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Lourdes ti cambia dentro e ti porta in un mondo diverso

resciaoggi

Partito carico di speranze, il treno è tornato a Rovato da Lourdes con la gioia che brillava negli occhi di pellegrini, ammalati, infermieri e portantini.
Il pellegrinaggio organizzato dal Cvs (Centro volontari della sofferenza) della Diocesi di Brescia con i Silenziosi operai della Croce, guidato da don Luigi Garosio ha potuto contare anche al ritorno sul servizio di Polizia locale, Carabinieri e Polfer, per garantire la sosta a vetture e ambulanze. Arrivato in perfetto orario il treno «aveva quattro ore di ritardo alla partenza – ha raccontato un’infermiera – ma le ha recuperate tutte senza mai fermarsi».
«SONO EMOZIONI profonde quelle di chi va a Lourdes – ha detto un pellegrino – emozioni di un viaggio che ti cambia dentro e ti porta in un mondo diverso». Domenico Marchesi, 76 anni di Vestone, abbracciato il fratello che lo aspettava ha commentato: «Lourdes mi ha dato la gioia di vivere, ho trovato fraternità amore e serenità. A Dio piacendo ci tornerò l’anno prossimo».
Il lunghissimo convoglio, con oltre 540 persone, si è fermato due ore per consentire ad alpini, protezione civile e parenti di scaricare valige e borsoni dai finestrini.
«Ci saremo anche l’anno prossimo» assicurano nello spazio angusto del vano di accesso al montacarichi della carrozza con le barelle, Linda (vice responsabile delle sale del primo piano dell’Hopital d’accueil di Lourdes) ed Enrico. La coppia di fidanzati di Lumezzane il 30 luglio, dopo dieci pellegrinaggi, convolerà a nozze.  «Il 30 maggio si sposerà un’altra coppia che è venuta a Lourdes per prepararsi al matrimonio» aggiunge una collega. Su quel montacarichi il miracolo della fede si vede in chi scende in carrozzella o in barella con gli occhi che brillano, il sorriso sulla labbra e la mano alzata per salutare. Come Giordano Pederzoni, modenese trapiantato a Gussago, che sul marciapiede del primo binario dalla carrozzella ha raccontato: «Alla partenza le notizie di Bruxelles facevano male: sono state una motivazione che si è aggiunta a quelle delle nostre preghiere per il pellegrinaggio.
A Lourdes abbiamo pregato per la pace di tutti non solo per la nostra. Vado a Lourdes da quarant’anni – ha spiegato – e vi trovo sempre una “mamma” che mi aspetta, che sa dirmi e darmi tante cose. Quest’anno in modo particolare ci sono andato per ringraziarla per essermi stata ancora più vicina».
GIULIA,volontaria Cvs di Concesio racconta che è il suo sesto pellegrinaggio: «A Lourdes ho trovato la pace e la serenità. Ci tornerò l’anno prossimo.Una nostra volontaria che abita a Bruxelles non è potuta venire ma ci ha rassicurato che non le era successo nulla: ci sarà il prossimo anno». Sul treno infermieri e portantini hanno un abbraccio e unsaluto per ogni persona che aiutano a scendere. Don Luigi Garosio, capo comitiva, spiega: «Questa è l’esperienza di ogni pellegrinaggio: è tanto il bene che si sperimenta nella gioia degli incontri che non è facile abbandonare il treno. Quando siamo partiti l’effetto di Bruxelles ha fatto scattare la mobilitazione della preghiera in un viaggio che è sempre desidero del bene e dell’amore della madre di Dio»•

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