A #Lourdes nel segno di San Giovanni XXIII
L’11 ricorre la memoria liturgica del Papa santo, che fu testimone della nascita dell’associazione
Saranno oltre 1420 i pellegrini della Sezione Lombarda dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) che prenderanno parte al pellegrinaggio a Lourdes che si svolgerà in due fasi: la prima dall’8 al 13 ottobre e la seconda dall’11 al 16 ottobre (entrambe con partenze in pullman e in aereo da Bergamo e Malpensa). Accompagneranno i pellegrini lombardi alcuni vescovi: monsignor Oscar Cantoni, Vescovo di Como, monsignor Maurizio Malvestiti, Vescovo di Lodi e monsignor Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia.
Chi volesse iscriversi o ricevere informazioni può visitare il sito www.unitalsilombarda.it o chiamare il numero 02.21117634.
Il pellegrinaggio verrà dedicato al ricordo e alla celebrazione della figura di San Giovanni XXIII, di cui l’11 ottobre ricorre la memoria liturgica. Un affetto testimoniato anche dalle cronache storiche: l’Unitalsi nasce nel 1903 per iniziativa di Giovanni Battista Tomassi, che all’epoca ha 22 anni, dei quali gli ultimi dieci trascorsi in carrozzella per una grave forma di artrite acuta e irreversibile. È deciso, se non ottiene la guarigione, a uccidersi davanti alla grotta di Lourdes: non ottiene il miracolo, ma, colpito dalle cure amorevoli dei volontari ai malati rinuncia al suo proposito. Al momento del ritorno in Italia, consegnando la pistola che ha con sé, manifesta al vescovo monsignor Radini Tedeschi, direttore spirituale del pellegrinaggio, e al giovane sacerdote che lo accompagna, don Angelo Roncalli (futuro papa Giovanni XXIII), l’intenzione di fondare un’associazione per il trasporto dei malati.
Un legame speciale, dunque, tra l’Associazione e Papa Roncalli, testimone della nascita dell’idea e della volontà di fondare l’Unitalsi.
«Non è facile – spiega Vittore De Carli, presidente della Sezione Lombarda dell’Unitalsi – riassumere in poche righe i motivi per i quali si decide di andare in pellegrinaggio, ma credo che quanto abbiamo scritto sul volantino che lancia questa nostra iniziativa, sia quanto mai significativo: vado a Lourdes perché voglio viaggiare dentro me stesso e ancora perché, condividendo l’esperienza del pellegrinaggio con i mei fratelli in difficoltà, ho imparato la speranza. In tale contesto il pellegrinaggio non finisce quando si torna a casa, ma diventa uno stile di vita».
«Abbiamo pensato – aggiunge De Carli – di dedicare idealmente il nostro pellegrinaggio a San Giovanni XXIII perché l’11 ottobre, quando saremo a Lourdes, ricorre la sua festa liturgica. Sappiamo bene che la Provvidenza lo ha messo, sin da giovane, sulla strada dell’Unitalsi e proprio per questo vogliamo ricordarlo insieme a tutti i vescovi e ai pellegrini lombardi che saranno con noi ai piedi della grotta di Massabielle». Fonte articolo
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