<< NON SONO MOZART …E ADORO IL GELATO >>
di Roberto Allegri
Vienna, agosto.
Alma Deutscher è una ragazzina di quindici anni. Inglese, di origine ebraica, attualmente vive in Austria con la famiglia: il padre Guy, linguista, la madre Janie, insegnante di letteratura e una sorellina, Helene.
Alma è musicista. Pianista, violinista e compositrice. Non una piccola dilettante, che suscita entusiasmo per la sua tenera età. E’ una professionista che stupisce, incanta, sconcerta.
Ha iniziato a suonare il piano a due anni. A tre ha aggiunto lo studio del violino. A quattro componeva. Ed è questo il lato della sua attività artistica che maggiormente stupisce. Sono numerosi i bambini prodigio che imparano a suonare il pianoforte o il violino prima di frequentare le elementari. E che si esibiscono in concerti strappando applausi commossi. Ma raramente ci si trova di fronte a bambini che creano composizioni geniali e inspiegabili per la loro età. Richiamano alla mente Mozart. E anche Alma Deutscher è stata spesso paragonata al geniale compositore di Salisburgo.
Alma è giustamente definita dai giornali una “bambina prodigio”. Ma, in realtà, è qualche cosa di più. Proprio perchè la caratteristica della sua attività musicale non sta nel suonare in modo meraviglioso il pianoforte e il violino, ma soprattutto nel comporre musica.La sua prima composizione risale a quando aveva sei anni, una Sonata per pianoforte; a sette anni ha realizzato la prima opera lirica, The Sweeper of Dreams ( La spazzatrice di sogni ); a nove un “Concerto per violino e orchestra. Nel suo sito Internet sono elencate le composizioni ufficiali già note, stampate, diffuse ed eseguite anche da altri interpreti. E sono: 4 opere orchestrali; 2 opere liriche; 8 opere da camera; 6 pezzi per pianoforte; 6 arrangiamenti per pianoforte. Va sottolineato che sono tutte quante composizioni che stupiscono critici e esperti, ed entusiasmano il pubblico di appassionati.
La sua opera lirica principale, “Cenerentola”, che Alma ha composto tra il 2013 e il 2016, cioè tra gli 8 e 11 anni, alla fine del 2016 è stata allestita allo Staatsoper di Vienna, con la direzione di Zubin Mehta. La notizia delle messa in scena dell’opera aveva destato grande curiosità. I giornali ne avevano parlato molto, anche in modo polemico. Alcuni ritenevano disdicevole usare quel prestigioso teatro, tra i più celebri del mondo, per un gioco da bambini. Per questo, la sera della “prima” la grande sala, capace di 2200 posti, era zeppa, soprattutto di curiosi e di scettici. Ma dopo due ore e mezzo di spettacolo, la folla era diventata un immenso coro di appassionati scatenati e commossi, che applaudivano, tutti in piedi, decretando il trionfo della piccola compositrice. Il mitico direttore Zubin Mehta, intervistato, aveva poi dichiarato: “Alma è uno dei più grandi talenti musicali di oggi”.
Da allora sono passati quattro anni. Il talento di AlmaDeutscher è andato crescendo e imponendosi a un pubblico sempre più vasto. Alma è diventata una autentico fenomeno del quale si interessano i grandi musicisti e i critici più raffinati.
Il pianista e direttore d’orchestra Daniel Barenboim ha detto di lei: “Ha già tutto ciò che non si può imparare”. Simon Rattle, altro grande direttore: “Non credo di aver incontrato persone di quell’età con una gamma di doni così sorprendente”. La violinista tedesca Anne-Sophie Mutter ha scritto in un suo commento per un concerto di Alma: “E’ assolutamente straordinario ciò che questa ragazzina è riuscita a ottenere con il violino, il pianoforte e le sue composizioni. La sua sensibilità musicale e il suo potere espressivo a questa età sottolineano il suo eccezionale talento”. Il mondo musicale americano ha voluto “celebrare”Alma e la sua musica alla Carnegie Hall di New York, il tempio più prestigioso del concertismo mondiale. E lo ha fatto il 12 dicembre scorso, con un programma dove Alma Deutscher era impegnata come compositrice, come pianista e come violinista. Il successo è stato grandissimo, totale. Alma Deutscher che avrebbe compiuto 15 anni due mesi dopo, ha avuto gli onori riservati ai più grande artisti.
Il Coronavirus scatenatosi all’inizio del 2020 ha frenato l’attività concertistica di Alma. Gli appuntamenti per spettacoli già fissati sono stati sospesi. Lei si è ritirata nella sua casa di Vienna, ma restando impegnatissima nella sua attività musicale. Come lei stessa mi ha detto: <<Il tempo, lo occupo con la musica. Sono preoccupata per quello che sta succedendo nel mondo, e ovviamente in Italia, dove ho tanti amici. Sono in pensiero per loro. Ma questa pausa è preziosa per me. Ho iniziato a comporre una nuova grande opera che mi è stata commissionata dal Salzburg State Theater, per il 2022. Si chiama “Il nuovo valzer dell’imperatore” ed è ispirata alla fiaba di Hans Christian Andersen. Mi ci vorrà più di un anno per finirla. E questi mesi di riposo forzato mi hanno permesso di portarmi avanti>>.
Nella mia attività di giornalista ho avuto l’occasione di intervistare personalità importanti e straordinarie alcune delle quali hanno lasciato un ricordo indelebile inme. Penso a Papa Francesco, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Di Stefano, Pavarotti. E a questi devo ora aggiungere Alma Deutscher. Parlare con lei, anche se ho dovuto farlo al telefono per via della pandemia in corso, è stata un’esperienza certamente indimenticabile. Ho voluto conversare con lei e le risposte che mi ha dato traboccano di entusiasmo e di sogni.
Domanda. Alma, quante ore studi al giorno?
Risposta. <<Dipende. Ogni giorno è diverso. Oggi, ad esempio, ho passato tutta la mattinata a studiare la partitura dell’Otello di Verdi. L’ho suonata e cantata fino in fondo. Ma non è noioso “studiare”, è anche divertente. Mi piace molto studiare le partiture dei grandi maestri e ogni volta faccio scoperte nuove che mi affascinano.>>
D. Hai un compositore preferito?
R. <<È come se mi chiedessi quale è il mio gusto preferito di gelato…è impossibile, ce ne sono troppi. <<A volte immagino a quanto sarebbe emozionante possedere una macchina del tempo e tornare indietro nel passato per incontrare Mozart, Schubert, Verdi oppure Ciajkovskij. Ci sono così tante domande che vorrei porre loro. Ma più di tutti mi sarebbe piaciuto conoscere Pergolesi. Forse, sarebbe potuto essere il più grande compositore della storia, ma è morto quando aveva solo ventisei anni. Mi sarebbe piaciuto improvvisare insieme a lui. <<Ho un ricordo speciale per il primo brano musicale che mi ha colpito. Una ninna nanna di Richard Strauss, che ascoltavo tutte le sere da bambina. A tre anni l’ho ascoltata cantata da Elizabeth Schwarzkopf e sono andata a chiedere ai miei genitori: “Come può la musica essere così bella?”. Ecco, per questo motivo Strauss è uno dei miei preferito, possiamo dire così. In questi giorni sto studiando una “Sonata in Si minore per pianoforte” proprio di Strauss. La scrisse a diciassette anni, quando ne aveva due più di me. Non è una sonata molto conosciuta e non viene eseguita spesso nei concerti ma è assolutamente incredibile.>>
D. Oltre al repertorio classico, ascolti anche altri generi musicali?
R. <<Certo. Adoro tutta la musica a patto che abbia belle melodie. Vado matta per le canzoni napoletane ad esempio, adoro i musical di Rogers e Hammerstein e poi la musica folk austriaca. Di recente ho ascoltato un giovane cantante pop davvero incredibile. Si chiama Dimash Kudaibergen, ha ventisei anni, è kazako. Ha una gamma di 6 ottave e sa cantare da baritono e anche da soprano. È davvero straordinario.>>
D. Ho letto che ti piace anche ballare.
R. <<Sì. Ho imparato a ballare qui a Vienna, ovviamente il valzer, ma anche balli più moderni. Prima che le attività chiudessero per l’emergenza sanitaria, avevo superato un’audizione per entrare in un piccolo gruppo di ballo che esegue le coreografie nei teatri.>>
D. Preferisci comporre musica o tenere concerti per il grande pubblico?
R. <<Entrambe le cose sono per me molto importanti. Comporre è un’attività solitaria e così a volte è meraviglioso stare di fronte alla gente e suonare. Soprattutto è bellissimo vedere le persone che si divertono nell’ascoltarmi. Quando poi il pubblico risponde con entusiasmo, è una sensazione indescrivibile. La musica ha realmente il poter di trasportare altrove, in un posto migliore. E voglio che la mia musica possa sempre fare questo: dare gioia al cuore delle persone. Lo vedo accadere e sono sorpresa ogni volta. E’ il mio desiderio più grande. Voglio comporre musica che esce dal cuore e parla direttamente al cuore.>>
D. E’ vero che non ti piace quando ti paragonano a Mozart?
R. <<In fondo mi fa piacere e so che chi dice questo lo fa per farmi un complimento. Ma non voglio essere messa in competizione con un mostro sacro come Mozart, non voglio che si pensi a lui ogni volta che si ascolta la mia musica. Preferisco essere me stessa. Sono semplicemente Alma e adoro essere così!>>
Roberto Allegri
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