Per ricordare il decennale della morte di questo grande “padre dei poveri”, cerimonie commemorative, presentazioni di libri, concerti, e anche uno spettacolo teatrale al “Meeting” di Rimini
Di Tony Assante
Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Fratel Ettore Boschini, il religioso camilliano che il cardinale Carlo Maria Martini definì “un gigante della carità”. Nato in provincia di Mantova nel 1928, Fratel Ettore svolse la sua attività di religioso per diversi anni a favore degli ammalati all’ospedale San Camillo, al Lido di Venezia, e poi dedicandosi ai più poveri tra i poveri nella metropoli lombarda e in diverse altre città italiane.
La sua attività, nella quale si impegnava con dedizione eroica, aveva suscitato l’ammirazione perfino in Madre Teresa di Calcutta che volle conoscerlo. Papa Giovanni Paolo II lo stimava e lo ricevette in udienza quattro volte. L’Abbé Pierre, il celebre sacerdote francese, partigiano deputato e fondatore dei “Compagni di Emmaus”, si recò a Milano per rendergli omaggio e anche don Luigi Giussani, il fondatore di “Comunione e Liberazione” andava a visitarlo per portargli la sua solidarietà.
Per il decennale della morte, sono in corso varie manifestazioni per ricordare la vita e l’opera di Fratel Ettore. Il “Meeting per l’amicizia tra i popoli” di Rimini, che quasi ogni anno ricorda questo “santo dei poveri”, lo celebrerà con lo spettacolo dal titolo “Sabatino”, in scena all’Arena del Meeting, con la regia di Emanuele Fant, nei giorni 27-28 di agosto.
A Milano, dove Fratel Ettore trascorse gli ultimi trent’anni della sua vita e dove morì, il ricordo è molto vivo. La Chiesa lombarda ha ufficialmente aperto il processo per la sua beatificazione e la Casa Editrice Piemme, ha pubblicato un libro dal titolo “Vieni con me. La vita e la spiritualità di Fratel Ettore”, scritto dal giornalista Roberto Allegri. Un libro straordinario e importantissimo perché ricostruisce nei dettagli l’esistenza eroica di questo “gigante della carità” attraverso una miriade di testimonianze di persone che lo hanno conosciuto bene e che hanno collaborato con lui.
Il libro è già stato presentato in varie sedi e ne abbiamo parlato anche in questo nostro giornale. Sabato prossimo, 28 giugno, il volume di Roberto Allegri avrà una nuova importante presentazione presso la libreria “Giunti” del Centro Commerciale “Il Globo”, a Cornate d’Adda, in Brianza.
A presentare il libro, insieme all’autore, ci sarà anche un personaggio famoso, Roberto Bignoli, cantautore, leader della “Christian Music” in Europa e vincitore di cinque “Unity Award” per la musica cristiana, amico e grande ammiratore di Fratel Ettore. << Aveva un aspetto dimesso, indossava vestiti poveri, laceri>>, ricorda. <<Ma il suo viso era solare, e quando parlava di suoi poveri, irradiava una luce bellissima>>.
Bignoli è molto noto negli ambienti cristiani. Ha partecipato a 4 edizioni delle Giornate mondiali della Gioventù. Ha vinto per due volte il Premio UCMVA Unity Award, che è un prestigioso riconoscimento internazionale per la musica cristiana in America. Ha pubblicato una quindicina di Album e alcuni libri. Una delle sue canzoni “Ballata per Maria” è nota in tutto il mondo cattolico perché da anni è la sigla di Radio Maria, la radio che nel nostro Paese, con i suoi 850 ripetitori raggiunge un pubblico grandissimo, ma che è anche presente in giro per il mondo attraverso altre 64 Radio che si ispirano alle finalità e il progetto di Radio Maria.
<<Ho incontrato Fratel Ettore la prima volta nel 1992>> racconta Roberto Bignoli. <<Sapevo chi era, leggevo di lui sui giornali. Amici comuni mi parlavano di quello che aveva fatto alla Stazione Centrale, della sua instancabile dedizione verso i più disperati. Mi dicevano che era un “frate pazzo” e che viveva il Vangelo alla lettera. Conoscevo quindi la sua fama ma non ci eravamo mai visti di persona prima del ’92. Fu in occasione di un mio concerto al Palasport di Sesto San Giovanni, che lo vidi personalmente>>.
Cosa ricordi di quel primo incontro?
<< Sul palco, durante questo genere di performance, non mi limito a cantare i miei brani ma racconto anche la mia vita, la mia conversione, la mia fede. E lancio quindi messaggi che hanno a che fare con il sociale, con i problemi della sofferenza e della solitudine, realtà che ho provato sulla mia pelle. Quella sera, c’era anche Fratel Ettore tra il pubblico e alla fine mi venne a trovare perché le mie parole lo avevano toccato. Io stavo seduto ad un tavolo, dove c’erano diverse copie del mio libro “In concerto sotto la croce” nel quale racconto tutto di me, la mia infanzia difficile, la malattia, il dramma della droga e la rinascita grazie alla fede. Vidi arrivare quest’uomo alto, coi capelli bianchi e la tonaca nera e in mano, una statua della Madonna di Fatima. Dietro a lui, una quindicina dei suoi “protetti”, i suoi poveri, che raccoglieva sulla strada. Fratel Ettore mi colpì subito, mi affascinò all’istante. Era il suo sguardo, severo e dolcissimo nello stesso tempo. Era come guardava i suoi poveri, come un padre osserva i figli. Era la tenerezza che aveva nei confronti della statua della Madonna. Parlava con te ma ogni tanto si voltava verso la statua, come fosse stata una persona in carne e ossa, presente e partecipe della conversazione. In quei momenti Ettore dava prova di una fede semplice e immediata ma granitica, saldissima.
<<Fratel Ettore mi strinse forte la mano e mi disse che gli era piaciuto molto lo spettacolo ma soprattutto quello che avevo raccontato, la mia testimonianza
<< Poi mi raccontò di lui, di quello che faceva alla Stazione e non solo lì, ogni giorno, per i poveri che non avevano nessuno. Indicò i miei libri e mi disse che voleva comprare tutte le copie. Erano una ventina. Mi diede i soldi ma io non potevo accettarli. “Non si preoccupi, Fratel Ettore”, gli dicevo. “Glieli regalo io”. Ma non ci fu niente da fare. Volle pagarli a tutti i costi. E mi disse: “Questa testimonianza, per me è evangelizzazione!”>>
Lo hai rivisto altre volte?
<<Molte altre volte. Feci anche dei concerti per la sua opera. Era particolarmente innamorato di una mia canzone che si intitola “Canzone per Maria” e mi chiedeva sempre di cantarla. Tutti conoscono “Ballata per Maria” che è diventata la sigla internazionale di Radio Maria. Ma è stata una sorta di evoluzione di quella “Canzone per Maria” che piaceva tanto a Fratel Ettore. La canzone dice:
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Se tu sapessi quanto è bello è il sorriso di Maria;
se tu potessi solo vederlo il sorriso di Maria:
è un sorriso di tenerezza
è un sorriso di bontà
è un sorriso di chiarezza è grande è grande
e pieno di umiltà
….
Scarica MP3 di Ballata per Maria
<<Nel sentire questa mia canzone, Fratel Ettore si commuoveva sempre. Lui aveva una venerazione infinita per la Madonna, la chiamava sempre “mamma”. E in questo brano avvertiva proprio la tenerezza e l’amore di un figlio.>>
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