De Franciscis: addio alla politica!
Dal camice bianco, in camice bianco, al servizio degl’infermi.
Su Alessandro de Franciscis, presidente della provincia di Caserta, con un passato biennale udeurrino, dopo i primi approcci all’insegna dello scudo crociato, fino alle file democratiche, transitando anche per gli scanni parlamentari, s’è detto tanto.
E scritto profusamente, al momento dell’abbandono dell’incarico istituzionale, per accettare la responsabilità del Bureau Medical a Lourdes. Un politico, con una brillante carriera ancora aperta a riconoscimenti e ad un’ escalation tra i colletti bianchi anche delle istituzioni governative, lasciava da pensare. La sua vita, intrecciata ad un cammino di fede, di spiritualità, sia nell’Unitalsi, che in altre esperienze cattoliche, attraverso il diretto impatto con il dolore umano, spesso negletto del rispetto umano.
Che sembra disdegnare ceti e condizioni, richiedendo talora una vera e propria connivenza salvifica. Almeno questa, in tale ottica, la parabola che Bernardette Subirous, la pastorella di Lourdes, sperimentò sulla propria pelle, lasciando anche agli scettici del tempo, il miracolo dell’acqua, sgorgata dalla roccia, a segno che “La Bianca Signora” , sceglieva la terra ed i più piccoli, per lasciare messaggi di preghiera, penitenza, conversione.
Da quell’11 febbraio 1858, per ben 18 volte, Bernardette ebbe la visione paradisiaca, come Ella stessa ebbe a raccontare. Da allora, Lourdes un serbatoio di visitatori di ogni lingua ed età. Tante le conversioni, oltre i miracoli, che il bureau medical, accerta doviziosamente: circa 300 milioni di pellegrini, ma accertati solo 66 miracoli.
“Quello che si registra a Lourdes, soprattutto un bagno di fede!” Il commento di de Franciscis, senza tema di smentite, primo italiano a ricoprire tale carica, per un compito che oggi lo vede in prima linea, nell’accertare che il prodigio delle guarigioni, sia davvero da ascriversi come miracoloso. Il suo ruolo, dopo aver appeso al chiodo le scarpette della politica di casa nostra, inoltre, quello di animare pellegrinaggi, sostenere iniziative che ruotano intorno al culto mariano, così vivo da oltre un secolo e mezzo.
Una scelta coraggiosa la sua, quella di trasferirsi oltr’Alpe e di risiedere al piedi dei Pirenei, in un costante impegno sanitario. “Quando la Vergine chiama, non si può non accettare- commenta senza tentennamenti-. Ho potuto negare l’assenso ad un secondo mandato parlamentare, ma non ad essere a Lourdes, che coinvolge senza riserve.
Ora, per l’11 febbraio, stiamo preparando l’accoglienza dei pellegrini che, in occasione della ricorrenza della prima apparizione, saranno qui alla Grotta. Di lavoro, ogni giorno davvero tanto.” Rimpianti de Franciscis non mostra d’averne. Anzi, la sua, sembra proprio la scelta di Maria evangelica che, contrariamente a Marta, dimostra d’aver optato per la parte migliore! Un consenso non anestetizzato il suo, ma maturato nella convinzione che la fede, quando è viva, richiede anche il coraggio di scelte che posson apparire eroiche ma che, in fondo, non fanno altro che portare a segno il piano salvifico divino.
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