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Testimonianze al ritorno da Lourdes

Lourdes – Alcuni pellegrini trovano un tempo di pace e serenità ai piedi della grotta di Massabielle per rigenerare quella fatica corporale e spirituale che la vita odierna porta a vivere quotidianamente


Il pellegrinaggio diocesano di Lourdes è sempre un momento in cui alcuni pellegrini trovano un tempo di pace e serenità ai piedi della grotta di Massabielle per rigenerare quella fatica corporale e spirituale che la vita odierna porta a vivere quotidianamente.
Queste testimonianze vogliono rappresentare come generazioni a confronto hanno vissuto questi giorni di Lourdes.

Rita: Ritornare in un luogo come Lourdes è sempre una grande emozione. Ho avuto la grazia di partecipare molte volte al pellegrinaggio diocesano sia in veste di dama che di pellegrina. Posso affermare con certezza che ogni volta è stata per me un’esperienza nuova, profonda, coinvolgente che mi ha sicuramente arricchita e mi ha aiutata a crescere nella fede e a capire quali sono i valori che nella vita realmente contano e che ti permettono di stare bene con te stessa e con gli altri, specialmente in famiglia, visto che anche quest’anno sono venuta con i figli Andrea e Ilaria e mia mamma Anna.
Purtroppo la vita di tutti i giorni spesso ci distrae da tutto ciò: c’è poco tempo per la riflessione. Ed ecco allora che l’atmosfera particolare che si respira in questo luogo santo ci aiuta a “recuperare”, ad assaporare momenti unici e ci dona quella carica di cui abbiamo tanto bisogno una volta tornati alle nostre case.
Albina: Già la prima volta che ero venuta a Lourdes è stato molto bello, ma questa è stata ancora più commovente perché ho trovato un’atmosfera sempre più coinvolgente e questo mi dona tantissima serenità che vorrei trasmettere agli altri soprattutto coloro che hanno più bisogno.
Questo viaggio è stato anche un “fioretto” per la Madonna visto che prima dell’operazione avuta pochi mesi fa avevo promesso nel cuore che sarei andata nuovamente a Lourdes se tutto fosse andato bene; oggi ritorno molto fortificata non solo per aver ringraziato la Vergine Maria per avermi sostenuto nella malattia ma anche per aver portato tanti amici e parenti nella preghiera affidando le loro vite alla Madonna.
Anna: Vengo a Lourdes da oltre 10 anni e quest’anno in particolare è stata un’esperienza molto forte a livello spirituale perché ho potuto vedere come la grazia di Dio agisce nella crescita di mio nipote Andrea che per il secondo anno ha intrapreso il cammino di mini-barelliere e il vederlo felice nel donare sorrisi e assistenza ai malati presenti è stata veramente una gioia grande.
Inoltre avere vicino sia la figlia Rita che la nipote Ilaria è stato un vivere “in famiglia” un cammino alla riscoperta della fede che come fonte importante deve sempre avere il nucleo famigliare e specialmente ho notato nella concretezza come il Signore mi ha concesso di trasmettere il dono dell’amore di Cristo alle persone a cui ho dato la vita.
Ilaria: Ho 9 anni e sono venuta a Lourdes per pregare e vedere la Madonnina ed io vengo a Lourdes da quando avevo 6 mesi.
Una visita molto bella che ho fatto è alla “petit Lourdes”, una piccola città dove tutto è piccolo ma fatto molto bene che è la rappresentazione del paesino dove viveva da piccola Bernardette prima di incontrare la Madonnina.
Anche la fiaccolata (processione mariana n.d.r.) mi è piaciuta tantissimo perché tutte le fiaccole erano accese e formavano delle strisce colorate come un serpentone di luce; poi mi è piaciuta anche la messa internazionale perché è importante che tanta gente diversa e in tante lingue comunque capisca la stessa parola di Gesù.
Anche la grotta mi è piaciuta tanto perchè molta gente cercava di toccare l’acqua che tanti anni fa la Madonnina ha detto a Bernardette di bere.
Spero tanto che il prossimo anno possa tornare a Lourdes ma soprattutto voglio fare tra alcuni anni, appena posso, la mini-dama per fare le stesse cose che il mio fratellone Andrea ha fatto in questi giorni.
Marilena: questa mattina dopo l’ultima Messa in basilica, ho avuto la consapevolezza che il pellegrinaggio era al termine e ho provato una forte nostalgia nel lasciare un luogo così sacro. Inoltre, allo stesso tempo, ho sentito in me una grande soddisfazione di avere Fabiano, mio figlio, che ha svolto il suo piccolo compito di mini-barelliere aiutando i malati con tanto amore e spirito di servizio sapendo anche quanti sacrifici ha fatto pur di partecipare a questo pellegrinaggio per aiutare chi soffre.
Molto commovente è stato accendere delle candele per persone a me molto vicine le quali mi hanno affidato le loro personali intenzioni, questo compito mi ha fatto sentire molto vicina a Bernardette che con fiducia e un po’ di timore andava alla grotta per ricevere dalla Vergine Maria quella forza di speranza da poi ritrasmettere al prossimo con maggior slancio e sicuro affidamento a Dio tramite la preghiera.

Nella foto alcuni pellegrini dell’hotel Roc de Massabielle: da sinistra Claudio, Rita, Albina, Ilaria, Anna e Marilena

Claudio Luigi Fasulo, seminarista

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