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‘Il Miracolo di #Lourdes” su ‘Credere’

‘Il Miracolo di Lourdes”. Su ‘Credere’

uno speciale sul pellegrinaggio Unitalsi

Il mensile della San Paolo nel numero di dicembre dedica un ampio servizio sul pellegrinaggio Unitalsi a Lourdes, con tante testimonianze e storie di sorelle e barellieri unite all’intervista al vice presidente nazionale Cosimo Cilli.

Lourdes è come una culla materna che solleva i cuori dagli affanni Lo è per gli ammalati che vanno in pellegrinaggio chiedendo la grazia della guarigione la forza di affrontare le loro prove e la consolazione per i loro cari. Ma anche per le migliaia di persone che vanno da volontari è un esperienza che cambia la vita Sarà per questo che nel 2024 l’Unitalsi Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali ha coinvolto nei suoi viaggi al santuario francese oltre 18 mila fedeli di cui di 3564 persone disabili e ammalate 317 bambini e 7340 semplici pellegrini accompagnati da 6780 volontari e cappellani trasportati con 15 treni 50 voli aerei e 83 pullman.

In occasione del Pellegrinaggio Nazionale Unitalsi dello scorso settembre noi di Credere abbiamo viaggiato in treno fino a Lourdes insieme ai volontari e agli infermi dentro quei consolazione vagoni in cui la fratellanza si fa abito di universale fare dal 1903 anno di nascita dell’associazione anno Esperienza che ti cambia saliti. Lo conferma il vice presidente nazionale Unitalsi Cosimo Cilli volontario dall’età di 15 anni: «Lourdes cambia la vita un po a tutti» racconta «Essere qui opera una sorta di trasfigurazione nelle persone perché sentirsi uniti nel servizio e nella fede ti migliora ti trasforma inevitabilmente» E mentre lo dice gli occhi tradiscono la commozione «Lourdes è una pazzia d’amore» Metafora reale che incornicia la forza contagiosa dei barellieri e delle sorelle l accuratezza degli operatori sanitari l instancabile fare delle famiglie e dei giovani: tutti insieme accanto ai bisognosi Fra i giovani presenti sono tante le donne alla prima esperienza di Lo stendardo dell Unita Isi apre la processione davanti al profilo inconfondibile del santuario francese . Nelle foto qui accanto alcuni dei pellegrini e volontari che abbiamo incontrato sul treno nel nostro viaggio verso Lourdes. Dall’alto: Sara Timperi 19 anni; Pasquale Esposito 42 anni con sua madre Addolorata; Dante Luciani Rita Circeo e Orlando Cetrullo volontariato. Fra queste sotto il candore della divisa e la sua timidezza spicca il volto della diciannovenne Sara Timperi: «Il vero scopo di questa missione non è solo quello di portare qualcuno in un luogo sacro ma di condividere momenti autentici costruire legami umani Abbiamo bisogno anche di compagnia per sentirci vivi e avvertire l’amore di Dio».

Ma sul treno sono centinaia le braccia di ragazzi e ragazze instancabili in ogni specifico compito Carlo Cetrullo 17 anni racconta di essere al suo sedicesimo pellegrinaggio. È felice e allarga un grande sorriso quando afferma che a 18 anni diventerà barelliere come suo padre Orlando in servizio dal 1966. Le giornate del pellegrinaggio sono scandite da incontri importanti come la celebrazione eucaristica alla grotta di Massabielle e la processione dedicata a Bernadette. Anche durante il viaggio ci si unisce nel sacramento della Comunione e gli occhi luccicanti si moltiplicano Come quelli di Pasquale Esposito 42 anni e sua madre Addolorata. Lei guarda suo figlio con amorevolezza sembra sfiorare la sua fragilità: «Io e mio figlio Pasquale andiamo a Lourdes da più di vent anni Da piccolo non camminava. Ha iniziato a muovere i primi passi proprio lì quando dal passeggino lo incitai a scendere per prendere l’acqua alle fontanelle. E lì che si è mosso per la prima volta e non ha più smesso».

La vera forza però la insegna David Volpe 48 anni occhi color cielo e un senso spiccato dell’ironia. La sua fragilità fisica è superata da una tenacia senza limite: iscritto alla facoltà di Giurisprudenza ha già sostenuto 16 esami Viaggia con l’Unitalsi dal 1992: «Sotto alla grotta» dice «è Lei che parla» E aggiunge: «Ho sempre vissuto Lourdes con le mie ruote ma una volta ho chiesto a una sorella di adagiarmi a terra Mi sono sentito accarezzato dalla Madonna. Ero come sospeso dentro una culla Lei ti scava dentro. E scava così bene che non sarai mai più la stessa persona Lei ti fa crollare per risorgere dentro» Maria Cristina Pomponio 55 anni stringe la mano della madre Filomena. La disabilità l’ha raggiunta in età adulta. Si fa forza con sua madre che non la lascia nemmeno un istante «Il rito dell’immersione dell’acqua mi ha commosso ho provato una forte emozione» confessa «la Madonna mi è vicina». Tutti si uniscono e pregano all’unisono. Una stella nuova li guida anche nel viaggio di ritorno. Sono luci di Dio come nella processione aux flambeaux. Si alza un canto e il barelliere Fioravante Colantoni offre il senso di questo infinito peregrinare: «Lourdes non si spiega si vive».

di Alessandra Angelucci, Credere

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