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Carmela, una storia di amicizia

Grazie al sito Ufficiale UNITALSI

Quando il dolore, la tristezza e quello strano sentimento di vuoto piano piano svaniscono, ciò che resta di un uomo, di ciò che quell’uomo è stato, al di là delle azioni che egli ha compiuto, sono i ricordi; i ricordi di chi egli ha amato e di coloro che lo hanno a loro volta ricambiato nel più tenero dei sentimenti…

Conoscevo G. da soli dieci mesi eppure in memoria ho decine e decine di ricordi di momenti trascorsi insieme. G. è un amico disabile, un compagno di avventure che è salito al Padre meno di una settimana fa. È stato amore a prima vista, ci siamo da subito capiti e subito ci siamo scelti.

Dirgli addio è stato penoso, doloroso eppure il tutto è avvenuto in un clima che oserei definire stranamente sereno… ora lo immagino in cielo, in mezzo alle nuvole con due grandi e forti ali al posto delle sempre sgonfie e pesanti ruote della sua carrozzina. G. era un uomo allegro, ironico e spesso pungente; era gentile, testardo, fiero, purtroppo juventino (su questo spesso scherzavamo) e sempre pronto a vivere ogni esperienza in maniera completa.

Alcuni dei ricordi più belli che conservo nel cuore riguardano certamente il perodo del pellegrinaggio a Lourdes: ad ogni funzione eravamo insieme, spesso era lui a chiederlo, aspettandomi al termine di ogni servizio, altre volte ero io a cercarlo, non vedendo l’ora di poterci fare due grasse risate.

Eravamo insieme al Flambeaux e al passaggio sotto la grotta… è da più di trent’anni che G. si recava a Lourdes con il treno bianco, socio storico dell’Unitalsi; per me questo era il primo anno e come immagino che spesso accada la magia di Lourdes, se da un lato conquista, dall’altro lascia spaesati e confusi per l’immensità che essa emana.

L’ultima sera che eravamo lì insieme ci siamo recati alla grotta; abbiamo pregato in silenzio, acceso una candela per le nostre famiglie e riempito qualche bottiglia dalla fonte… beh “qualche” è dir poco, perché se c’è una cosa per cui G. è famoso e resterà per sempre tale, sono le grandi quantità d’acqua della fonte che ogni anno puntualmente riportava a Benevento.

Siamo passati lungo il perimetro della grotta e lì gli ho chiesto: “ti va di toccare la roccia insieme?? Lo so che lo avrai fatto chissà quante volte, ma mai con me…”; la sua risposta è stata un sorriso, quel suo solito sorriso beffardo ed ha allungato la mano. Io e lui, insieme, mano nella mano abbiamo accarezzato la grotta ed un tepore caldissimo mi ha scaldato il cuore….

Ci sono tanti ricordi, tanti tanti tanti di quei ricordi ed in ognuno di essi G. vive… ho conosciuto un uomo meraviglioso che si è donato a me come un fratello e che ha condiviso un seppur breve percorso della sua e della mia esistenza.

In ultimo, inoltre, G. mi ha lasciato un ulteriore dolcissimo dono, uscendo di scena proprio alla sua maniera, silenziosamente e con grande tenerezza. Qualche giorno dopo averlo salutato, infatti, insieme a un paio di amici unitalsiani particolarmente legati a lui, ci siamo recati a far visita alla sua famiglia, a suo fratello.

Lui ci ha permesso di portar via qualche oggetto che potesse negli anni ricordarci di G.: un cappellino, che sempre portava e molte molte fotografie che lui amava scattare ad ogni evento.

Tra quelle foto ancora depositate in una macchinetta ne ho trovata una che mi ha lasciata letteralmente senza parole: noi due insieme in una giornata estiva, il suo braccio attorno al mio collo, sorridenti e con gli occhi pieni di gioia… è stato un suo ultimo bellissimo e inaspettato regalo… e se è vero che in ogni incontro ognuno lascia un pezzo di cuore, beh G. il mio lo ha conquistato da subito e quel pezzettino sarà suo per sempre…  

RELAZIONE MESE DI OTTOBRE 2011
“Per non sentirsi soli centro sud”
Sottosezione: Benevento
Volontaria: CARMELA DE BELLIS

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