Un libro di cucina, divertente e originale, rilancia alcuni piatti antichi e dimenticati
LE RICETTE CHE PIACEVANO ANCHE AI SANTI
di Roberto Allegri
In mezzo all’oceano di libri, manuali, opuscoli e riviste di cucina e gastronomia che si trovano nelle librerie e nelle edicole, spicca un volumetto da poco uscito che si distingue per la sua divertente originalità.
E anche per questo è dedicato alle ricette di cibi “preferiti” non da famosi gourmet, dei soliti cuochi protagonisti dei programmi tv, né di VIP con il pallino dei fornelli, ma da alcuni santi.
Sì, autentici santi, di quelli che fanno parte del Martirologio della Chiesa Cattolica, i cui nomi si trovano sui calendari e che in giro per il mondo hanno chiese e cattedrali a loro dedicate.
Il libretto in questione si intitola “In cucina con i santi. Ricette di cielo e di terra”, 160 pagine, pubblicato dalle Edizioni San Paolo e redatto da don Andrea Ciucci e don Paolo Sartor, due sacerdoti della diocesi di Milano, appassionati di cucina.
Dopo il successo di un loro precedente volumetto, dal titolo “A tavola con Abramo. Le ricette della Bibbia”, ora hanno investigato sui “gusti culinari” dei santi.
Studiando antiche biografie, epistolari e tradizioni popolari, hanno ricostruito le ricette di piatti che piacevano a vari santi celebri, come per esempio a Sant’Agostino, a San Benedetto, a Santa Chiara, a San Pio da Pietrelcina fino a Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, ormai prossimi alla gloria degli altari, “condendo” il tutto con curiosità, cenni biografici e aforismi.
Le ricette sono esposte in modo chiaro e semplice in modo che chiunque può ripeterle nella propria cucina.
Si viene così a sapere come preparare la “farinata” che piaceva tanto a sant’Agostino; la “minestra con le foglie di faggio” che san Benedetto mangiava nel monastero di Citeaux; i biscotti “mostaccioli” che, secondo la tradizione, madonna Jacopa dei Sottesoli, devota di santa Chiara, preparava per Francesco d’Assisi; gli “spaghetti aglio, olio e cipolla” che santa Maria Goretti cucinava per la sua famiglia.
Ci sono poi varie ricette povere, legate alla cultura contadina bergamasca, che Papa Giovanni amava quando viveva a Sotto il Monte, ad esempio “la polenta con i cavoli”.
E si racconta anche della “Papieska Kremowka”, un dolce di cui Wojtyla andava matto quando era un bambino.
La ricetta era stata completamente abbandonata da tempo, ma quando, nel 1999, durante uno dei suoi viaggi in Polonia, Papa Wojtyla fece visita al suo paese Natale, Wadowice, raccontò con nostalgia di quel dolce dell’infanzia.
Da quel momento i pasticceri hanno ripreso a produrlo ed ora si trova in tutta la Polonia col nome di “dolce papale”.
Roberto Allegri
[dropshadowbox align=”none” effect=”lifted-both” width=”720px” height=”” background_color=”#ffffff” border_width=”1″ border_color=”#dddddd” ]Le ricette che hanno segnato le vite dei santi o che a esse sono ispirate: dai mostaccioli che un’amica preparava a san Francesco al dolce preferito di Giovanni Paolo II, dai maccheroni di san Pio da Pietrelcina alla polenta per papa Giovanni XXIII. Sessanta modi di scoprire (e gustare) gli aromi e i sapori che hanno accompagnato i santi e i beati più amati. Sessanta ricette legate o ispirate alle vite dei santi più amati. Per ogni piatto proposto, non solo la ricetta (con tutte le indicazioni per prepararla a casa propria) ma anche informazioni, curiosità e una breve biografia del santo. Un vero libro di cucina che però può anche essere letto per la curiosità di conoscere aspetti inusuali della vita dei santi. Tra i santi e beati presenti, san Francesco, santa Chiara, sant’Ignazio, san Pio da Pietralcina, Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII e molti altri.[/dropshadowbox]