E’ nata negli Stati Uniti una straordinaria iniziativa che si propone di celebrare ogni anno “l’eccellenza italiana del terzo millennio”
Il 22 novembre, la presentazione ufficiale
Di Renzo Allegri
“PrimiDiecy Society”: si chiama così una nuova e ammirevole iniziativa italiana nata negli Stati Uniti e che avrà la sua presentazione al pubblico internazionale il 22 novembre a New York. Si tratta di una specie di premio che ha lo scopo di celebrare “l’eccellenza italiana del terzo millennio”. Ogni anno, una speciale giuria di esperti seleziona dieci italiani, che vivono e lavorano negli Stati Uniti, e li proclama “Primi”, cioè “Eccellenze”, “Esempi” da onorare, esaltare e imitare. Esempi soprattutto per le giovani generazioni perchè “si sono fatti da soli”, e si sono affermati in America e nel mondo con straordinari successi professionali uniti a grandi doti umane, onorando così la patria lontana e portando un fondamentale contributo al Paese in cui attualmente risiedono.
Ma la nuova iniziativa non si ferma alla proclamazione e alla premiazione di questi personaggi. Li vuole utilizzare come “maestri”, “educatori”, “sostenitori” degli ideali per cui sono stati scelti. Sta in questo aspetto la novità dell’iniziativa. Questi dieci campioni, diventano membri di un club esclusivo, “PrimiDieciSociety”, destinato ad arricchirsi ogni anno di altri dieci campioni, formando, nel corso del tempo, una “numerosa comunità di eccellenze italiane”, fortemente coese tra di loro e che, attraverso iniziative, incontri, dibattiti televisivi, convegni, diventano un esempio, un “canale mediatico” promotore, sostenitore, divulgatore di quegli alti valori professionali ed umani, che hanno praticato nella loro vita e di cui sono diventati degli ammirevoli testimonial.
Sembra un’utopia. Siamo abituati ad essere inondati di informazioni, articoli e spot di ogni genere su concorsi di bellezza, reality televisivi, gare sportive, festival di ogni genere. Finalmente, una iniziativa che non sia una competizione effimera, chiassosa, che non richieda esibizioni fisiche, classifiche, che non insinui promesse mirabolanti da raggiungere con niente, ma che prenda in considerazione i valori, i successi concreti ottenuti con il lavoro sodo, continuo, eseguito lontano dai riflettori, frutto di intelligenza, di impegno professionale e accompagnato da quelle straordinarie qualità umane che rendono le persone veramente ammirevoli.
L’iniziativa è di un italiano, Riccardo Lo Faro, 48 anni, giornalista e scrittore, nato a Roma ma che fin da quando era studente universitario trascorre gran parte dell’anno in Florida, dove ha uno studio.
<<Sono sempre stato affascinato dalle biografie delle persone famose>>, dice. << Di quelle che un tempo, in America, venivano definite “self-made man”, uomini che si fanno da soli. Per circa dieci anni, negli USA, mi sono occupato principalmente di scrivere biografie, come ghost-writer. Un lavoro che mi ha permesso di conoscere a fondo il successo di molti americani importanti ma anche di parecchi italiani che si sono affermati in America. E vero che noi italiani siamo conosciuti nel mondo soprattutto per gli spaghetti, per il migliore gelato, per la Ferrari e, purtroppo, anche per la per la mafia. Ma io ho constatato, non solo negli Stati Uniti, ma anche in altre nazioni dove sono andato, che siamo soprattutto accolti ed apprezzati per il nostro calore umano e per la volontà di stabilire legami forti e profondi. Noi italiani otteniamo successo professionale nel mondo perché siamo brave persone, capaci di realizzare successi impensabili, anche nelle condizioni più disagiate. E’ nata da queste riflessioni l’idea di dar vita a una iniziativa che faccia conoscere queste persone straordinarie, per additarle come esempio soprattutto ai giovani>>.
Riccardo Lo Faro ha lavorato a questa sua idea per due anni. Ha avvicinato personalità di ogni genere, politici, intellettuali, professori universitari, banchieri, manager , consolati, ambasciate, accademie. Ha trovato appoggio, sostegno, incoraggiamento ovunque. Tutti sentono che è necessario nutrire i giovani di questo nostro tempo, frastornato da ogni genere di crisi, con ideali luminosi, basati sui valori umani più alti. L’iniziativa è arrivata ora al suo primo traguardo reale, che sarà anche un decisivo test della qualità del suo avvenire.
<<Venerdì 22 novembre, ci sarà la presentazione della “PrimiDieci Society”>>, dice Riccardo Lo Faro. <<I primi campioni di questa iniziativa, che prende il via in questo 2013, Anno della Cultura Italiana negli USA. Sono i primi a dar vita a quel “Club esclusivo dell’eccellenza italiana nel mondo” che noi vorremmo diventasse un faro di vita e di saggezza per le nuove generazioni>>.
Dove si terrà questa presentazione?
<<A New York, nel corso dell’annuale Serata di Gala della Camera di Commercio Italy-America di New York. Un evento tradizionalmente importante nella comunità italiana negli Stati Uniti, che già di per sé, ogni anno, richiama l’attenzione del pubblico, con la presenza della stampa, tv USA, italiana e internazionale, con 600 invitati vip, istituzioni, aziende eccetera. Quest’anno, grazie al presidente della camera di Commercio Italy-America, dottor Claudio Bozzo, la celebre serata di Gala ha voluto aprire le porte anche alla nostra iniziativa. Il dottor Bozzo si è subito dimostrato entusiasta della nostra idea, l’ha appoggiata al punto da patrocinare anche un nuovo settore riservato ai giovani professionisti italiani e italo-americani, settore che abbiamo chiamato “PrimiDieci-Under Forty”,cioè fino ai 40 anni di età>>.
Come si articolerà la cerimonia di presentazione?
<<Ai partecipanti a quella Serata di Gala, e ai rappresentanti dei mass media internazionali, verrà illustrata l’iniziativa in tutte le sue sfaccettature e programmi. Verranno presentati anche i due volumi con le biografie dei “PrimiDieci” e dei “PrimiDieci-Under Forty”. Si tratta di due eleganti volumi contenenti dieci brevi biografie delle persone scelte, arricchite da fotografie a colori ed approfondimenti, pubblicate in due distinte versione: inglese ed italiano. E verranno naturalmente festeggiati i protagonisti, come è giusto fare e come meritano. Madrina della serata, la contessa Francesca Baldeschi Balleani, che da almeno mezze secolo rappresenta la cultura italiana negli USA >>.
Quali saranno i programmi annuali della Society?
<<Per tenere vivo lo spirito della nostra iniziativa, non dobbiamo limitarci alla annuale premiazione. Ma anche nel corso dell’anno ci saranno varie occasioni perché questi “campioni di eccellenza” vengano conosciuti: presentazione in varie sedi dei libri che raccontano la loro storia, partecipazione a programmi televisivi, conferenze, dibattiti, negli Stati Uniti e anche in Italia. In Italia, la Rai sta organizzando una trasmissione specifica sui “PrimiDieci 2013”. Durante la prossima estate, a Cortina d’Ampezzo, terremo una settimana di dibattiti sull’argomento con la partecipazione naturalmente dei nostri protagonisti>>
<< Emilio Bizzi, neuroscienziato, uno dei più celebri studiosi del cervello che si siano oggi al mondo. Accademico dei Lincei, è anche membro della “American Academy of Arts and Sciences”, di cui è stato pure presidente. La sua esistenza è costellata di incarichi scientifici ad alto livello: professore del “MIT Institute”, ricercatore del “McGovern Institute” e professore di Scienze del Cervello e Comportamento Umano presso Eugene McDermott. In tutte le sue attività professionali e in tutte le sue opere scientifiche egli ha sempre avuto una particolare attenzione verso i giovani.
Luca Cicalese e sua moglie Cristiana Rastellini. Lui è un celebre chirurgo dei trapianti, professore di Dipartimento di Chirurgia, direttore del “Texas Transplant Center”; e lei, medico, docente universitaria, ricercatrice e pioniere di una particolare tecnica di trapianto di insule pancreatiche (lobo della corteccia cerebrale), fondamentale per la ricerca sul diabete. Hanno quattro figli e formano una coppia invidiabile nella ricerca scientifica come nella vita familiare>>.
Bruno Serato, chef, proprietario di uno dei più rinomati ristoranti di Los Angeles, il “Anaheim White House”, frequentato dai divi di Hollywood. Veneto d’origine, Bruno Serato è nato a San Bonifacio, in provincia di Verona, e giovanissimo è emigrato in America in cerca di fortuna. Ha cominciato come lavapiatti ed è diventato uno chef di fama mondiale. Ma è anche un campione di generosità, impegnato nella distribuzione di centinaia di pasti giornalieri gratuiti ai bambini disagiati dell’area del sud California. Per questo, nel 2010, la rivista americana “People” lo ha inserito nella lista dei “Sei Eroi degli Stati Uniti” e, nel 2011, la Cnn lo ha scelto per la sua “Top 20 Heores 2011”, dedicata alle persone che con il loro impegno tentano di cambiare il mondo.
Matilda Cuomo, moglie dell’ex governatore dello Stato di New York, fondatrice e presidente di “Mentoring USA” e del “Mentoring USA-Italia”, fondazioni contro il disagio giovanile.
Arturo di Modica , scultore siciliano, autore di opere ciclopiche, diventato famoso per i suoi “tori”: quello simbolo della Borsa di New York, e quello recentemente installato davanti alla Borsa di Shanghai
Federico Faggin, di Vicenza, da oltre 30 anni negli USA. Padre del primo microprocessore (Intel 4004), ha ricevuto la National Medal of Technology and Innovation, massima onorificenza statunitense per la tecnologia e l’innovazione.
Dante Ferretti , scenografo celeberrimo, tre volte premio Oscar con “The Aviator” e “Hugo” di Martin Scorsese e “Sweeney Todd” di Tim Burton.
Marco Marinucci, ingegnere e manager di Google. Marco ha preso un Master in Ingegneria con specializzazione in Intelligenza Artificiale all’Università di Genova e poi è partito per il mondo. E’ vissuto in Spagna e in Francia, prima di approdare a Google e stabilirli in California, a San Francisco. E’ il fondatore e direttore esecutivo di “Mind the Bridge” ed è responsabile del “Google’s content partnerships activities” in diversi Paesi.
Renato Turano, calabrese di Castrolibero, emigrato con la sua famiglia negli Stati Uniti d’America nel 1950, quando aveva otto anni. E’ laureato in Economia, ha conseguito un master in Business Administration all’Università di Chicago e ed è stato insignito di un Dottorato Honoris Causa dall’Università del Wisconsin-Parkside. Imprenditore, è a capo della più grande azienda di produzione di pane artigianale del Nord America. E’ un punto di riferimento di tutti i concittadini della comunità italiana in Nord America.
Mariuccia Zerilli Marimò, baronessa, conosciuta in America come “la leonessa della cultura italiana”. Fondatrice della “Casa Italiana” presso la New York University, sede della cultura italiana nella
Grande Mela, ha speso la sua esistenza a promuovere, attraverso prestigiosi eventi, tutte le forme d’arte del nostro paese.
<<Ci sono poi i “PrimiDieci-Uunder Forty”, cioè i giovani italiani e italo-americani, che si stanno facendo onore in questo Paese e che, a loro volta, sono un grande esempio di impegno professionale per le nuove generazioni>>.
Economicamente, come si sovvenziona un’organizzazione del genere?
<<Premesso che è una iniziativa privata, va subito detto che non è previsto alcun costo a carico delle personalità scelte. L’opera editoriale si finanzia unicamente tramite il sottoscritto, i miei collaboratori ed alcuni selezionati sostenitori/sponsor a cui dedichiamo una pagina intera del libro. Su 240 pagine di libro, una ventina circa sono offerte ai nostri sponsor. Per regola fondamentale, nessuno sponsor può essere legato in alcun modo alle dieci personalità scelte.
<<Nella preparazione di questa nostra iniziativa abbiamo incontrato ampia collaborazione, in particolare con il Ministero degli Affari Esteri, con la Direzione Generale Sistema Paese, con l’Istituto per il Commercio Estero, con la Camera di Commercio Italy-America di New York , con i Consolati Generali di New York, Boston, Chicago, Miami, Houston, Los Angeles, San Francisco>>.
Renzo Allegri