Assegnato il Premio “GBOSCAR – L’eccellenza dell’Opera 2016” al mezzosoprano georgiano Nino Surguladze – Stupenda interprete e straordinaria persona, ambasciatrice di umanità.
Di Renzo Allegri
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Al teatro Zandonai di Rovereto, grande serata per la consegna del Premio “GBOSCAR 2016”. Un riconoscimento internazionale ad artisti della musica lirica, giudicati “eccellenze” del settore non da giurie di esperti, ma dal grande pubblico degli appassionati che esprimono la loro scelta con votazioni scritte. Un premio fondato qualche anno fa, ma che, proprio perchè espressione del grande pubblico, è diventato subito prestigioso e ambito.
Sei i premiati di questa edizione, che rappresentano le varie categorie liriche. La vincitrice del settore mezzosoprani/contralti si chiama Nino Surguladze, è una cantante lirica georgiana, molto nota in tutto il mondo e anche in Italia, dove si è perfezionata alla Scala e dove ha raccolto straordinari successi non solo nel prestigioso teatro milanese, ma anche all’Arena di Verona, Allo Sferisterio di Macerata, al San Carlo di Napoli, al Regio di Torino, al Carlo Felice di Genova e all’Opera di Roma.
Da qualche tempo, questa artista ha acquistato attenzione anche fuori dal campo strettamente musicale, per le sue iniziative umanitarie. In particolare per aver dato vita a una Fondazione internazionale, che si chiama “L’albero dei desideri” e che ha lo scopo di raccogliere fondi, attraverso grandi eventi musicali, per poter risolvere casi urgenti e disperati, riguardanti la vita di bambini e giovani poveri, colpiti da malanni improvvisi e irreversibili, la cui soluzione, per le loro possibilità economiche sarebbe solo un “pio desiderio”.
<<Noi ci proponiamo di trasformare quel “pio desiderio” in realtà>>, dice Nino Surguladze. <<La Fondazione è attiva dal 2014. In due anni ha organizzato diversi eventi musicali. I colleghi che ho interpellato, hanno sempre aderito generosamente. Tutti sono felici di rendersi utili. Con i proventi ricavati da queste manifestazioni, in due anni abbiamo già salvato 27 vite umane che senza i nostro aiuto non sarebbero più in questo mondo>>.
L’ultimo grande evento organizzato dalla Fondazione “L’albero dei desideri” si è tenuto due settimane fa, il 15 giugno, nel Teatro Nazionale di Tbilisi, capitale della Georgia. Un evento straordinario, con la partecipazione di artisti georgiani, americani, italiani e che aveva, come madrina, una delle star più celebri del mondo del cinema, l’attrice italiana Sofia Loren.
Erano presenti le maggiori autorità del Paese, compresi il Presidente della Repubblica georgiana, Giorgi Margvelashvili, e il Patriarca, primate della Chiesa Ortodossa, Elia II.
A settembre dello scorso anno, Nino aveva organizzato un altro grande evento lirico benefico a Tbilisi, con la partecipazione di artisti italiani: il soprano Daniela Dessì, il tenore Fabio Armiliato, il baritono Alberto Gazale e la violinista Francesca Dego. Al termine di quel concerto, una sorpresa: Daniela Dessì, accompagnata dalla violinista Dego, ha interpretato una commovente “Ave Maria” composta addirittura da Sua Santità Elia II, Catholicos Patriarca di tutta la Georgia.
Nino Surguladze è nata a Tbilisi e appartiene a una famiglia di scienziati. Suo padre, David, è un astrofisico di fama mondiale, che fu stretto collaboratore dell’ingegnere Sergej Pavlovič Korolëv, il progettista dei voli spaziali sovietici; la madre, Nunu, fisiologa, docente universitaria, è nota per le sue ricerche scientifiche su una parte particolare del cervello umano, il “claustrum”, centro di tutte le informazioni sensoriali che provengono dalla periferia; il fratello, Konstantin, è un affermato cardiologo.
<<L’amore per gli altri, soprattutto per chi soffre, l’ho appreso dai miei genitori>>, racconta la cantante. <<Fin da bambina ho partecipato a manifestazioni di ogni genere a favore di chi soffre. Ma due anni fa, accadde un fatto che mi colpì profondamente. Cantavo in Italia e seppi che una mia amica, ballerina, 21 anni, che si chiama come me, Nino, era stata colpita da un aneurisma cerebrale ed era spacciata dai medici. Solo un intervento difficile, complicato, costosissimo, immediato, poteva salvarla. Mi attaccai al telefono, coinvolsi molti dei miei colleghi artisti e riuscii a trovare i fondi per salvare Nino. Da quell’episodio è nata l’idea della “Fondazione internazionale” finanziata da grandi concerti di beneficenza. In questi due anni ne abbiamo realizzati diversi che ci hanno permesso, come ho detto, di salvare la vita a 27 giovani senza speranze di guarigione>>.
Prima di diventare cantante lirica, Nino Surguladze è stata un’attrice cinematografica. Anzi, una “bambina prodigio” del cinema. Dai nove ai 16 anni, interpretò alcuni film di notevole importanza, tra i quali “Valzer sul Fiume Pecora”, vincitore in vari manifestazioni europee, e premiato anche al Festival cinematografico di Venezia del 1992. Ma poi, fu stregata dal teatro lirico e alla carriera cinematografica preferì quella di cantante.
Ha studiato al Conservatorio di Tbilisi, ha vinto vari concorsi internazionali e, infine si è specializzata all’Accademia del Teatro alla Scala, debuttando, nel 2002, in quattro opere, compresa “Ifigenia in Aulide” di Gluck diretta da Riccardo Muti per l’inaugurazione della stagione lirica del teatro milanese. Come mezzosoprano, è una interprete contesa dai teatri internazionali. Alla voce di grande qualità, aggiunge una presenza fisica da attrice cinematografica, e i giornali l’hanno spesso soprannominata “la Penelope Cruz georgiana”.
Il suo nome, Nino, è curioso. Per noi italiani è un nome maschile. <<Infatti>>, dice la cantante <<spesso i giornali italiani scrivono “Nina”, pensando che ci sia un errore. Invece, in Georgia, Nino è il nome di una grande santa, vissuta nel terzo secolo dopo Cristo, missionaria delle fede cristiana, incarcerata e morta martire per la fedeltà al Vangelo. Papa Giovanni Paolo II, quando venne in Georgia nel 1999, parlò molto di lei, definendola “un autentico pilastro della fede del popolo georgiano”>>.
Per la sua attività artistica e quella umanitaria, Nino Surguladze ha già ricevuto vari riconoscimenti in Patria e all’estero.
Tra essi, spicca l’Onorificenza di “Cavaliere della Stella d’Italia”, conferitole l’8 dicembre 2015 dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
Renzo Allegri
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