi: il battistero, il cachot e l’oratorio dell’Ospizio. Ma il Cammino del Giubileo si limitava agli avvenimenti fino al 16 luglio 1858, giorno dell’ultima apparizione.

Quest’anno vi propongo di continuare la stessa traccia perchè Bernardetta dopo le apparizioni è vissuta ancora per vent’un anni : otto anni a Lourdes e tredici a Nevers. Se la Chiesa l’ha proclamata « santa », non fu in virtù delle apparizioni (non tutte le veggenti della Storia sono state canonizzate), ma a causa di tutta la sua vita.

Fermare la vita di Bernardetta al 1858 sarebbe altrettanto assurdo come fermare quella della Madonna al giorno dell’Annunciazione. Come Maria ha continuato il suo pellegrinaggio di fede, come sottolineò Giovanni Paolo II, così Bernardetta ha continuato la sua strada con coraggio. Per questo motivo, dopo il Cammino del Giubileo, vi proponiamo il Cammino di Bernardetta.

Non si tratta semplicemente di rileggere in dettaglio una biografia di Bernardetta, ma di estrarre quattro componenti della sua vita cristiana che, in un modo o un altro, nel 21° secolo come nel 19°, tanto i laici come i religiosi, si ritrovano nella propria vita cristiana.

Tuttavia, sarà opportuno, per gli animatori, di conoscere abbastanza bene la vita di Bernardetta : vedere la selezione di pubblicazioni (libri, BD, riviste, CD, DVD) qui sotto. Sarà facile, ogni giorno, fare una presentazione vivace che susciti interrogativi nei pellegrini, partendo dalla vita di Bernardetta.

L’ordine dei quattro temi è lasciato alla discrezione degli animatori.

I) Discernere la propria vocazione

Luogo simbolico : l’Ospizio

Bernardetta ebbe molto presto l’intuizione di diventare religiosa. Non ha mai desiderato trovarsi un posto nel mondo, pur essendovi sollecitata. Ha sempre rifiutato ogni offerta pecuniaria; ha pure respinto i pretendenti e tra questi certuni erano anche seri.Ma ci ha impiegato otto anni per trovare dove il Signore la chiamava. Quando la Signora le disse, la prima volta, di andare alla sorgente per bere e lavarsi, lei si dirige innanzitutto verso il Gave. La Signora deve anche farle capire che non è nella direzione giusta. La scena del 25 febbraio è costellata da va e vieni, da tentennamenti prima della scoperta della sorgente. Successe la stessa cosa nel discernimento della sua vocazione.

Bernardetta, avendo visto la Madonna, credette normale, che dovesse entrare in una Congregazione contemplativa. D’impulso pensò al Carmelo di Bagnères, fondato nel 1853. Ma la salute non le avrebbe consentito di seguire integralmente la regola. In più, lei rifiuta ogni prospettiva di aggiustamenti della regola. Perciò, questo tipo di ordine, con le sue austerità, non è fatto per lei. Deve quindi cercare altrove.

I libri vi racconteranno

  • dei tentativi di diverse Congregazioni per attirare Bernaedetta ;
  • del dialogo con Mons. Forcade, Vescovo di Nevers, nel 1863, al termine del quale Bernardetta risponde che ci penserà su;
  • degli ostacoli da sormontare (mancanza di una dote, salute precaria, attaccamento alla sua famiglia) ;
  • delle reticenze delle Suore ;
  • della pazienza del suo confessore, il rev. Pomian, cappellano dell’Ospizio ;
  • sul tirocinio del servizio presso i malati ;
  • ma finalmente, la sua scelta è per la Congregazione delle « Suore della carità e dell’istruzione cristiana di Nevers », per l’attrattiva al servizio dei poveri e perchè le Suore non hanno cercato di influenzarla.

Domande del giorno:

  • Come discernere la volontà di Dio ?
  • Cosa significa « sia fatta la tua volontà » ?
  • Come discernere una vocazione sacerdotale o religiosa ?
  • Come promuoverle ?

II) La vita come Chiesa

Luogo simbolico : il presbiterio e la chiesa parrocchiale

Bernardetta non frequentava il catechismo : e sappiamo perchè. Ma non viveva fuori della Chiesa. Era stata battezzata che aveva due giorni di vita. Frequentava la chiesa parrocchiale, recandosi alla Messa non solamente alla domenica ma anche in alcuni giorni della settimana. Alla domenica inoltre andava ai vespri : il 14 febbraio 1858, sua madre volle impedirle di tornare alla Grotta, e tra i vari motivi, il rischio di non arrivare in tempo per i vespri. I vespri erano, evidentemenete, in latino. Da notare pure che, se fossero stati cantati in francese, questo non avrebbe cambiato nulla, dato che Bernardetta non conosceva neppure il francese.

La sua Chiesa, è anche la sua famiglia, « piccola chiesa domestica », come l’ha ricordato anche recentemente papa Benedetto XVI. Nella famiglia Soubirous, genitori e figli recitano insieme il rosario; così si aiutano mutuamente. Sopportano insieme i colpi duri della vita e praticano la fiducia. « Là dove due o tre sono riuniti nel mio nome… »

La Chiesa è ben presente nel periodo delle apparizioni, dato che più volte chiede consiglio al rev. Pomian e, soprattutto perchè è incaricata di una missione per « i sacerdoti ». Lo scopo della missione è anch’esso ecclesiale : una processione e una cappella. Nonostante una pessima prima accoglienza del parroco Peyramale, Bernardetta torna al presbiterio. Su richiesta del parroco, lei chiede alla Signora il suo nome che finirà per dirle : « Io sono l’Immacolata Concezione.» Come nel caso del latino dei salmi, lei non capisce queste parole, ma « caso vuole » che corrispondono al dogma proclamato da papa Pio IX nel 1854.

Non immaginiamoci comunque che Bernardetta sia stata una bigotta cieca. Per esempio lei si irrita contro quei Vescovi che usano dei sotterfugi per sottrarle qualche cosa; preferirebbe che rimanessero nelle loro diocesi piuttosto che venire a disturbarla. Bernardetta non confonde affatto i compiti. Era stata incaricata di trasmettere un messaggio : e lei l’ha trasmesso. Ma mai si è creduta superiore ai sacerdoti : anzi rifiuta di benedire degli oggetti.

S. Paolo ha goduto di una grazia straordinaria sul cammino di Damasco : ma è diventato cristiano, come tutti, con il battesimo. Bernardetta ha beneficiato di grazie straordinarie, ma ha continuato a prepararsi alla Prima Comunione, e fu finalmente felice quando potè far parte del gruppo delle Figlie di Maria.

La sua appartenenza alla Chiesa assumerà una forma speciale quando diventerà religiosa. L’obbedienza, in particolare, non si vive allo stesso modo soprattutto se si confronta una religiosa del 19° secolo e un donna laica del 21° secolo. Ma non si può ridurre la vita di Bernardetta a Nevers ai racconti, a volte anche tendenziosi, con le sue superiore. Nel quotidiano, Bernardetta condivideva con le altre Suore lo stesso desiderio di amare Cristo e il prossimo. Aveva pure l’incarico di aiutare tante altre Suore quando erano nella sofferenza o in difficoltà.

La sua visione di Chiesa superava i confini della sua comunità religiosa : Bernardetta aveva uno spiccato senso della comunione dei santi. O meglio ancora, della comunione con i peccatori. Lei mise in atto, per tutta la vita, l’ordine della Signora : « Pregate Dio per i peccatori. » Fece l’offerta di tutte le sue rinunce e sofferenze per i peccatori. Nelle notti di insonnia, si univa spiritualmente alle Messe che si celebravano, nelle prime ore del mattino, sotto altri cieli.

Domande del giorno :

  • Quali sono le nostre maggiori esperienze, positive o negative, di « vita nella Chiesa » ?
  • Si parla spesso della « comunità parrocchiale » : una parrocchia può diventare una comunità ?
  • « Obbedire alla Chiesa » : queste parole hanno un significato per voi ?
  • III) L’Eucaristia – Luogo simbolico : la tenda dell’adorazione
    L’Eucaristia è legata alle apparizioni, almeno cronologicamente. Bernardetta è tornata da Bartrès nel gennaio 1858 per preparare, finalmente, la sua Prima Comunione che avvenne il 3 giugno, giorno del Corpus Domini, nell’oratorio dell’Ospizio. E’ per questo che il Cammino del Giubileo terminava in questo posto.
    Oltre alla coincidenza delle date, è possibile scoprire una logica tra le apparizioni e l’Eucaristia : prima, Maria ha preparato Bernardetta a ricevere suo Figlio; poi, Maria dà suo Figlio a Bernardetta. Così facendo, ha inizio la realizzazione della promessa del 18 febbraio : Bernardetta sarà felice, “non in questo mondo, ma nell’altro”. L’Eucaristia è il pregustare l’altro mondo.
    In un’epoca in cui la comunione era ancora rara, Bernardetta ottenne dal suo confessore l’autorizzazione a comunicarsi tre volte alla settimana. A Nevers, lei potrà fare la comunione con più frequenza. Le consorelle testimonieranno della bellezza del suo volto e del suo raccoglimento quando si accostava alla comunione e quando, subito dopo, faceva il ringraziamento, che a volte si prolungava senza che se ne rendesse conto.
    Bernardetta si è alimentata più dell’Eucaristia che dei ricordi della Grotta. Per mezzo dell’Eucaristia lei si sentiva in unione con la Madonna, cosí noi riceviamo il corpo risuscitato di Colui che è nato dalla Vergine Maria : Ave verum corpus natum de Maria Virgine. 

     

    Chi desiderasse meditare sul legame tra Maria e l’Eucaristia potrebbe leggere, nell’enciclica di papa Giovanni Paolo II sull’Eucaristia, il capitolo che si riferisce a Maria, la « donna eucaristica ».

    Durante i suoi lunghi e frequenti soggiorni nell’infermeria di Nevers, Bernardetta sentirà spesso il dispiacere di “non poter assistere alla Messa”, come si diceva all’epoca. Ma appena possibile vi partecipava intesamente, unendo il sacrificio della sua vita e delle sue sofferenze al sacrificio del Cristo.

    Nell’infermeria, il suo letto era circondato da un cortinato bianco. Lei chiamava questo luogo la sua « cappella bianca ». La Madonna l’aveva inviata a dire ai sacerdoti che si costruisse una cappella. Al momento della sua morte, nel 1879, la basilica dell’Immacolata Concezione era già stata consacrata e il progetto di una chiesa ancora più grande, quella del Rosario era già in studio. Ma l’edificio vero, e i templi di pietra ne sono solo l’espressione, è quello che ha Cristo come base o chiave di volta e che si costruisce nello Spirito Santo.

    Nelle ultime ore della vita terrena, Bernardetta si paragona a un chicco di grano, simile a quelli che lei aveva visto macinare nel Mulino di Boly. Di fatto stava riproponendo in se stessa la vocazione del Servo sofferente : « Triturata dalla sofferenza, è piaciuta al Signore. » Lei sapeva che i chicchi dovevano essere macinati per diventare Pane di vita.

    Domande del giorno :

    • La comunione è diventata « frequente » dal tempo del santo papa Pio X : per questo motivo le è stata dedicata la grande basilica sotterranea.
    • Cosa si può fare affinchè la comunione frequente non sia vissuta come un diritto o, peggio, come un automatismo ?
    • La comunione ha, forse, vanificato la preghiera eucaristica ?
    • Pratichiamo l’adorazione eucaristica,come forma di preghiera riscoperta dalle giovani generazioni ?
    • Come si vivono a Lourdes, i tempi eucaristici del pomeriggio : processione, adorazione,benedizione ?

    IV) Il servizio

    Luoghi simbolici : le Accueils dei malati, la Cité Saint-Pierre

    Il Giovedì Santo, stando alla liturgia, Gesù ha istituito l’Eucaristia e ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Nei due aspetti, dice loro di compiere anch’essi i gesti che gli hanno visto fare. « Fate questo in memoria di me. » « E’ un esempio che vi lascio, perchè anche voi lo facciate, come io l’ho fatto a voi. »

    All’Ospizio delle Suore di Nevers, Bernardetta ha praticato, al tempo stesso, una spiritualità eucaristica e ha cominciato a servire i malati. A dire il vero, il servizio in casa sua era una caratteristica abituale, tanto in famiglia come al piccolo bar della zia o a Bartrès. Ma con dei malati, anziani, miserabili e infermi, in pieno 19° secolo, il servizio aveva una forma meno poetica che l’essere “custode di pecore”.

    E’ anche vero che Bernardetta era forte interiormente, in un corpo fragile, e che aveva già provato le durezze della vita, ma il suo amore per i poveri non dipendeva solo dalle sue qualità umane. Come tutti i santi, lei amava il Cristo nelle sue membra sofferenti. Benchè il loro carisma specifico non era rivolto all’assistenza ai malati, sono di fatto pochi i santi che non abbiano sentito un amore tenero ed effettivo per i malati. Basta pensare a S. Ignazio di Loyola o a Federico Ozanam. Nei vangeli, tra quanti avvicinarono Gesù la maggior parte era costituita da malati e disabili.

    Bernardetta ha superato il ribrezzo davanti a certe piaghe, grazie al suo amore a Cristo. Infondeva coraggio ad alcune Suore nauseate dall’orrore del male. Da semplice aiuto infermiera che doveva occuparsi solo di portare delle tisane, divenne la responsabile dell’infermeria di Nevers e il dottore del convento manifestò la tua testimonianza di stima e di fiducia nei riguardi di questa Suora che certuni volevano far passare per pazza.

    Con la sua gioia interiore, con il suo buon senso, con la sua lucidità spirituale, con la sua umiltà, con l’esempio della sua preghiera, Bernardetta serviva la comunità, senza rendersene conto, anzi lei si paragonava a una scopa che si mette dietro una porta dopo aver svolto il suo compito.

    La cosa più dura per Bernardetta furono le rinuncie. Dovette rinunciare a essere inviata in una casa della Congregazione per assistere i più poveri : le Superiore ritennero che fosse imprudente lasciarla partire da Nevers. Dovette anche rinunciare a servire le sue Suore come infirmiera e accetare in cambio di essere servita lei stessa. Bernardetta era umile, ma anche fiera : accettare di dover “dipendere” le costò molto ammetterlo.

    Come non associarla a papa Giovanni Paolo II che negli ultimi tempi del suo pontificato, ritenne che il servizio più grande che poteva rendere alla Chiesa era di offrire le sue sofferenze in unione con il Cristo Salvatore ?

     

    Domande del giorno :

    • Quali sono le forme di servizio che noi possiamo dare? Attorno a noi ? Nella chiesa ? Nella società ?
    • La stessa domanda per quanto riguarda le comunità cristiane alle quali apparteniamo, in primo luogo le parrocchie : qual’è il servizio che il Signore si aspetta ?
    • Che il Cristo sia presente nei fratelli e sorelle nella disgrazia, è un pensiero che ci accompagna ?
    • La preghiera ci risulta come un servizio agli altri ?
  • Quali sono le nostre maggiori esperienze, positive o negative, di « vita nella Chiesa » ?
  • Si parla spesso della « comunità parrocchiale » : una parrocchia può diventare una comunità ?
  • « Obbedire alla Chiesa » : queste parole hanno un significato per voi ?
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