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Quando la religione fa buoni ascolti

Da alcuni mesi TV2000 è riuscita a inserirsi con una propria fisionomia nel panorama dei canali «nativi digitali»

Lunedì scorso, in una serata televisivamente molto densa – con l’ascolto catalizzato da Celentano, Ferilli, Fazio – è andato in onda un curioso esperimento di sinergia fra reti molto differenti per vocazione e missione. Il pubblico colto e laico dell’«Infedele» di Gad Lerner, su La7, s’è incontrato con quello più popolare e religiosamente orientato di TV2000, la rete diretta da Dino Boffo. La serata era ricca di alternative «facili» e il tema decisamente alto, il «Cinquantenario del Concilio».

Se La7 ha così potuto sperimentare una formula inedita, in proporzione è TV2000 ad aver conseguito i risultati più ragguardevoli. Non solo in termini numerici – toccando picchi di oltre 160 mila spettatori, con una media di quasi 80 mila (0,35% di share) – ma soprattutto di visibilità, navigando con un suo volto (Lucia Ascione, che affiancava Lerner) nel mare magnum della tv generalista. Da alcuni mesi TV2000 è riuscita a inserirsi con una propria fisionomia nel panorama dei canali «nativi digitali».

I contenuti strettamente religiosi – come la Messa o il Rosario da Lourdes – raccolgono stabilmente ascolti interessanti, con picchi di oltre il 4,5% di share. Ma il restyling complessivo della rete è stato in grado di costruire «ponti» verso temi (e pubblici) più variegati: il contenitore daytime «Nel cuore dei giorni» – una tv di flusso e compagnia – viaggia ormai regolarmente sopra la quota dell’1%, con picchi del mattino superiori al 3%; «Quel che passa il convento», il programma meridiano condotto dal monaco ortolano padre Domenico, oscilla fra l’1% e il 2% di share; il Telegiornale, riprogrammato alle 18.30, raccoglie regolarmente più di 200 mila spettatori.
La forza della rete sta nell’offrire una tv diversa, vocata a temi religiosi ma insieme aperta al confronto, al sociale, alla quotidianità.

In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel.

Aldo Grasso

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