Ancora una perla di 2 mila anni fa venuta alla luce, un altro pezzo di storia e riemerso da quella cava delle meraviglie che è il sito di Pompei . Gli archeologi hanno restituito al mondo quella che il direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna , ha definito “una stanza meravigliosa ed enigmatica da studiare a fondo” , un giardino incantato ricco di simboli e colori.
Un uomo con testa di cane: un’iconografia orientaleggiante, inedita per la zona. Una pigna, simbolo comune di sopravvivenza e fertilità e poi due grandi serpenti a guardia di un’edicola per il culto dei lari, immancabili protettori della casa e della famiglia nella domus romana. Trovata anche una finestra con una grata piena di lapilli , proprio quelli dell’eruzione che nel 79 dopo Cristo sommerse Pompei.
Il sito archeologico di Pompei, dopo un’epoca di crolli e degrado, pian piano torna a nuova vita grazie anche agli investimenti della Commissione europea che solo lo scorso anno ha stanziato 50 milioni con il fondo europeo di sviluppo regionale.