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A #Lourdes ma non in treno

Quei 5 bus ticinesi diretti a Lourdes
Treni speciali addio. Centinaia di pellegrini – partiti oggi pomeriggio da diverse località del Cantone – raggiungeranno la località francese con degli speciali torpedoni

Sono partiti dalle più disparate località ticinesi. Centinaia di pellegrini. Malati e sani, giovani ed anziani. Infermieri e volontari. Tutti in viaggio per Lourdes. Ha infatti preso il via questo pomeriggio la 61esima edizione del pellegrinaggio diocesano verso il santuario più famoso d’Europa.

Un viaggio che rispetto al passato ha un sapore diverso. Perché i fedeli, accompagnati da numerosi volontari, raggiungeranno la Francia con cinque bus speciali, abbandonando per la prima volta il treno. La scelta è dovuta al costo sempre maggiori del biglietto sulla tratta francese.

A Lourdes ma non in treno
I 400 fedeli ticinesi sono partiti per il tradizionale pellegrinaggio a bordo di cinque autobus

Non c’erano i familiari sulle banchine a salutare i 400 fedeli partiti domenica per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes e nemmeno un treno fermo sui binari. Quest’anno, infatti, il tragitto è stato fatto con cinque autobus, perché il prezzo dei convogli era diventato sempre più caro, ma non solo.

“Da una parte c’è l’aspetto economico, ma viaggiare con i treni in questo genere di iniziative è sempre più complicato”, ha commentato il Vescovo di Lugano, monsignor Valerio Lazzeri. I pullman sono attrezzati per trasportare persone ammalate, che hanno la possibilità di viaggiare anche sdraiate. Anche se alcuni pellegrini si sono detti un po’ timorosi per il nuovo mezzo di trasporto, non cambia, hanno assicurato, lo spirito e l’entusiasmo con cui affrontano il viaggio.

Lourdes è diventato uno dei luoghi di fede più importanti d’Europa, dopo le apparizioni della Madonna alla giovane contadina Bernadette Soubirous nel 1858. Da allora le guarigioni miracolose riconosciute dalla Chiesa cattolica sono 70, di cui l’ultima nel 2008.

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