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Liberi di credere, esperienza di fede e libertà

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Liberi di credere, per vivere un’esperienza di fede e libertà e riscoprire Gesù quale tesoro prezioso da condividere con gli altri fino alle estreme periferie. Questi sono i giovani in cammino dell’Unitalsi, che dal 6 al 9 dicembre 2014 si sono ritrovati a Lourdes, ai piedi della Madonna, per vivere il loro settimo pellegrinaggio nazionale. Un momento di incontro, condivisione e preghiera che si è aperto davanti alla grotta delle apparizioni con una liturgia della parola, presieduta da mons. Luigi Marrucci, assistente nazionale ecclesiastico Unitalsi.

Anche Papa Francesco, con un messaggio scritto, letto davanti alla grotta da don Danilo Priori vice-assistente nazionale ecclesiastico, ha voluto “incoraggiare i giovani dell’Unitalsi a proseguire nell’impegno di essere ovunque portatori di bontà e pace per contribuire all’edificazione di un mondo più solidale e fraterno e promuovere un autentico progresso umano e cristiano…”.

È stata la coinvolgente voce della cantate Noemi, che si è esibita al pianoforte in un medley dei suoi pezzi più conosciuti, a chiudere il primo giorno di pellegrinaggio dei giovani Unitalsi a Lourdes. Una serata di musica e spettacolo durante la quale i giovani delle varie sezioni italiane hanno presentato dei cortometraggi, da loro ideati e realizzati, sul tema #Liberi di credere.

I giovani in cammino dell’Unitalsi sanno essere giovani in festa, in preghiera, in meditazione, in testimonianza. La mattina del 7 dicembre, durante una tavola rotonda moderata dalla giornalista di Sky Raffaella Cesaroni, i giovani hanno potuto riflettere sul tema della libertà, ascoltando dalla voce dei loro protagonisti, il racconto di storie legate a esperienze di libertà negata, a causa di una malattia, del carcere, oppure di libertà limitata per una scelta d’amore, come hanno raccontato alcune suore clarisse.

“Liberi di percorrere il cammino della fede, pronunciando un eccomi come quello di Maria e di Bernadette, con un sì libero e quotidiano. Tocca a voi cari giovani far risplendere la bellezza della luce di Dio”. Un’esortazione chiara e forte, che mons. Marrucci ha rivolto ai giovani nell’omelia della santa messa domenicale, nella parrocchia del Sacro Cuore di Lourdes, che custodisce il fonte battesimale al quale venne battezzata Bernadette.

Flaubert scriveva che Dio è nei dettagli. Uno sguardo, un abbraccio, un sorriso sono dettagli ma se arrivano dai giovani Unitalsi si trasformano in un vortice di emozioni.

Non è una mattina come le altre alla stazione di Lourdes. Sotto un cielo grigio, la città pigramente si sveglia. L’atmosfera è elettrica, c’è qualcosa che vibra nell’aria. Sono i cuori dei giovani in cammino, pronti a salire sul treno bianco che li riporterà a casa. Non c’è stanchezza sui loro volti, ma solo felicità per quello che hanno vissuto nei giorni del loro pellegrinaggio nazionale.

Cantano, ballano, sventolano le sciarpe colorate, si scattano gli ultimi selfie prima di ripartire… la loro gioia è incontenibile, anche se velata da un po’ di naturale nostalgia per i memorabili momenti trascorsi insieme.

I giovani Unitalsi hanno dato un significato forte al loro pellegrinaggio: incontrare, conoscere e per-correre le periferie geografiche ed esistenziali del nostro tempo. Una consapevolezza testimoniata fin dal viaggio in treno, durante il quale hanno indossato le colorate felpe “Made in grotta”, realizzate, in esclusiva per l’Unitalsi, dai detenuti della casa circondariale romana di Rebibbia.

Indossando la felpa durante il pellegrinaggio, ogni giovane ha portato con sé la storia e l’esperienza di ciascun detenuto, testimoniando quanto anche l’emarginazione, il disagio e la solitudine dell’altro siano ferite di cui è necessario farsi carico.

L’ultimo di giorno di pellegrinaggio è volato via troppo in fretta: una giornata, scandita dalla preghiera, con la messa mattutina nella basilica di San Pio X, nel giorno della solennità dell’Immacolata concezione e con l’adorazione eucaristica nella basilica del rosario, presieduta da monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, che ha vissuto il pellegrinaggio dei giovani a Lourdes insieme a venti tra residenti e operatori delle Case Famiglia romane di Villa Glori.

I giovani hanno pregato, cantato e adorato Gesù presente in mezzo a loro. Al termine dell’adorazione, a ciascun giovane è stata donata una piccola spilla a forma di piedi, realizzata dagli ospiti di Villa Glori, quasi a voler simboleggiare che le periferie s’incontrano solo se siamo disposti a fare un passo verso l’altro.

A lasciarsi contagiare dall’entusiasmo e dall’energia dei giovani anche Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi e Dante D’Elpidio, vice presidente.

Un pubblico interessato ha seguito con attenzione il concerto “Ode alla vergine”, nella chiesa di Santa Bernadette. Un momento durante il quale i partecipati al pellegrinaggio hanno potuto meditare sulla figura della Vergine Maria, attraverso brani di musica sacra dedicati alla Madonna, interpretati dal soprano Antonella Rondinone, accompagnata al pianoforte da Stefania Mobilio.

L’esibizione dell’étoile internazionale Sabrina Brazzo e di Andrea Volpintesta, sulle note dell’Ave Maria di Schubert e Gounod, ha reso ancora più emozionante il concerto, apprezzato dai giovani che in più di un’occasione hanno applaudito gli artisti.

Una giornata, ricca di emozioni, quella dell’8 dicembre che ha trovato nella serata finale la degna conclusione di un pellegrinaggio che ha toccato profondamente i cuori di tutti i partecipanti.

Una passerella, arricchita con fiori di cartapesta e luci bianche, ha fatto da scenografia al momento più emozionante della serata: “Io accolgo te” la sfilata di abiti di sposa, indossati da alcuni giovani dell’Unitalsi. Un’occasione per ammirare la creatività di Maria D’Andrea, la stilista unitalsiana che li ha realizzati ma soprattutto per riflettere sul tema della vita affettiva delle persone con disabilità, da non considerare semplicemente come soggetti da assistere ma come protagoniste della loro vita.

Un’atmosfera d’incontenibile entusiasmo ha accolto Michele Bravi, giovane talento musicale, con l’X-Factor non solo nella voce ma anche nel cuore. Immediata l’intesa con i giovani dell’Unitalsi, che hanno cantato insieme a lui alcuni dei suoi pezzi più conosciuti.

Grazie giovani Unitalsi per aver deciso di esserci, grazie per essere giovani in cammino…non accontentatevi mai, ma tentate sempre l’impossibile.

Fonte Tele Radio Padre Pio

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