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Orgoglioso dei miei otto angeli

Giovanni Panattoni: “Sono orgoglioso dei miei otto angeli”

Il capo del gruppo elogia i giovani boy scout in pellegrinaggio a Lourdes

Pontedera, 23 agosto 2010 – Otto boy scout del gruppo ‘Agesci 1’ di Orentano sono stati gli ‘angeli custodi’ degli ammalati a Lourdes. Un’esperienza che ha toccato nel profondo Francesca Andreotti (unica ragazza), Flavio Tomei, Nicolas Quiriconi, Vincenzo Cattolico, Francesco Pinelli, Paolo Ficini, Lorenzo Fattori e Francesco Domenichini e i loro accompagnatori, i capi scout Giovanni Panattoni e sua moglie Clara Bongi e Alessandro Piazza che, oltre a dirigere con grande competenza l’ufficio attività produttive del Comune, dedica parte del suo tempo alla formazione di questi giovani.
Per un anno intero gli otto scout, insieme agli altri componenti del gruppo orentanese (in tutto una sessantina) hanno preparato la partecipazione al pellegrinaggio organizzando iniziative che consentissero loro di raccogliere i soldi per pagarsi il viaggio. Poi si sono messi al servizio del prossimo sofferente in uno dei luoghi del mondo dove gli ammalati trovano conforto e amore e dove per qualche giorno le sofferenze sono meno terribili che a casa. Il Comune di Castelfranco, con il sindaco Umberto Marvogli e l’assessore Gabriele Toti, ha voluto gli scout-barellieri in una conferenza stampa per testimoniare come “non ci siano solo ragazzi che spaccano e che commettono atti vandalici — come ha detto Toti — Ma anche tanti giovani che si impegnano e che basano la loro vita sui valori”.

“A Lourdes c’è un clima diverso — racconta Francesca Andreotti l’unica ragazza e anche l’unica a parlare — Non pensi più a casa e ai problemi di tutti i giorni; non pensi a te stesso ma agli altri. Mi ha colpito soprattutto il bagno in piscina. Non sono entrata nell’acqua benedetta, ma è come se lo avessi fatto tutte le volte che accompagnavo gli ammalati”. Sono ancora emozionati gli otto scout orentanesi, nonostante il pellegrinaggio ci sia stato a giugno.
Un’emozione che rimarrà in loro per tutta la vita, qualsiasi strada prenderanno. Perché è proprio questo l’obiettivo dei gruppi scout: educare i giovani alla vita con valori sani. Qualcosa nei giovani rimarrà. Giovanni Panattoni ha solo parole di elogio per i suoi otto ‘angeli’.

“Sono davvero in gamba — ha detto — Sono fiero di loro. Vi racconto solo un episodio. Un ragazzo, quando siamo tornati, mi ha detto “ripartirei, nonostante la fatica, il viaggio in treno di ventiquattro ore e le poche ore di sonno, perché mi sono sentito utile a qualcuno”. Sono stati giorni duri per gli scout di Orentano: sveglia alle 6 e al letto all’una di notte dopo quasi venti ore ad assistere malati e sofferenti. Ma lo rifarebbero anche subito. Tutti.

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