Il prestigioso riconoscimento quest’anno è in sintonia con il “Giubileo della Misericordia” – Tra i premiati, il giornalista e scrittore Roberto Allegri, autore di due stupendi libri sull’amore misericordioso.
Di Tony Assante
Il 12 novembre si terrà a Pietrelcina la sedicesima edizione del “Premio Internazionale Padre Pio”, una manifestazione che nel corso degli anni è andata via via affermandosi fino a diventare un appuntamento di prestigio.
Il Premio è stato fondato sedici anni fa da Padre Antonio Gambale, confratello e amico di Padre Pio, con la collaborazione di Gianni Mozzillo e Claudio Crovella, che, dopo la scomparsa di Padre Gambale, continuano a gestirlo.
E’ un riconoscimento animato dallo spirito francescano. Viene conferito a personalità ecclesiastiche, cardinali, vescovi, religiosi, ma soprattutto a personalità laiche, che con le loro opere abbiamo dimostrato di essere ammiratori di Padre Pio e sinceri sostenitori dei valori spirituali e religiosi che quel santo rappresenta. E, attraverso le finalità specifiche di questo singolare premio, si scopre ogni anno che anche nel luccicante mondo delle star del cinema, della musica, della letteratura, dello sport, della Scienza ci sono persone attente ai valori dello spirito cristiano e francescano.
Nelle precedenti quindici edizioni sono stati insigniti di questo premio circa 200 persone. Tra esse, spiccano nomi celeberrimi come quelli di Sergio Zavoli, Francesco Alberoni, Antonio Zichichi, Franco Zeffirelli, Enzo Biagi, Albano Carrisi, Claudio Lippi, Lino Banfi, Elena Sofia Ricci, Sandro Mazzola eccetera.
Il tema scelto per il “Premio Padre Pio 2016” è la “misericordia”. La manifestazione ha voluto essere in sintonia con il “Giubileo della Misericordia”, voluto da Papa Francesco, aperto solennemente l’8 dicembre 2015 e che si concluderà il 20 novembre prossimo.
Fin dall’inizio, il Papa ha indicato alcuni santi come “speciali apostoli della misericordia”. Tra essi, Padre Pio da Pietrelcina, Madre Teresa di Calcutta e Padre Leopoldo Mandic. Padre Pio e Padre Leopoldo, frati cappuccini, perché trascorsero la loro intera esistenza nell’apostolato della confessione, sacramento cristiano specifico della “misericordia divina”. Madre Teresa perché ha dedicato la sua vita “non ai poveri”, ma “ai più poveri tra i poveri”, “gli ultimi”, “i più bisognosi di tutto”, esempio straordinario dell’amore infinito di Dio che è arrivato a sacrificare il proprio Figlio Unigenito per salvare i peccatori.
E Papa Francesco ha voluto che questi tre santi fossero protagonisti di alcune particolari manifestazioni religiose nel corso del Giubileo. Volle che le spoglie mortali di San Pio e di San Leopoldo fossero portate a Roma ed esposte per una settimana alla venerazione dei fedeli nella Basilica di San Pietro. Ed ha voluto che Madre Teresa, già proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 2003, ricevesse l’investitura ultima della santità, la “canonizzazione”, nel corso dell’anno giubilare della misericordia, e fu lui stesso a presiedere la solenne cerimonia in Piazza San Pietro il 4 settembre scorso.
Anche gli organizzatori della manifestazione di Pietrelcina hanno voluto essere in sintonia con l’anno della misericordia. Ed hanno attribuito il “Premio Padre Pio 2016” a personalità che si sono distinte nel praticare e nel far conoscere questo meraviglioso sentimento di pietà e di compassione che induce all’aiuto e al perdono.
Tra i premiati, il giornalista e scrittore Roberto Allegri, autore di due libri che hanno come tema la “misericordia”. Uno si intitola “Io sono fango”, ed è un romanzo che racconta e illustra la parabola del Figlio Prodigo, la più bella storia di misericordia che si conosca. Il libro è stato pubblicato dalle Edizioni San Paolo che lo hanno messo in libreria con una singolare e significativa fascetta: “Il romanzo del Giubileo della Misericordia”.
L’altro libro di Allegri si intitola “La Mamma di Calcutta” ed è una biografia di Madre Teresa Calcutta, sommo esempio di misericordia del nostro tempo. Il libro è scritto in forma di racconto letterario, genere un tempo molto in voga, oggi trascurato, ma che, come ha dimostrato proprio questo libro, esercita sempre un grande fascino. Pubblicato dalla Casa Editrice cattolica “Ancora”, il libro è contemporaneamente uscito anche in lingua portoghese, polacca, spagnola e francese.
La serata della premiazione, sabato 12 novembre, si svolgerà al Palavetro di Pietrelcina. Sarà presentata dal popolare conduttore televisivo Michele Cucuzza e avrà come madrina l’attrice Maria Grazia Cucinotta.
Tra i premiati, Fabio Fulco, attore napoletano; Piero Vigorelli, giornalista, scrittore e conduttore televisivo; Marino Bartoletti, popolare tra il grande pubblico sportivo italiano per essere stato direttore di periodici sportivi e conduttore di trasmissioni televisive come “Pressing”, “La Domenica Sportiva”, “Quelli che il calcio…”; e Beppe Convertini, attore di teatro, di cinema e conduttore di spettacoli televisivi. Tutti con dei risvolti personali e professionali che si richiamano alla “misericordia”.
Tony Assante
Io sono fango
Una rilettura della parabola evangelica del padre buono e dei due fratelli: del figlio prodigo e del figlio devoto.
Un’analisi profonda della fede, di quel mistero complesso e meraviglioso che è il cuore umano, della profondità del peccato e della scoperta del perdono.
Io sono fango porta il lettore a misurarsi con la terra da cui è tratto, terra che diventa fango quando si cede ai compromessi della vita e agli istinti promossi dall’egoismo più bieco.
Ma è proprio in quel fango che l’uomo ritrova Dio, quel Dio che si fa carne, lasciandosi plasmare di quella stessa terra da cui il primo uomo è stato tratto.
La mamma di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta è uno dei personaggi più conosciuti e amati in tutto il mondo.
A quasi vent’anni dalla sua scomparsa, la Chiesa l’ha dichiarata santa.
Questo libro ritrae gli aspetti, forse i più caratteristici, della sua vita, della sua infanzia, degli incontri e dei fatti che l’hanno portata a dedicarsi ai più poveri tra i poveri.
L’appassionato racconto, basato su una documentazione rigorosa, vuole «spiare» nel cuore di una santa alla ricerca delle emozioni, dei sogni, dei dubbi, delle sofferenze e delle gioie che hanno accompagnato la sua esistenza.
«Signore, facci degne di servire il nostro prossimo povero o affamato.
Signore, dona oggi ai poveri, attraverso le nostre mani, il loro pane quotidiano» Madre Teresa.