La commovente storia di un gruppo di amici che dedicano il loro tempo libero ad aiutare cani in difficoltà.
Di Renzo allegri
Foto di Nicola Allegri
<<Siamo un gruppo di persone innamorate dei nostri amici Boxer. E per amore di questi nostri cani abbiamo fondato una associazione no profit che ha lo scopo di aiutare i cani sfortunati. Quelli, cioè, che, per ragioni varie, vengono rifiutati dai loro padroni. Noi ci diamo da fare per reinserirli in un nuovo ambito familiare che garantisca loro di essere amati>>.
Così si sono presentati i fondatori di “Aiutami Rescue Boxer Team”, una associazione italiana, unica nel suo genere, che si occupa di soccorrere cani in difficoltà, in particolare i Boxer. Persone che non giudicano i cani dalla loro bellezza fisica, dal pedigree, dalla prestanza, dal pregio della razza, dall’utile che ne possono trarre, ma solo dal fatto che sono esseri viventi, sensibili e in stato di sofferenza. Queste persone sono dei veri “angeli custodi dei boxer” e costituiscono un meraviglioso “Pronto intervento canino”. Quando vengono a sapere che un cane è in pericolo, corrono, prendono l’animale, a volte addirittura lo riscattano pagando, lo portano nella loro sede, lo curano, e poi cercano di trovare per lui una nuova famiglia che possa adottarlo dandogli amore e protezione.
<<E’ un lavoro delicato>>, dicono. <<Non è facile trovare qualcuno pronto a prendersi cura di un cane magari vecchio e ammalato. Ma esistono anche queste persone. E sono tante. In cinque anni abbiamo salvato e sistemato in questo modo circa 500 cani>>.
La sede legale dell’Associazione si trova a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, ma la sede operativa è a Parma. A Parma è nata l’idea di questa organizzazione, a Parma sostano i cani recuperati, soggiornando in pensioni convenzionate, in attesa di una sistemazione,
<<Come è nata la vostra Associazione?>>, chiedo a Marialaura Romanini, una delle fondatrici.
<<Un giorno di sei anni fa>>, racconta <<io e Alessia abbiamo conosciuto un tale che aveva una cucciolata di boxerini da sistemare. Ci siamo dati da fare. Telefonate, passa parola e abbiamo risolto il problema. Ma mentre eravamo impegnate in questo compito, abbiamo conosciuto altri problemi. Persone che volevano liberarsi di quello che era stato un loro amico, ma che non lo era più. Il cane era invecchiato o si era ammalato o si era ferito, insomma non serviva più. E la sorte di questi cani “rifiutati” è terribile: a volte, finiscono a catena, in un angolo della proprietà, dove rimangono soli giorno e notte, spesso senza cibo e senza acqua. Oppure vengono abbandonati lontano da casa dove non è più possibile per loro tornare. Nella maggior parte di casi, vengono fucilati. Il cinismo umano è senza limiti. E di fronte a quei casi, abbiamo sentito che dovevamo fare qualche cosa. Non sapevamo “che cosa”, ma parlando con altre nostre amiche abbiamo focalizzato l’essenza di quella che sarebbe diventata poi la nostra associazione>>.
Quanti siete?
<<Quelli impegnati a tempo pieno, pronti a intervenire in ogni momento, siamo noi soci fondatori, e siamo in dodici: Alessia, io, Daniele, Emanuela, Pietro, Laura, Lucetta, Marina, Linda, Andreanna, Luca e Silene. Ci danno una mano valida i nostri parenti, per esempio mia madre Loredana, e anche gli amici. Poi, mano a mano che venivamo conosciuti, accanto a noi si è costituita una rete di collaboratori, informatori, simpatizzanti, aiutanti saltuari che formano un vero e proprio piccolo esercito>>.
Il vostro compito, quindi, è quello di trovare una sistemazione per cani in difficoltà.
<<Sì, ma non solo. Noi vogliamo che i cani strappati alla sofferenza vivano bene. Per cui, ci teniamo in contatto con le persone alle quali li affidiamo. Nel caso non vengano trattati bene, (ma questo è accaduto solo poche volte) ce li riprendiamo e cerchiamo una nuova sistemazione>>.
Il recupero, le cure, i viaggi, la permanenza in pensioni in attesa dell’affido, tutto questo ha un costo: chi paga?
<<Noi, le nostre famiglie, i nostri amici. Qualche offerta ci viene anche da chi adotta un cane. Ci diamo da fare con iniziative varie: andiamo a vendere nei mercatini oggetti artigianali da noi confezionati. Uno dei nostri, Daniele, che si dedica all’associazione con tutto se stesso, è bravissimo a creare piccoli souvenir con l’immagine del boxer e noi li vendiamo. Organizziamo lotterie, pranzi sociali, manifestazioni. Non abbiamo nessuna sovvenzione e quindi dobbiamo inventarci di tutto per trovare i soldi che ci servono>>.
Nei giorni scorsi, l’Associazione ha organizzato un raduno annuale con molte delle persone che hanno in affidamento i boxer, Un incontro e un pranzo sociale, in un posto bellissimo, sulle colline di Salsomaggiore, all’interno del Giardino Botanico Gavinell , dove il ristorante è attorniato da prati e boschi e dove i cani hanno potuto passeggiare e anche fare grandi corse. Prima del pranzo, in una sala ottagonale, con le pareti di vetro, che permettevano di avere la sensazione di essere seduti in mezzo alla natura, gli organizzatori hanno dato un resoconto dettagliato della attività svolta. <<Nel corso del 2012 sono stato salvati e dati in adozione quasi cento cani>>, ha spiegato Marina Canducci, presidente della Associazione. Ed ha illustrato le storie di alcuni di questi cani salvati, storie a volte drammatiche, per fortuna sempre con un lieto fine, grazie agli “angeli dei boxer” e alla bontà di tante persone sensibili alle sofferenze degli animali.
<<Bisogna tener presente>>, ci ha spiegato Marialaura <<che gli esemplari che noi soccorriamo e salviamo, non sono cuccioli affettuosi e deliziosi. In genere, come ho già detto, sono cani adulti, con un passato alle spalle di grandi sofferenze: femmine che sono state sfruttate da allevatori senza scrupoli: le hanno fatte figliare tre, quattro volte l’anno e poi, divenute ormai inservibili, le vogliono sopprimere; oppure cani ammalati; cani che una famiglia, pur amandoli, non può più tenerli a causa di cambiamenti di casa, di crac finanziari, di allergie, e mille altri cose. Insomma, i nostri cani sono sempre pieni di problemi. Quindi è difficile trovare persone disposte a prenderli. A volte, le sofferenze subite hanno incattivito questi cani e allora prima, di affidarli, li diamo a un grande esperto, un famoso allenatore, Luca Meneghetti, anche lui socio della Associazione, che è bravissimo a spiegare ai cani che noi vogliamo loro bene. E i cani lo comprendono subito>>.
Può raccontarci qualche storia?
<<Ecco, guardi, questa è Tabata>>, dice Marialaura mostrandoci la foto di una boxerina di circa due anni.
<<Ci è stata segnalata da alcuni volontari di Nettuno. Aveva un tumore maligno alla bocca che continuava a crescere. Il padrone voleva sopprimerla. Venne recuperata dai volontari e spedita a noi. Era in uno stato pietoso. Non riusciva più ad aprire le bocca per mangiare. Abbiamo consultato dei bravi veterinari. Dissero che si trattava di un tumore maligno, ma che si poteva tentare un intervento. Le hanno tolto tutta la mandibola inferiore, costruendone una artificiale per poter permetterle di mangiare. L’intervento ci è costato 8 mila euro, ma l’abbiamo salvata. Tabata è stata poi adottata da Antonella Corsini , una signora di Mantova, è autosufficiente e vive felice.
<<Questo è Achille>>, dice Marialaura mostrandoci un’altra fotografia
E’ nato con una malformazione muscolo-scheletrica.
Ha tutti e due gli arti posteriori completamente rigidi.
E’ inoperabile.
Andreana, una nostra associata, l’ha accolto in famiglia.
Con l’aiuto di massaggi e una particolare riabilitazione,
il cane può stare in piedi, muoversi, giocare.
E’autosufficiente e dimostra una gran voglia di vivere.
<<Cuba e Magy vivevano in una cascina, alla periferia di Roma, legate a catena e quindi costrette a mangiare e a dormire nel fango e nello sterco. Presero una terribile dermatite che invadeva tutto il corpo. Cuba non è ancora riuscita a guarire completamente.
Inoltre, Cuba aveva una gamba fratturata. Laura di Treviso era venuta da noi perché voleva adottare un boxer giovane, maschio, bello e cucciolo. Quando, però, ha visto queste due sorelle, si è commossa ed ha deciso di prendersi cura di Magy.
Ma queste due sorelle erano felici stando insieme. La separazione avrebbe procurato loro un dolore mortale. Così Laura se le è portate a casa tutte e due.
Magy, purtroppo, è morta per leucemia, e allora Laura ha adottato Olmo che vive con Cuba.
<<In quest’altra foto si vede Alessia, quella che con me ha avuto l’idea dell’Associazione.
E con Ganz. Il cane era di una persona che non poteva più tenerlo.
Sapeva che Alessia aveva quattro boxer e le ha chiesto se poteva ospitare per un po’ di tempo anche il suo.
Ma poi quel signore non si è più fatto vivo e Alessia vive con cinque boxer.
<<Costola è una boxerina bianca che arriva da un pessimo canile di Puglia. Le volontarie che ce l’hanno segnalata l’avevano soprannominata “costola” perché era uno scheletro ambulante. Magra. Trasparente.
E’ arrivata da noi e aveva un sacco di malanni. L’abbiamo curata e adesso vive felice ed è anche molto fortunata perché è stata adottata da un signore di Torino, Ferrero, pensionato, che la adora. Tutti i giorni la porta a fare lunghe passeggiate nei boschi.
Sono inseparabili. D’estate, Ferrero va a fare le vacanze al mare e si porta sempre anche Costola.
<<Milly viene da un canile lager del Sud. Alcuni volontari, dopo averla tolta da quell’inferno, l’hanno portata fino a Bologna dove sono andata a prenderla. Quando l’ho messa in macchina pensavo che mi morisse per strada. Era piena di piaghe, soprattutto sulle gambe e non riusciva a reggersi. L’abbiamo curata, si è ripresa bene e adesso vive felice a Brescia, adottata da una signora inglese.
<<Bruno è un american Bull. Viveva vicino a Napoli, presso dei contadini che lo avevano relegato in un box dove non c’erano aperture. Senza cibo e senza acqua, sotto il sole. Il veterinario, che andava da questi contadini per curare le mucche, lo vide e, impietosito, aveva fatto un buco nel terreno per inserire nel box un po’ d’acqua e un po’ di cibo. Ci ha telefonato e siamo riusciti a farci dare il cane. Era mal ridotto. Pieghe sul corpo e tutto un problema agli occhi Lo abbiamo messo in pensione per curarlo, in attesa di trovargli una sistemazione. Un giorno lo ha visto un signore di Parma, Aurelio, ed è stato amore a prima vista. Lo ha preso, lo ha curato. Lo ha fatto operare agli occhi ed ora Bruno è sano, felice, un amico affettuoso e inseparabile per il suo padrone, Aurelio.
<<Una storia straordinaria è anche quella di Evita e Muso. Evita l’avevamo trovata in un canile di Mantova, dove si trovava da anni. Era vecchissima, con il pelo completamente bianco. Il canile era costituito da un capannone che conteneva oltre 400 animali, che facevano un rumore e un frastuono infernale. Evita, per via dell’età e della debolezza, era frastornata da tutto quel rumore, e se ne stava in disparte, non voleva più neppure mangiare. L’abbiamo presa per farle trascorrere qualche mese di vita fuori da quell’inferno. L’abbiamo messa in pensione ma eravamo certi che nessuno l’avrebbe adottata. Un giorno telefona Cristina, un avvocato di Ravenna, dicendo che voleva adottare un cane. Ma cercava un cane sano, bello e giovane. Le abbiamo mandato tutte le carte per la procedura, con le schede e le foto dei nostri ospiti in attesa di un padrone e lei, commossa dall’aspetto di Evita, scelse proprio quella vecchietta. Così Evita è vissuta con l’avvocato per circa due anni, felice, serena, poi è morta di vecchiaia. Cristina, che intanto era diventata nostra amica, e in un certo senso anche l’avvocato dell’Associazione, ha voluto adottare un’altra cagna anziana che si chiama Gin. L’anno scorso, poi, abbiamo recuperato un boxer maschio, vecchissimo, avrà avuto quindici anni, e lo abbiamo chiamato Muso. Lo abbiamo recuperato in un canile lager di Roma, dove si trovava da sempre. Era pieno di piaghe e aveva anche un tumore al fegato, inoperabile. Cristina, in memoria della vecchia Evita, lo ha subito adottato ed è rimasto con lei un paio di mesi, morendo serenamente e finalmente amato. La Gin gli era sempre vicino, dormivano insieme, e lei, anche nel sonno, teneva una zampa su Muso, quasi a volerlo proteggere.
<<Ecco>>, conclude Marialaura <<queste sono alcune delle innumerevoli storie dei nostri cani. Storie un po’ tristi, ma che, grazie ai nostri interventi, e soprattutto alla bontà di tante persone sensibili alle sofferenze degli animali, hanno sempre un lieto fine>>.
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Renzo Allegri
I Boxer sono proprio cani Spettacolari ed unici..solo chi ha il privilegio di viverci insieme può capire quello che sto dicendo….ed io ne ho ben 4 🙂
Complimenti per l’articolo!